CAPITOLO 27 "Famiglia"

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Era venerdì sera e, l'indomani Oliver, assieme a tutti i suoi amici al completo, avrebbero dovuto raggiungere la villa ove abitava attualmente il reverendo Wilson. Quest'ultimo, dopo essere stato scagionato, per l'omicidio della compagna, si trovava a vivere da solo in una villa, costretto alla libertà vigilata fino a quando non sarebbe stato scagionato completamente. Sebbene Alexis fosse ritornata in città solamente da pochi giorni, era stata molto d'aiuto ad Oliver e a Dominic. La ragazza, appassionata di saghe vampiresche e demoniache, era a conoscenza di alcuni particolari che i due, non potevano neppure immaginare. Ovviamente, tra realtà e finizione c'era un abisso ma, al momento Oliver e Dominic consideravano ogni singola opzione. Gregor era sparito dopo l'ultima volta. Era solo una proiezione era vero ma, era stato d'aiuto per Dominic. Adesso il giovane angelo sapeva che, dentro alla bara si nascondeva l'arcangelo Michele. Colui che, durante l'apocalisse combatté contro suo fratello Lucifero proteggendo l'intera umanità dalle creature di Satana. A quanto gli aveva detto Oliver, Michele, l'arcangelo Michele era suo padre. Era pressappoco impossibile dato che gli angeli sono morti e Michele lo era da diversi secoli più di lui ma, in quelle parole dettagli dal suo protetto, Dominic ci percepì della verità. Dopotutto, anche Gregor glielo aveva detto, perché avrebbe dovuto dubitarne? Qualora l'arcangelo Michele fosse realmente suo padre. Cos'era lui e perché era l'unico angelo a provare dei sentimenti?

Seduto sulla poltrona con le ginocchia strette al petto ed i capelli ancora bagnati si mordeva le labbra con gli occhi persi nel vuoto. Nella sala le voci di Oliver, Barbarah, Clay e Alex si susseguivano. Dominic non ascoltò le parole degli umani, era perso nei suoi pensieri. Pensieri rivolti ad Heaven, a suo padre, alla sua identità, a Nicolai... Si. Il demone figlio di Lilith che aveva distrutto la sua intera esistenza. Una parte di lui voleva odiarlo. Alla cripta infondo lo aveva attaccato. Ma l'altra parte, quella stupida e umana... continuava ad amarlo incondizionatamente. Ripensava ai suoi occhi di fuoco, alle sue labbra, ai suoi baci, alla sua pelle vellutata e pallida. Chiuse gli occhi sentendoli pizzicare. Non voleva piangere. Lui non era debole. Era un angelo, un abitante di Heaven e non avrebbe più versato lacrime per un amore non corrisposto. Per un amore malato. Avrebbe continuato ad amarlo ovviamente ma, lo avrebbe tenuto nascosto. Il ricordo di un amore profondo che non sarebbe mai cessato d'esistere dentro al suo cuore.

Sobbalzò quando Oliver gli poggiò una mano sulla spalla:

- Stai bene? E' un ora che parliamo ma tu sembra che non ci abbia ascoltato molto... -

- Scusatemi... - disse l'angelo allungando le gambe – non mi sento molto bene. – aggiunse infilandosi le pantofole. Oltrepassò il soggiorno e si arrestò dinnanzi alla porta di casa. Attraverso il vetro temperato i fulmini assumevano un colore surreale. Allungò la mano sul vetro appoggiandoci i polpastrelli.

- Dominic. – pronunciò la voce femminile di Barbarah. Non era cambiata molto dall'ultima volta che l'aveva vista. Era sempre alta un metro e una spanna. Indossava sempre abiti punk e come sempre aveva tantissimi piercing. I suoi occhi però, erano più sereni e questo, aveva modificato molto il suo sguardo. L'angelo si voltò e gli rivolse la sua attenzione.

- Mi dispiace. – continuò la ragazza – so come ci si sente quando l'intero mondo ti crolla addosso. Dominic, qualunque cosa accada. Qualunque cosa tu sia e in qualunque modo finirà con Nicolai... Voglio che tu sappia che noi, noi saremo sempre al tuo fianco. Non conterà molto forse... Siamo solo degli umani incasinati... Ma una famiglia, incasinata per quanto possa essere... Ce l'hai. – Barbarah gli rivolse un sorriso fraterno e Dominic colpito ricambiò timidamente

- Grazie. Sono felice che tu e Clay... state insieme voi due? – a quella domanda le guance di Barbarah s'imporporarono – non importa. Tu sei felice e questo è ciò che conta. Oliver lo capirà e lo accetterà. Sei una parte importante della sua vita e... metterà da parte questa gelosia insensata. Vedrai che capirà. Sei qui no? Stiamo facendo dei progressi. Dagli tempo. – lei fece si col capo, Dominic si voltò e guardò ancora verso la porta

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