CAPITOLO 7 "Angeli e demoni"

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Luci abbaglianti colorate danzavano sui corpi delle mille persone che ballavano in una calca al centro della pista proprio davanti al palco. La temperatura si era decisamente alzata. Braccia e gambe scoperti e petto nudo per molti dei presenti che, con addominali scolpiti si dimenavano mostrando senza vergogna il proprio petto unto di sudore. I Demoniaca, la band sul palco, suonavano sfrenati un ritmo incalzante, un misto di goth e metal, chi frequentava quel posto lo faceva in particolar modo per quel genere di musica. Tutti i presenti indossavano abiti scuri, borchie, teschi e catene.

Quando Oliver, Barbarah e Dominic riuscirono ad entrare nel locale i Demoniaca si erano lanciati nell'esibizione di "Ucciditi o ti uccideranno" la loro hit del momento.

"In un mondo fatto solo d'odio e crudeltà.

Prima che il dolore catturi il tuo cuore.

Ucciditi o ti uccideranno..."

Il giovane umano prese la sua amica per un polso e si fece largo tra la folla provando a raggiungere il più possibile il palco. Barbarah era elettrizzata, con un sorriso enorme che gli andava da un lato all'altro delle guance si lasciò trascinare da Oliver. Il bellissimo angelo dagli occhi color del cielo seguì i due nella calca. A differenza dei presenti, Dominic indossava una camicia blu jeans con le maniche arrotolate sino ai gomiti, i pantaloni scuri aderivano perfettamente ai muscoli delle sue cosce. Avanzando nella calca si rese conto di quante persone lo stessero osservando, per lui era strano essere al centro dell'attenzione. Possedeva una bellezza che nessun essere sulla terra avrebbe mai potuto avere, eppure pur apparendo come un dio agli occhi umani, lui non si sentiva diverso da loro. Una ragazza, con un reggiseno di borchie, lo fissò in modo provocatorio, scosse appena il capo e tornò con gli occhi a cercare Oliver, quando lo vide fece un passo in avanti con l'intenzione di raggiungerlo, in quel momento qualcuno passandogli alle spalle gli diede una stretta sulla natica, sospirò forte e si protrasse in avanti, alcuni istanti dopo era al fianco di Oliver e Barbarah sotto al palco. Il vocalist della band annunciò l'ultimo brano. Oliver sorrise a Dominic al suo fianco prima di allungarsi verso l'orecchio di lui e parlare:

- Questo è l'ultimo pezzo. – annunciò, l'angelo fece cenno col capo di aver capito e rispose

- Quindi andiamo via? - Oliver corrugò la fronte non riuscendo a capire

- Non ti sento! - stava urlando, Dom portò gli occhi al cielo prima di allungare una mano e frugare nel giubbotto di Oliver, estrasse il suo cellulare e scrisse:

"Ce ne andiamo?" mostrò il messaggio al ragazzo che afferrò il cellulare e scrisse a sua volta

"Fuori c'è la moto del tizio. Lei è qui, vorrei vederla..." Dom lesse il messaggio mentre Oliver lo stava ancora digitando, quando lui sollevò lo sguardo dallo schermo al volto dell'angelo riconobbe una maschera di preoccupazione, si affrettò a scrivere "non la conosci. Voglio solo salutarla." Dominic fece segno di no col capo "non devi preoccuparti per me, io sto bene, davvero, starò bene, te lo prometto" scrisse ancora Oliver, l'angelo sospirò guardando il giovane umano dritto negli occhi, i due si scambiarono uno sguardo complice, Oliver gli rivolse un sorriso sincero, rimise il cellulare in tasca proprio mentre il cantante della band salutava il pubblico. Barbarah saltava e urlava, era così minuta che sembrava un folletto.

- Forza ragazzi! Spaccate alla grande! - urlò con voce sgolata tanto aveva cantato a squarciagola, Oliver scoppiò a ridere mentre Dominic desiderava con tutto se stesso di uscire il prima possibile da quel posto. Il cantante prima di uscire di scena lanciò il plettro della sua chitarra a Barbarah, lei saltò sui tacchi per l'entusiasmo, si girò il plettro tra le dita piccole e sottili mostrandolo fiera all'amico.

- E desso? - chiese lei mentre la band era intenta a lasciare il palco e le luci schiarivano diventando di un colore uniforme.

- Non lo so, vuoi bere qualcosa? - domandò Oliver all'amica che si fece subito seria conoscendo i "vizi" dell'amico - non guardami così, io prendo un analcolico anzi, due, uno anche per Dom, dato che abbiamo pagato la consumazione... -.

La calca che vi era pochi minuti prima a centro pista adesso si era smussata, dividendosi tra tavolini e le aree private. Adesso, con il locale illuminato Dom poté guardarsi bene intorno. Era molto grande e al suo interno c'erano più persone di quante lui stesso avesse potuto immaginare. Le mura erano dipinte in nero sulla parte inferiore, la parte superiore invece era fatta di vetrate spesse rosso cremisi con dei decori serpeggianti che adornavano tutta la loro superficie. I tavolini erano disposti a forma di stelle a cinque punte, un umano distratto non lo avrebbe di certo notato ma Dominic si, lo recepì come un messaggio. I tavoli tondi con spesse tovaglie color del sangue al centro tavola avevano una candela nera. Le sedie erano piccole poltrone di velluto anch'esse color del sangue, riprendevano lo stesso motivo dei vetri serpeggianti. Dal soffitto pendevano giganteschi lampadari di cristalli che brillavano come mille lucciole intrappolate in una stanza oscura. C'era qualcosa di macabro in quel posto, Dominic lo percepiva. Seguì i due giovani umani sino al bar. Il bancone era molto grande, dietro ad esso c'erano sei barristi, ognuno di loro impegnato a preparare cocktail. Barbarah approfittò di uno dei barman liberi e fece il suo ordine

- Per me un orgasmo grazie - rise - per i miei amici lime con ghiaccio. - Oliver sorrise scuotendo il capo - sei una pervertita anche nei cocktail che bevi. -

- Oh andiamo! Qualcuno deve pur far l'uomo no? -

- Che vorresti dire? - domandò lui crucciato

- Clay. – rispose Barbarah – Grazie - aggiunse afferrando il suo drink, ne bevve un sorso - se la vuoi così tanto, prenditela! -

- Certo, fosse così facile - rispose Oliver girando la cannuccia nel suo bicchiere giocherellando con il ghiaccio - a lei non interesso, non in quel senso -

- E tu cosa ne sai? Glielo hai mai chiesto? - continuò l'amica, Oliver abbassò lo sguardo - Tu la ami e lei dovrebbe saperlo. Io vorrei saperlo se fossi al suo posto. Sei un bravo ragazzo, hai un grande cuore e una grande anima e... - Oliver sospirò

- Cosa? -

- E... se hai grande anche qualcos'altro è anche meglio - Barbarah scoppiò a ridere dopo aver pronunciato quelle parole, Oliver divenne completamente rosso, Dominic portò gli occhi per aria, Barbarah e la sua sfacciataggine. Bevve un sorso del suo lime e poi posò il bicchiere sul bancone

- Grazie ma, noi dobbiamo andare - disse l'angelo

- Oh - esclamò Barbarah

- Oliver è tardi - continuò l'angelo ignorando la ragazza

- Lascialo vivere! Sei il suo babysitter per caso? Allo scoccar della mezzanotte tutti a nanna? - Dominic la ignorò volutamente ancora una volta e fissò Oliver dritto negli occhi solo per un istante - mezzanotte è già passata da un pezzo mi pare... - rispose in fine alla ragazza che alzò il polso guardando il suo orologio

- Merda ha ragione, sono le due passate... -

- Le due? - Oliver si fece dritto sulla schiena - dobbiamo andare Barb, scusaci. -

- Nessun problema. -. Oliver fece un cenno all'angelo che lo seguì fuori dal locale mentre Barbarah si accingeva ad ordinare un altro cocktail. Non appena Dominic varcò la soglia d'uscita sospirò, Oliver se ne accorse e rise - non vedevi l'ora eh? -

- Scusami Oliver - disse Dominic

- Perché ti scusi? -

- Non dovrei esternare i miei pensieri. E' tutto molto complicato da gestire, perdonami. -

- E' ok, puoi farlo, va bene per me. - rispose il giovane umano.

Quando si diressero verso l'automobile Oliver si accorse che la moto del tipo che frequentava la sua amica Clay era ancora parcheggiata dove l'aveva vista all'entrata...

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