CAPITOLO 15 "Dentro una scatola"

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Due immense ali piumate si estendevano dall'altezza delle spalle terminando sui fianchi. La schiena era stata coperta quasi totalmente dal tatuaggio scuro. Al centro, proprio sotto la nuca vi era tatuata una forbice con le punte rivolte verso il basso e la dicitura: "Puoi tagliare le mie ali, ma io continuerò a volare". Oliver era certo che quel gesto, quel tatuaggio specifico fosse un chiaro segno ormai indelebile sulla pelle dell'amica di quanto fosse accaduto a Dominic. Lui era l'esempio di come due ali non facessero un angelo, sebbene siano una parte importante, Dom stava facendo un lavoro eccellente anche senza esse. Aveva lottato per il suo amore e Barbarah ne era rimasta colpita. Lei stessa, per tutta la sua vita aveva dovuto combattere nascondendo alla sua famiglia la verità. Tutt'oggi la famiglia di Barbarah non era a conoscenza della sua omosessualità. Tra la ragazza e l'angelo si era subito creato un legame, lei gli aveva persino chiesto di vegliare sulla sua anima ma, presto si rassegnò a Gregor, l'angelo che, il regno dei cieli le aveva assegnato. Dopo che Oliver le aveva raccontato per filo e per segno quanto accaduto a Dominic, l'opinione della ragazza nei confronti del suo angelo era cambiata. Se dapprima lo allontanava, adesso lo detestava e non gli avrebbe mai perdonato quanto fatto a Dominic. Non si spiegava il perché, in fondo era un angelo anche lui ma, c'era qualcosa, qualcosa che le faceva sentire di potersi fidare ciecamente cosa che, non gli era mai capitata con Gregor. Anche con Oliver aveva avuto quell'impressione, forse era un altro dei suoi doni, non lo sapeva, sapeva solo che Oliver e Dominic erano suoi amici e tanto gli bastava. Con la schiena pulsante salì in auto boccheggiando, Oliver la guardò scuotendo la testa.

- Che c'è? – gli chiese lei

- Ali, sul serio? E quella frase? Dom mi ammazza anzi, mi correggo, ci ammazza. –

- Oh andiamo! È un angelo, non ammazza proprio nessuno e poi... gli piacerà. –

- Si, gli piacerà... Ma se mi aveva chiesto di non dirtelo! –

- Beh lui sa che io so, fine della storia. – Oliver guidò fino casa sua, arrivato al vialetto Barbarah scese ancor prima che l'auto si fermasse.

- Ma dove vai? – gli chiese, la ragazza lo ignorò sparendo dietro l'angolo.

Ad aspettarla con le braccia conserte vi era Gregor, un'espressione illeggibile sul viso. Indossava un completo chiaro beige e una maglietta marrone scuro spuntava sotto la giacca aperta.

- Grazie per essere venuta. – pronunciò

- Che cosa vuoi? – gli domandò con tono aspro

- Voglio scusarmi con te. – rispose l'angelo

- Oh no mio caro, non è con me che devi scusarti. Come hai potuto fargli una cosa del genere? Come hai potuto tagliargli le ali? Ti sei burlato di lui l'altro giorno... cos'è non ti bastava quello che gli avevi già fatto? – urlò

- Mi spiace... -

- Smettila di dirlo! Tira fuori le palle piuttosto! –

- So di aver commesso un terribile errore, è un incubo che mi perseguita da quel giorno... ma non posso cancellare il passato, non posso tornare indietro. – Barbarah sospirò osservando il suo angelo

- Gli vuoi bene? Tieni a lui? Cazzo hai dei sentimenti? –

- No. Non ho dei sentimenti ma so che ciò che ho fatto è imperdonabile. Dominic è un bravo angelo, lo è sempre stato... -

- E allora perché attaccarlo a quel modo? Perché pavoneggiarsi? –

- Non posso parlartene Barbarah, va oltre la mia missione... -

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