CAPITOLO 16 "Figlio di Lilith"

141 2 1
                                    


Era notte inoltrata, Barbarah e Gregor si trovavano a casa di Oliver. Se ne stavano tutti e tre in sala da pranzo al piano inferiore, l'elettricità era saltata a causa di un black out così si fecero luce usando qualche candela. Barbarah era seduta ai piedi del divano sul grande tappeto, aveva le gambe incrociate l'una sull'altra e le braccia appoggiate ad esse erette sui gomiti. Al suo fianco, spaparanzato sul divano vi era Oliver mentre Gregor se ne stava seduto sulla poltrona di fronte ai due. Quella sera Dominic non era presente, di norma Oliver si sarebbe preoccupato non vedendo l'angelo nei paraggi ma adesso, aveva capito che, il suo "amico" aveva altro per la testa. Ultimamente difatti era sfuggente, alle volte persino distratto, era un comportamento insolito per un angelo. Oliver ne aveva parlato con Barbarah e persino con Gregor (che adesso appariva meno tirato), l'angelo e la sua amica si scambiarono uno sguardo ed improvvisamente Oliver ricordò quanto accaduto il giorno prima, quando l'amica era scesa di corsa dalla sua auto, seguendola l'aveva ritrovata dietro l'angolo in un vialetto a parlare proprio con Gregor, l'angelo aveva detto che quello non era il luogo più opportuno per parlare così, si rese conto che, quella sera, lui si trova lì proprio per quella ragione. Per parlare.

La luce flebile delle candele illuminò il volto severo e impassibile di Gregor facendolo apparire ancora più scarno e spigoloso, con la gamba accavallata e le spalle ben appoggiate allo schienale della poltrona prese a parlare raccontando ai due giovani umani tutto quello che c'era da sapere sul regno celeste:

- Heaven è custodito da alti e robusti cancelli. Oltre essi vi sono piccole capanne bianche che si elevano in massa dietro la collina, poste tutte ravvicinate, distanti solo pochi metri l'una dall'altra; identiche, schierate come soldati in posizione. Il fiume della vita percorre tutto il regno dividendolo in due metà uguali, scorre alle volte in maniera regolare e indisturbata delle altre, in modo torrido e irrequieto. Oltre il fiume vi è un oggetto mistico: lo specchio delle anime. Esso ha un immenso valore ed un immenso potere. A vegliarlo vi sono degli angeli scelti dal sovrano di Heaven in persona: l'arcangelo Gabriele. Le anime che abitano il regno sono speciali, solo chi possiede "il dono" può abitarlo, gli altri rinascono nuovamente in vite terrene. Il compito degli angeli è quello di salvare le anime che stanno imboccando la via della perdizione. Lo specchio mostra il volto di chi necessita aiuto, l'angelo che sosta davanti allo specchio e vede per primo attraverso ad esso deve andare sulla terra e adempiere al suo dovere. Sebbene il regno è popolato da numerosi angeli il sovrano teme che un giorno qualcuno possa ostacolare il nostro percorso. Come accadde moltissimi anni fa... Quando i timori dell'arcangelo Gabriele ebbero conferma. Gli angeli raggiungevano la terra per incontrare le anime da salvare, trovando ad aspettarli dei demoni. Gli uni e gli altri si facevano la guerra da secoli. Il male diventava sempre più potente e gli angeli sempre più intimiditi. Heaven allora entrò in stato di allerta, si venne a sapere che Lucifero, uno degli angeli più belli e maestosi che il regno avesse mai avuto essendosi ribellato a Dio ed avendo creato "il suo regno" stava escogitando un piano per corrompere tutti gli angeli. Il peccato sarebbe giunto ad Heaven. Lucifero corruppe Lilith, rendendola demone superiore a tutti gli altri. In lei vi era bellezza, inganno, forza e lussuria. Lilith come Lucifero, divenne una creatura temuta all'interno del regno celeste. L'arcangelo Gabriele sapeva che Lilith sarebbe giunta ad Heaven presto o tardi. E così fu. Quando la forza oscura delle tenebre si fece largo all'interno del regno celeste come una crepa su vaso di porcellana, un ombra grigia della sostanza del fumo si insinuò, percosse i lunghi sentieri e raggiunse la città abitata dove, milioni di angeli seguivano il proprio corso. L'ombra di fumo raggiunse il fiume, dopo averlo varcato ed essersi diretta allo specchio mistico delle anime si fermò quando, uno dei serafini, un angelo superiore guardiano dello specchio la fissò. La cosa e l'angelo si guardarono, i suoi "occhi" erano linee sottili del colore del sangue, con piccoli frammenti di fuoco che brillavano al suo interno. L'attimo successivo l'ombra di fumo si scagliò contro l'angelo attaccandolo, le maestose ali piumate di questi s'incurvarono richiudendosi di colpo mentre il corpo lievitava per aria come appeso a dei fili invisibili, dell'ombra non vi era più nessuna traccia. L'angelo cadde in un tonfo, restò immobile per alcuni istanti, poi si mosse e si tirò in su restando a capo chino come per voler riprendere fiato, si alzò spazzando via dal suo impeccabile completo bianco le macchie di terra bagnata. Si stirò il collo muovendolo prima da un lato e poi dall'altro, si sentì un rumore di ossa scricchiolanti e l'attimo dopo l'angelo alzò la testa e con occhi chiusi annusò l'aria, le sue labbra sottili s'incurvarono in un sorriso sghembo, quando riaprì i suoi occhi, erano rossi come il fuoco. Il peccato aveva baciato l'angelo possedendolo.

HeavenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora