CAPITOLO 24 "Un addio silenzioso"

22 2 0
                                    


I giorni trascorrevano lenti. Era già mercoledì e Oliver non faceva altro che pensare all'incontro che lo avrebbe ricongiunto con il padre. Non lo vedeva da molto ormai e, temeva che, dopo l'ultima volta il reverendo ce l'avesse con lui. Dopotutto, aveva preso le difese della madre lasciandosi sopraffare dalla rabbia. Suo padre aveva sbagliato non c'erano dubbi ma lui, lui non avrebbe mai dovuto lanciargli addosso il tavolo e insultarlo. C'erano delle volte in cui non riusciva a controllare i propri istinti. Quando era sopraffatto dalla rabbia diveniva cieco. La sua bocca si muoveva da sola e spesso, il giorno dopo non ricordava neppure cosa aveva detto ma possedeva solo qualche ricordo vago. Quello che aveva detto al padre però lo ricordava. Ricordava ogni singola parola e adesso, gli bruciava in petto. Ora che Carmen era morta. Ora che suo padre era indagato per omicidio.

Conoscere Dominic lo aveva reso diverso. Avesse riusciva a capire tante piccole cose che prima, non avrebbe mai visto.

"Gli esseri umani sono ciechi. Vedono solo quello che vogliono vedere..." quelle parole dettegli da Dominic pochi giorni dopo il suo arrivo adesso gli martellavano in testa.

In piedi in cucina, stava guardando la madre intenta nei fornelli. Quando Barbarah ed i suoi fratelli se ne erano andati a vivere da Clay la signora Fehr ci era rimasta male ed aveva rimproverato il figlio. Da allora ogni giorno preparava qualcosa di buono e lo portava ai ragazzi. Oliver sapeva di aver sbagliato ma non riusciva a chiedere scusa. Era più forte di lui. Dannato orgoglio e dannata testa dura. Afferrò lo zainetto rosso e infilò una bretella lasciando penzolare lo zaino sulla sua schiena:

- Io vado. – annunciò alla madre dirigendosi verso l'uscita. Il college era iniziato quel lunedì. Oliver faticava a seguire le lezioni. Era distratto e quando gli insegnati parlavano lui pensava a tutt'altro. Dopo le lezioni il ragazzo s'incontrò in centro con il suo angelo. Dominic era seduto su un divanetto arancione all'interno di un fast food. Oliver si accomodò nel divanetto di fronte. Si sfilò la felpa che aveva indosso e la lasciò cadere al suo fianco.

Poco più tardi Dominic e Oliver furono raggiunti da Barbarah e Clay che, sorprendendo i due entrarono mano nella mano ridacchiando. Oliver le guardava con un sopracciglio alzato spiandole da dietro il menù alzato a vista. Si erano sedute di fianco a Dominic lasciando tutto lo spazio libero accanto ad Oliver. Lui non le aveva rivolto neppure una parola lanciandogli di continuo occhiatacce. Barbarah che aveva un lingua lunga lo punzecchiava di continuo aspettandosi una sua reazione. Oliver non rispose. Trattene il forte impulso di scaraventargli la cola ghiacciata del suo bicchiere in faccia e prese a tamburellare con i polpastrelli sulla superfice liscia del tavolo. Il locale era pieno di adolescenti e coppiette. Dominic guardò oltre il loro tavolo e vide due ragazzi mano nella mano, avranno avuto sì e no sedici anni. Sorrise debolmente. Era felice che qualcuno nella propria vita non avesse paura di nascondersi. Le cose erano molto cambiate dai suoi tempi eppure, l'amore tra uomo ed uomo o donna e donna per molti era ancora uno scempio. Chissà se quei due ragazzi erano davvero liberi oppure dovevano godersi quegli spiragli di felicità. Ripensò a Nicolai. Non lo vedeva da quattro giorni e lui non solo lo aveva cacciato l'ultima volta che lo aveva visto. Adesso, non rispondeva né ai messaggi né alle chiamate. Un giorno si era presentato alle porte degli inferi. Lexie gli aveva aperto la porta sul retro dicendogli che non era il momento e che doveva portare il suo "culetto angelico" da un'altra parte. Dominic era infuriato. Non aveva mai provato certi sentimenti ma adesso era in un turbine di emozioni contrastanti. Amava Nicolai con ogni briciola del suo cuore eppure, eppure stava accadendo qualcosa che lui non riusciva a controllare. Da quando era arrivata la donna dai lunghi capelli corvini e gli occhi come iceberg, Nicolai era diverso. Lo aveva scacciato e allontanato e gli aveva persino sbraitato in faccia. Lui non lo aveva mai fatto. Mai.

HeavenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora