CAPITOLO 35 "Redenzione"

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Gregor usò i suoi poteri angelici per far palesare la teca all'interno della stanza circolare ove, precedentemente si trovavano. Adesso questa, si trovava sull'altare dove, a seconda di Oliver, si era trovata per molto, molto tempo. Forse Lilith di tanto in tanto andava a trovarlo e ad accettarsi che fosse al sicuro. Probabilmente, da quando era comparso Dominic nella vita del demone, Lilith, aveva preso precauzioni drastiche e aveva sepolto la teca sotto metri e metri di terra. Non voleva che suo figlio fosse trovato. Non voleva che qualcuno, un giorno, glielo portasse via. Ma era davvero possibile? Secondo il reverendo Wilson, l'anima di Nicolai poteva essere redenta. Dopotutto, ogni azione malvagia compiuta, gli era stata imposta da terzi. Nicolai non aveva una propria volontà. Lui non seguiva la sua logica o il suo pensiero. Lui era un soldato che si limitava ad eseguire gli ordini restando in silenzio. Quel silenzio tuttavia, presto si era trasformato. Con l'arrivo di Dominic nella sua esistenza, tutto era stato messo in subbuglio.

Gregor si guardò le mani e poi lanciò un occhiata in direzione del fratello. Dominic se ne stava più lontano rispetto agli altri che, curiosi si erano avvicinati a sbirciare oltre la teca. Lui no. Lui aveva paura di vedere. Non ci aveva mai pensato, non si era mai soffermato a pensare che, all'interno di quella prigione di cristallo, si trovava lui, l'amore della sua vita. Si era innamorato di due occhi di fuoco e dei capelli ramati e adesso, temeva il reale aspetto di Nicolai. Non che gli importasse, lui lo avrebbe amato a prescindere dal suo aspetto, aveva persino baciato Barbarah! Ma adesso era tormentato dai suoi stessi pensieri. Oliver lo guardò inarcando un sopracciglio:

- Non vieni a vedere? – gli chiese. Dominic deglutì e fece sì col capo. Avanzò trascinandosi a passo felpato. Superò i due gradini che lo separavano dall'altare. Accarezzò la teca polverosa e opaca. Strinse gli occhi per mettere a fuoco e riconobbe una figura al suo interno. Era una visione distorta ma, vide che il ragazzo all'interno della teca era completamene nudo. Si fece forza e con la mano aperta si fermò là dove ci sarebbe stato il viso. Agitò la mano per pulire la superfice del vetro... Restò ammutolito a guardare quella figura bianca come il latte, dai lunghi capelli neri come la pece e le ciglia folte. Gregor si fece in avanti e cercò di aprire la lastra ma Dominic gli prese la mano.

- No! Aspetta. Questo è il suo corpo ma lui, dov'è? Non possiamo semplicemente prendere il suo corpo e andarcene – il cherubino lo guardò di sbieco

- Non possiamo trattenerci ulteriormente agli inferi Dominic! – alzò il tono – Lilith sa che siamo qui. Ci sta cercando ed io... Non sono abbastanza forte da poter combattere o difendere tutti voi. Questo posto sta... risucchiando le mie energie. –

- Non avremmo bisogno del tuo aiuto. Se Nicolai ci troverà ci darà lui una mano. –

- E di grazia. - disse Oliver – come pensi di chiamarlo? Gli mandiamo un messaggino? Funzionano i cellulari nella dimensione demoniaca? – Dominic scosse il capo

- Devi addormentarti. – disse

- Eh? La polvere inalata gli ha fatto male... Abbiamo il suo corpo! Tiriamolo fuor da lì e portiamolo con noi. Non era quello che volevi? –

- No. Non me ne faccio niente di un corpo morto. –

- Morto? –

- Si Olly. – intervenne Barbarah – ha ragione Dom. Questo è il suo corpo ma lui non ci ha mai abitato... Dobbiamo trovare il fumo, l'essenza. –

- E dove lo andiamo a cercare? – chiese Oliver

- Usa i tuoi poteri. – ripeté l'angelo – tu puoi scoprire dove si trova e condurlo qui. A quel punto lui entrerà nel suo corpo e potremmo finalmente andarcene. – Oliver sospirò portando gli occhi al cielo, dopodiché si fece ricadere rumorosamente sul pavimento e si appoggiò con la testa contro esso. Barbarah e Clay lo stavano guardando con la fronte aggrottata. Gregor con attenzione e Dominic con fiducia. Oliver aprì un occhio

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