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Mia madre mi ha accolta in casa come se non mi vedesse da giorni,non ho ancora capito come mai si è preoccupata così tanto per me appena me ne sono andata di casa. Prima praticamente Se ne fregava di me, Non le interessava Se scappavo uscivo o non tornavo proprio a casa. Dopo che le ho detto come mi sento ha iniziato a preoccuparsi per me. Secondo me sotto c'è qualcosa. Qualcosa che devo scoprire.

" amore hai fame freddo vuoi mangiare qualcosa? Ho preso la pizza nel caso in cui tu avresti deciso di tornare oggi, ma se vuoi ti preparo qualcosa o posso uscire a comprartela dimmi tu cosa vuoi"
Okay. È decisamente strano. Non mi aveva mai chiesto se è cosa volevo mangiare da quando è nata Lexy.
"Senti mamma prima voglio parlarti. Come mai proprio adesso che me ne sono andata di casa ti ricordi che hai un'altra figlia? Non capisco il tuo strano comportamento verso di me"
"Senti, ti racconterò questa storia ma prometti che non la dirai a nessuno"
Neanche mi fa rispondere che inizia a parlare.
"Quando ero una ragazza come te non stavo bene. Ero depressa, mi tagliavo, bevevo fumavo eccetera. Ti chiederai il perchè. Diciamo che all'inizio fumavo per moda. Ho iniziato poi ho smesso. I problemi sono iniziati quando i miei genitori tornavano a casa tardi, mi ritrovavo costantemente sola e a dovermi occupare di Marie, tua zia. I miei genitori tornavano appunto a casa tardi e se la prendevano spesso con me. All'inizio erano cose che si risolvevano con poco e dopo essere stati un'pó arrabbiati si faceva pace. Con il passare del tempo invece hanno iniziato a trattarmi malissimo, mi picchiavano anche. Per qualsiasi piccolo sbaglio che fosse un'pó di polvere non pulita, le scarpe o i vestiti fuori posto si incavolavano con me. Stavo male, malissimo, avevo iniziato in quel periodo a bere e avevo ricominciato a fumare. Mi facevo anche le canne. Finchè non è successo che i miei genitori l'hanno scoperto e non mi hanno parlato piú per molto tempo. È stata una delle cose piú brutte che io abbia mai vissuto, ero sul punto di suicidarmi e dopo le parole che hai detto ieri sera ho capito che non ti dedico molto tempo e attenzioni ma perdonami, perdonami figlia mia per averti trattata in questo modo di merda. Voglio rimediare con te quindi perfavore, lasciamelo fare o almeno, fammici provare. Voglio migliorare ed essere una mamma migliore per te. Voglio fare in modo che non ti manchi nulla. Puoi perdonarmi?"

Sono veramente molto scossa e allo stesso tempo commossa da questo racconto. Mia mamma che si rende conto della situazione e mi chiede scusa. Neanche mi sono accorta delle lacrime che solcavano il mio viso, non mi sono accorta del fatto che lei me le stesse asciugando e che ora mi sta abbracciando.
La stringo più forte a me. Infondo è pur    sempre mia mamma e nonostante tutto mi sono mancati tantissimo i nostri abbracci.
"Mamma sono contenta di questo ma sto morendo di fame, vada per la pizza"

Ridacchia anche lei. È bello finalmente poter dire di avere una mamma.
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Dopo aver trascorso la giornata di ieri tra shopping e gelato con mia mamma ci siamo viste anche twilight fino alle 2 di notte così mi ritrovo martedi mattina a dover posticipare la sveglia di 10 minuti per 4 volte finche non mi accorgo che ormai sono tardi per scuola

"Maamma, non ho voglia di andare a scuolaaa"

"Va bene, ma domani ci vai"

Questo riavvicinamento mi sta iniziando a piacere anche troppo. Dopo altre 3 ore come minimo passate a letto mi ritrovo a scegliere dei vestiti da mettere
"Al diavolo devo stare a casa. Un top e degli shorts vanno più che bene. "

Sola in casa. Genitori al lavoro. Lexy fuori dalle palle. Perfetto ora si che la mia giornata è perfetta.

Sono di buon umore quindi decido di preparare dei pancake visto che li adoro e papà non lo prepara piú da molto tempo ormai. Belle quelle giornate in cui tutta la famiglia si riuniva di domenica e mangiava pancake.

Dopo aver preparato l'impasto  sono sporca di farina come se avessi fatto una di quelle maratone in cui ti lanciano farina addosso. Ovviamente dovevano suonare alla porta quando sono piú infarinata di antonio banderas per le pubblicità del mulino.

"Cameron? Scusa che cavolo ci fai tu qui?"
"Ma hahhaha che hai fatto una lotta contro la farina?"
"In realtà ho fatto i pancackes ma dal momento che lo trovi divertente li mangeró da sola."

"Noo, scusa noo perdonami giuro che sei la piú bella del mondo con la farina in testa"
"Bugiardo"

"Non dico bugie. Sei bellissima giuro. Anche con un sacco dell'immondizia saresti perfetta. Sei perfetta per me"

Gli do un piccolo bacio sulla guancia. Non riesco a trovare delle parole per esprimere quanto e dolce sto ragazzo

"Andiamo a mangiare pancackes su"

Dopo aver finito il piatto ce ne manca uno solo. Lo guardo. Mi guarda. Diamo il via alla lotta per l'ultimo pancake. Lo
Prendo io, lo metto in bocca da una parte. Inizio a correre. Salgo le scale. Arrivo in camera dei miei. Mi butto sul letto e addento una parte di quella delizia. Come non detto dopo 3 secondi lui mi ha già raggiunta senza un minimo sforzo. Ahh addominali scolpiti
*mangia e stai zitta*
Io interiore ti svegli ora che nomino addominali?

"Oh non l'avrai vinta. Non mangerai quella delizia da sola. nono"
"Ah si? Vediamo come fai ora, ormai l'ho quasi finito"

Domanda sbagliata. Si avvicina a me e neanche accorgendomene mi ritrovo me sdraiata e lui sopra. Mi guarda intensamente negli occhi e morde un pezzo della mia vita.

"Stronzo hai giocato sporco"
"Mh quindi non eri tu quella che diceva che Cameron non ti faceva ne caldo ne freddo?"

Tuchè.
"Bhe appunto non mi fai ne caldo ne freddo"

"Ah seria?"

Neanche il tempo di realizzare che si avvicina al mio collo. Inizia ad annusarlo provocandomi il solletico e dei brividi lungo la spina dorsale. Mi lascia degli umidi baci finchè non sento il campanello d'allarme nella mia testa che mi dice di non farmi manipolare così.  Ma non mi interessa. Ora solo io e lui. Sento nuovamente il campanello e solo ora mi accorgo che non è un allarme nella mia testa ma è la porta di casa mia.

La tua dolce maledizione/SospesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora