CALUM'S POV
Dopo aver trovato la lettera non sono più riuscito a chiudere occhio. La tentazione di aprirla era fortissima, ma ogni volta che la prendevo tra le mani veniva surclassata dalla paura, e rinunciavo.
Sono seduto sul davanzale della mia finestra, con una gamba a penzoloni fuori, che rigiro questa busta tra le mani, incapace di aprirla.
Com'è possibile che una cosa all'apparenza così leggera pesi come un macigno?
Con le dita traccio il mio nome scritto sulla busta, e immagino Jay mentre lo scrive, concentrata, anche se la mano le trema un po'. C'è una piccola macchia d'inchiostro sbavato sulla "m", ma secondo me è perfetta lo stesso.
Sono terribilmente combattuto. Una parte di me è terrorizzata da quello che potrebbe esserci scritto qui dentro, mentre l'altra parte è impaziente di scoprire cosa mi ha lasciato Jay.
"Ho corso più in fretta che ho potuto" ansima Luke, appoggiandosi con la mano allo stipite della mia porta e piegandosi in due per riprendere fiato. O è fuori allenamento, oppure ha davvero corso alla velocità di Flash.
"Che stai aspettando di preciso?" chiede, stendendosi come un'enorme stella marina sul mio letto. Si appoggia su un gomito e mi guarda attentamente, forse cercando di capire cosa mi passa per la testa in questo momento.
La verità? La mia testa è un enorme buco nero ora come ora. Tutti i ricordi che riguardano me e Jay vorticano come asteroidi, e vengono inghiottiti un attimo prima che io riesca a metterli a fuoco. È come guardare le stelle con un telescopio dal vetro rotto. Sai che l'universo sta dall'altra parte del vetro, ma non potrai mai vederlo davvero.
"Se non te la senti, posso aprirla io" propone Luke con un tono fin troppo gentile, come quando si parla con un bambino.
Ma io non sono più un bambino. È ora di prendersi le proprie responsabilità. È una cosa che devo fare io.
Sotto lo sguardo vigile del mio amico, prendo un respiro e apro la busta, e con la dita tremanti tiro fuori la lettera e la apro. Una foto mi scivola in grembo, e quando la riconosco è come una coltellata al cuore.
Il sorriso di Jay è talmente bello da illuminare l'intera fotografia, mentre al suo fianco io la guardo come se fosse la più bella e preziosa creatura del mondo, e l'oceano fa da sfondo alla scena.
Mi ricordo di quando l'abbiamo scattata, quella sera nel nostro posto speciale sulla spiaggia, dopo aver discusso del futuro che ci attendeva, dei nostri progetti e dei nostri sogni. Credevo che ne avremmo avute molte altre di foto come questa. Ma ora che l'unica prova di quello che abbiamo passato in queste settimane è qui tra le mie dita, rimpiango ancora di più di aver allontanato Jay quattro anni fa.
Ho perso degli anni meravigliosi che non potrò recuperare mai più.
Con il dito accarezzo il viso di Jay sulla foto, e mi devo imporre di non lasciare uscire le lacrime. Almeno non prima di aver letto le sue parole per me.
Lancio uno sguardo a Luke, ora seduto sul mio letto che aspetta, e lui si limita ad annuire in silenzio, lasciando che le parole di Jay abbiano il loro momento.
Prendo un respiro prima di perdermi tra le parole e la calligrafia ordinata di Jay.
Caro Calum,
Sono le 3 del mattino, tu stai dormendo alle mie spalle, e oggi il mondo mi è crollato addosso. Ma ora come ora, riesco solo a pensare a quanto mi odierai una volta che il mio piano sarà concluso.
Probabilmente ti starai chiedendo come ho potuto andarmene lasciandomi dietro solo questa lettera. La verità è che se ora ti svegliassi, invece di scrivere queste parole, non potrei più andare via. Non potrei partire vedendo con i miei occhi il dolore che ti ho provocato.
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Surprise ~ Calum Hood
FanfictionChe siano belle o brutte, positive o negative, accompagnate da lacrime di gioia o di dolore, le sorprese sono sempre in agguato.