CAPITOLO 18 "Fuoco e cenere"

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Oliver quella mattina si era svegliato dolorante dopo aver trascorso l'intera notte sul pavimento. A farlo sorridere fu il ricco banchetto che gli aveva preparato la madre. Oliver non l'aveva sentita rientrare, aveva il sonno così pesante che non si sarebbe svegliato neppure se lo avessero gettato dal letto. Si stiracchiò raggiungendo la donna ai fornelli, si allungò e gli diede un bacio sulla guancia. La signora Fehr profuma di vaniglia e gelsomino, sapeva di buono. Aveva i capelli raccolti in una grossa molletta e portava sui vestiti un grembiule da cucina bianco come quello che si vede nei manga giapponesi, tutto tulle e merletti. Il ragazzo si sedette e sbadigliando accese la tv, gli mancava lo zapping mattutino. Gli mancava sua madre e tutte quelle piccole cose che una volta avrebbe dato per scontato. Frittelle dolci, pancetta, uova...

- Dobbiamo festeggiare! – esclamò la madre di Oliver – E' piaciuta la mia campagna pubblicitaria! –

- Non ne avevo dubbi mamma. –

- Grazie, grazie. – disse lei brindando con il figlio usando due tazze piene di caffè – e in più- aggiunse – finalmente il divorzio con tuo padre è ufficiale! So che non ti piace parlare di queste cose e, non voglio coinvolgerti ma... Beh, tra un mese andrai all'università e questa casa sarà così vuota... - Oliver bevve un sorso del suo caffè bollente con latte e cannella

- E quindi? Vuoi trovarti un compagno o vuoi che ti lasci Dominic? E' un pochino giovane per te. Forse... Oddio forse no ora che ci penso... -

- Ma che stai dicendo? –

- Niente, lascia perdere... Fa come se non avessi detto niente. – bevve ancora

- Intendevo dire che... Vorrei prendere una casetta in affitto... -

- E perché? Questa non ti basta? –

- Olly! Intendo vicino al campus! Così staremo sempre vicini! – Oliver sputò quello che stava bevendo, la signora Fehr si fece subito seria - Beh, dovevo immaginarlo. Certo. Sei grande ormai. Avere la mamma vicina al college... Che paura... -

- Mamma... -

- Non voglio che torni a bucarti ok? Mi hai capito? – Oliver le rivolse un sorriso meraviglioso, un sorriso che purtroppo non usava spesso, un sorriso sincero, profondo, un sorriso pieno di gratitudine e amore

- Ti prometto, anzi no, ti giuro che non mi farò. Dominic sarà con me e ti garantisco che non mi farà ricadere nell'oblio. –

- Quel ragazzo è un dono del cielo. –

- Già, puoi dirlo forte. –

Dominic aprì piano gli occhi mentre, il pallido bagliore del sole che filtrava da alcuni spiragli dalle vetrate invadeva la stanza. Il pulviscolo danzava all'interno dei fasci di luce come a rallentatore, il giovane angelo si mosse piano, issò il braccio su un gomito e ci mise la testa in equilibrio, le sue labbra carnose si incurvarono in un lieve sorriso. Il viso di Nicolai era perfetto. Tratti delicati, eleganti, pelle diafana e candida. I fasci di luce accarezzavano la sua pelle facendola risplendere. Visto così pareva persino vulnerabile. Dominic cercò di non svegliarlo restando in silenzio ad osservarlo. I suoi capelli, le sue labbra, il suo corpo, tutto in lui era perfetto. Nonostante il respiro mozzato allungò piano il braccio e, con dita incerte restò sospeso tra l'aria e il viso di Nicolai. Lo sapeva, se lo avesse toccato. Non sarebbe più tornato indietro. Ma lui era lì. La sera prima, quando gli aveva raccontato delle sue ali e quanto aveva dovuto patire Nicolai era esploso trasformandosi parzialmente in demone, Dominic lo aveva già visto prima e non lo temeva, non lo temeva anche se questi, sotto forma demoniaca perdeva completamente il controllo. Ciò che provava Dominic era così forte e intenso che, non aveva dubbi. Nicolai non gli avrebbe fatto del male, mai, qualsiasi forma avesse assunto. Una volta Nicolai gli disse che stesse sfidando il suo autocontrollo e Dominic gli aveva risposto "sei più forte di quel che credi". Ed era vero, seppur la sera prima Nicolai inferocito aveva estratto gli artigli lunghi ed affilati come lame, nonostante i suoi denti aguzzi e appuntiti come quelli degli squali, era riuscito a controllare i suoi istinti. Aveva bloccato la trasformazione ed era corso via...

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