CAPITOLO 14 "Un amore lungo un eternità"

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Era Luglio inoltrato, Oliver si trovava nella sua abitazione, mentre sorseggiava la sua cola ghiacciata nel giardino che vi era sul retro Barbarah se ne stava seduta su una sdraio con un reggiseno sportivo e degli shorts neri, prendeva il sole con le cuffie alle orecchie, portava un grosso paio di occhiali da sole scuri e i capelli erano pettinati come di consueto, lisci da una parte, rasati dall'altra, eccezione fatta per le punte adesso colorante di un blu acceso, muoveva i piedi a ritmo di musica, stava ascoltando un ritmo incalzante a tutto volume, che fossero i Demoniaca o un'altra band Oliver non lo sapeva, amava il rock come l'amica ma in quel momento era troppo preso dalle piante in giardino, difatti se ne stava con la cesoia in mano cercando di dare una forma decente alle siepi. Voleva fare una sorpresa a sua madre che sarebbe rientrata a giorni dal suo viaggio di lavoro, mettere la casa a posto e dimostrarsi utile e maturo.

- Invece di prendere il sole e spaccarsi i timpani con la musica a palla, perché non mi aiuti? – aveva detto Oliver, Barbarah gli mostrò il dito medio smaltato di nero e mosse le spalle ballando, Oliver rise scuotendo il capo – gnomo malefico.  – rise tra se.

Dopo il suo ultimo sogno e l'ultima chiacchierata con Dominic, Oliver aveva promesso che la discussione sostenuta dai due sarebbe rimasta segreta, non avrebbe detto né a Barbarah né a Gregor che lui era a conoscenza delle sue ali, dapprima era riluttante all'idea di mentire, di tenere il segreto, poi cambiò idea guardando bene gli occhi imploranti del suo angelo:

- Ok, va bene, manterrò il segreto. – aveva detto, sapeva che Gregor avrebbe potuto leggere la sua mente se lo avesse voluto e Barbarah? La sua amica aveva il dono della veggenza! Anche lei se lo avesse toccato avrebbe potuto scoprire ogni cosa con un flash, forse non era stata una buona idea fare una promessa come quella. Mentre Barbarah ancora sdraiata prendeva il sole la forma angelica e sinuosa di Dominic diventava visibile oltre il portico – Ciao. – disse rivelando la sua presenza ai due ragazzi. Oliver lo salutò con una mano inguantata e guardò solo per un istante l'amica, Barbarah si tolse gli auricolari e voltandosi appena vide Dominic dietro di lei, gli rivolse un grosso sorriso – ehi maschione. – disse in saluto, lui ricambiò il sorriso, indossava una camicia blu a maniche corte che aderiva perfettamente al suo corpo statuario, longilineo e dei pantaloni scuri, quella era la seconda volta che Oliver vedeva il suo angelo con abiti "umani", di solito portava solo vestiti bianchi. Dominic appoggiato al muro vicino alla porta fece capolino con lo sguardo dal viso di Barbarah a quello di Oliver...

- Non è possibile... - pronunciò con un filo di voce, Oliver alzò lo sguardo su di lui ancora inginocchiato sulle mattonelle con le mani tra i cespugli – gliel'hai detto. – aggiunse l'angelo, Oliver si mise in piedi e con ancora la cesoia in mano rispose:

- No! Certo che no! Come puoi anche solo pensare che io possa aver detto una cosa che in realtà io non ho detto? – iniziò a parlare a vanvera balbettando appena, l'amica si colpì la fronte con il palmo e si tolse gli occhiali da sole

- idiota, non può leggerti nella mente perché non ha più le sue ali, ma ti conosce e sa quando menti. – disse, Oliver deglutì rumorosamente fissandosi i piedi

- Merda. – gli sfuggì tra le labbra

- Grazie tante Oliver, è bello potersi fidare. –

- Cosi è ingiusto! puoi fidarti di me! – si ribellò guardando il suo angelo adesso dritto negli occhi – scusa ok? Ma non potevo non dirlo a Barb, lei sa tutto, lei è l'unica che non mi crede pazzo. –

- E chi lo ha detto? – obbiettò l'amica raggiungendo Dominic, gli poggiò una mano una spalla tenendo il braccio stirato – sta tranquillo, siamo dalla tua parte, ti vogliamo bene e stai certo che al di fuori di noi nessuno lo verrà a sapere. –

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