Chapter 5

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JAY'S POV

Devo dire che sta andando meglio del previsto. Calum è stato così carino e mi ha subito fatto sentire la benvenuta, e i suoi genitori sono così gentili... Come vorrei che fosse vero!

Se gli sguardi potessero uccidere, sarei morta in almeno una dozzina di occasioni. Da quando ho messo piede in questa casa, il troglodita non ha fatto altro che lanciarmi occhiatacce e progettare sottovoce modi per eliminarmi - non scherzo, l'ho sentito borbottare qualcosa su una motosega e un sacco della spazzatura.

"Calum, tesoro, accompagna Jay in camera di Mali e aiutala con le valige."

"Non è necessario Joy, posso farcela da sola" sorrido, pregando che la donna non insista con la sua idea.

"Non dire sciocchezze, tesoro. Calum, prendi la sua valigia." a quanto pare pregare non funziona granché...

Il troglodita alza gli occhi al cielo, prima di afferrare la mia valigia e salire le scale. Rivolgo un altro sorriso a Joy, prima di seguire l'essere più indisponente del pianeta. Mentre salgo le scale, il mio sguardo si sofferma sulle fotografie affisse al muro - il giorno del diploma di Mali, una foto della squadra di basket, una foto di famiglia di un paio di anni fa... Ma il mio cuore si ferma quando vedo una foto che conosco molto bene - mai avrei immaginato che quel cretino avesse tenuto qualcosa legato al nostro passato. La foto ritrae me e un piccolo Calum - avremo avuto si e no tredici anni - e i nostri sorrisi parlano per noi. Mi si stringe lo stomaco vedendo quanto eravamo felici allora - ma sopratutto, vedendo la differenza con quanto le cose siano diverse adesso.

"Ti vuoi muovere? Non ho tutto il giorno!" la voce di quell'imbecille mi risveglia dai miei pensieri, e sospiro, prima di raggiungerlo in camera di sua sorella.

Il troglodita mi aspetta a braccia conserte appoggiato alla scrivania, mentre la mia valigia è stata malamente lanciata sul letto. Cerco di non concentrarmi troppo sui muscoli di Calum messi in risalto dalla t-shirt grigia, né sui suoi bellissimi tatuaggi.

"Grazie per l'aiuto" mormoro, dandogli le spalle e aprendo la mia valigia. Mi aspetto di sentire i suoi passi mentre esce dalla stanza, ma non si sente nessun rumore. Mi volto, e lui è ancora fermo lì, con lo sguardo puntato su di me. "Beh, che c'è? Ti serve qualcosa?"

"Si" dice, facendo un passo verso di me. Il mio cuore comincia a galoppare come un cavallo, e in un attimo ho dei problemi di salivazione. "Mi serve che tu non ti impicci della mia vita e che te ne vada alla svelta" grazie, idiota, tu si che sai far sentire una ragazza a suo agio.

"Apri bene le orecchie, cretino, perché te lo dirò una volta sola" gli punto l'indice contro il petto, e nonostante la maglietta riesco a sentire i suoi muscoli d'acciaio - concentrati, Jay, questo non è il momento di farsi distrarre dalla sexaggine di questo primate! "Nemmeno io sono felice di questa situazione, ma non ho deciso io di venire qui. Quindi, se vuoi prendertela con qualcuno, parlane con i tuoi genitori. Ma non credo che andrai a lamentarti di me, visto che loro mi adorano" lui serra la mascella, mentre io sorrido beffarda.

Due a zero e palla al centro, mio caro Calum 'Montato' Hood.

"Fingerò che vada tutto alla grande con i miei, ma il fatto che vivi qui ora non cambierà assolutamente il nostro rapporto d'odio, chiaro? Niente sarà diverso a scuola né quando i miei amici verranno qui, hai capito bambolina?"

"Punto uno: non chiamarmi bambolina. Punto due: non mi era minimamente passato per la testa che questa situazione potesse cambiare il nostro rapporto. Punto tre: voglio che tu bussi prima di entrare nella mia stanza, idiota, sono stata chiara?"

Lui sorride malizioso, e nonostante il suo sorriso sia spettacolare, non mi farò abbindolare. Incrocio le braccia al petto, mentre lui cammina all'indietro verso la porta.

"Cristallina, bambolina" mi fa l'occhiolino, e prima che io possa lanciargli contro un cuscino, lui ha già lasciato la stanza. Dio, quanto lo odio questo imbecille!

Il mio cellulare emette un breve trillo, facendomi smettere di pensare agli innumerevoli modi in cui potrei liberarmi di lui durante la notte.

Da: Mamma

Siamo atterrati tesoro, il volo è andato bene. Fai la brava e saluta gli Hood da parte nostra. Ci sentiamo presto, ti vogliamo bene 😘😘

Sorrido, almeno i miei stanno bene e si rilassano - beati loro. Digito velocemente una risposta, prima di rimettermi all'opera. Svuoto in fretta la valigia, riponendo i miei vestiti nell'armadio, prima di dedicarmi a una delle cose che amo di più: leggere. Non importa che cosa - un giallo, un romanzo rosa, un thriller o un libro d'avventura - io amo la sensazione che ti dà immedesimarsi nei personaggi, nel luogo in cui è ambientata la storia, nelle prove che affronta il protagonista. I libri sono la mia passione sin da quando ero bambina, sono qualcosa che ci accompagna nella nostra vita. Insomma, cosa può esserci di meglio che affiancare Percy Jackson nelle sue avventure, oppure soffrire con Katniss per la sua vita complicata, o scoprire insieme a Tris tutti i segreti più oscuri delle fazioni? I libri ci permettono di vivere le migliori avventure ed emozioni, ci permettono di evadere dalla realtà e rifugiarci in mondi in cui ogni istante è vissuto davvero.

E con questi pensieri riprendo in mano il libro che sto leggendo in questo momento, Il primo bacio a Parigi, e mi chiudo nella mia bolla di magia.

CALUM'S POV

"Tesoro, puoi avvisare Jay che la cena è pronta?" chiede mia madre, e io sbuffo sonoramente. Ora sono diventato il messaggero di questa casa, grandioso...

Salgo le scale, ma quando mi ritrovo davanti alla porta di quella stupida ragazzina per un attimo mi sembra di tornare indietro nel tempo. È distesa sul letto a pancia in giù, completamente immersa nella lettura di chissà quale libro, mentre le sue gambe sono piegate all'indietro e si muovono ad un ritmo cadenzato. Per un attimo rivedo un piccolo me stesso, seduto accanto a lei su quel letto, che le faceva i dispetti per distrarla dalla lettura. Lei rideva e mi scacciava, ma alla fine non riusciva a resistere alle mie preghiere di lasciar perdere quel libro e venire con me a giocare con la playstation.

Scuoto vigorosamente la testa per scacciare questi ricordi - io la detesto, quindi non devo pensare a quando le cose tra noi erano diverse, tanto niente al mondo le riporterà ad essere così. Mi appoggio allo stipite della porta e sospiro, ma lei non si accorge minimamente della mia presenza.

"Ehi, Ross, smettila di leggere e vieni di sotto. La cena è pronta" al suono della mia voce la ragazza sobbalza, e non so bene come, ma in un attimo si ritrova con la schiena conto il pavimento. Scoppio a ridere - non solo per le sue pessime performance da atleta, ma anche per la sua espressione scocciata e dolorante.

"Non ti avevo detto di bussare, troglodita?" borbotta, alzandosi e massaggiandosi il sedere dolorante - e sodo. Sbuffa, prima di sorpassarmi e scendere le scale, concedendomi una bella visione del suddetto sedere.

Beh, almeno una cosa buona da tutta questa situazione schifosa c'è...

SPAZIO ME
Scusate per l'immenso ritardo 🙈 mi dispiace di avervi fatto aspettare tanto, spero che il capitolo non vi abbia deluse. Cosa ne pensate della storia finora? Secondo voi come andranno le cose tra Jay e Calum? E cosa succederà nel prossimo capitolo? Fatemi sapere le vostre opinioni 😘
Alla prossima, bacini ❤️🍬

Surprise ~ Calum Hood Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora