"Potresti venire alla UCLA con me."
"Calum, non dire sciocchezze, ti prego."
"Cosa c'è di così sciocco? Hai appena detto che ti spaventa l'idea di andare a vivere a più di 4000 chilometri da qui. Restando risolveresti il problema alla radice" Calum mi prende la mano, intrecciando le sue dita con le mie. "E poi, così non saresti più sola."
Ed ecco che il mio cuore riprende a correre come un cavallo al galoppo. Sinceramente? L'idea di Calum mi alletta tantissimo, ma ci sono due ostacoli.
Punto Primo: Le lettere di ammissione della UCLA non sono ancora arrivate, e con la fortuna che mi ritrovo potrebbero non prendermi.
Punto Secondo: Non posso illudermi di nuovo, perché stavolta la posta in gioco sarebbe troppo alta, e non potrei reggere il colpo.Però per un attimo non posso fare a meno di pensare a come sarebbe andare nello stesso college insieme a Calum. Pranzare insieme, studiare insieme, e avere qualcuno su cui poter contare, sempre e comunque.
"Non lo so, Calum. Non ho mai considerato la possibilità di restare qui. Fino a un mese fa, il college era la mia unica possibilità di sfuggire ai miei problemi, e più lontano mi sembrava più sicuro. Ma ora non sono più sicura di niente" sospiro, puntando lo sguardo sull'orizzonte. È così strano parlare con Calum così liberamente, senza dover soppesare tanto le parole. Mai avrei immaginato che gli avrei svelato il mio piano di fuga, eppure eccoci qui.
"Quindi volevi andare il più lontano possibile per colpa mia?"
Volto la testa di scatto, completamente presa alla sprovvista dalla sua domanda.
"Calum..."
"Non è una domanda difficile. Volevi abbandonare la tua famiglia e i tuoi amici per colpa mia?" chiede serio.
"Si, ma ora le cose sono diverse" rispondo, ma lui scuote la testa, come se non volesse starmi a sentire.
"Se le cose fossero davvero diverse, non vorresti andare fino a Baltimora, Jay" ribatte lui, e quando punta i suoi occhi nei miei, l'oscurità sta prendendo il sopravvento.
Allungo la mano e la poso sulla sua guancia, costringendolo a guardarmi. "Io non voglio più scappare, e ti prometto che non prenderò una decisione definitiva finché tutte le lettere non saranno arrivate. Ma c'è una cosa che, a prescindere da quello che deciderò, non cambierà."
"E sarebbe?"
"Anche se sarò a migliaia di chilometri da qui, potrai sempre contare su di me, e non avrò paura di tornare a casa durante le vacanze o semplicemente per salutare la mia famiglia. Non avrò paura di tornare qui, perché so che ci sarai sempre per me" un piccolo sorriso si fa spazio sulle sue labbra, mentre stringe la mia mano.
"Ammettilo, avevi provato questo discorso strappalacrime un milione di volte" mi stuzzica, e per tutta risposta gli faccio la linguaccia, prima di appoggiare la testa sulla sua spalla.
Mi piace stare seduta qui insieme a lui. Mi piace sentire il suo cuore battere allo stesso ritmo del mio, e mi piace sentire il rumore delle onde cullare i nostri battiti. Mi piace vedere riflessa nei suoi occhi l'oscurità del cielo stellato e dell'oceano. Mi piace sentire il suo profumo mischiarsi all'odore del mare ed inebriarmi le narici, e mi piace come la brezza marina gli scompiglia i capelli, talmente tanto che devo trattenermi dal passarci una mano in mezzo.
"Prima di decidere però dovremmo fare una gita al campus" Calum rompe il silenzio, e per un attimo mi perdo a osservare il profilo della sua mascella - talmente perfetto da sembrare scolpito nel marmo dal miglior scultore del pianeta.
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Surprise ~ Calum Hood
FanfictionChe siano belle o brutte, positive o negative, accompagnate da lacrime di gioia o di dolore, le sorprese sono sempre in agguato.