Chapter 48

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CALUM'S POV

Il tempo scorre più veloce di quanto vorrei. Mi scivola tra le dita, e non riesco a farlo rallentare.

Non riesco a capacitarmi che siano già passate tre settimane da quando Jay se n'è andata. Il dolore è ancora forte, come una ferita che non si è ancora cicatrizzata.

Ma dopo la telefonata di Barry, la rabbia ha cominciato a farsi spazio dentro di me, come un verme dentro una mela. All'inizio sembra piccolo e innocuo, ma con il tempo, piano piano, il verme scava una serie di tunnel nella polpa del frutto, fino a che non rimane solo la buccia esterna.

Se non mi libero di questa rabbia, sarò come quella mela, e di me resterà soltanto un guscio vuoto.

Le ore diventano giorni, i giorni diventeranno settimane e le settimane mesi, e io non so come reagire - e forse non lo capirò mai.

È come se la mia vita avesse smesso di avere un senso da quando lei non c'è più. E questo non fa che alimentare il verme della rabbia dentro di me.

Con un gesto fulmineo, scaravento a terra tutto quello che è sulla mia scrivania, ma non basta a calmarmi. Ho bisogno di colpire qualcosa. O qualcuno.

Prima che possa rendermene conto, il mio pugno si scontra con l'armadio, ancora e ancora, finché il dolore alla mano e al polso è l'unica cosa che riesco a sentire.

"Ma che diavolo stai facendo?" la voce allarmata di Luke mi riporta alla realtà, come la luce di un faro in una notte di tempesta.

Il mio amico mi afferra per le spalle, e solo allora mi accorgo che non è solo. Michael e Lori, in piedi al suo fianco, mi guardano come se fossi un cucciolo di giraffa abbandonata al suo destino.

"Che cosa ci fate qui?" la mia voce è stanca, e i miei amici si scambiano uno sguardo preoccupato.

"Siamo venuti a vedere come stai. E da quello che abbiamo visto, non è esattamente il tuo momento migliore" grazie mille, Michael, non me n'ero accorto!

Lori mi afferra la mano, esaminando i tagli e le nocche scorticate. Scuote la testa e mi rivolge una debole occhiata di rimprovero, anche se so che capisce quello che sto passando.

Le vedo benissimo, quelle occhiaie violacee che cerca di nascondere. O lo sguardo perso che ha durante le lezioni di biologia, mentre osserva il banco vuoto al suo fianco. O il modo in cui è cambiato il suo sorriso.

So di non essere l'unico a soffrire per Jay, e anche se è una cosa orribile da dire, vedere Lori stare male mi fa sentire meno solo.

Michael passa a Lori il kit di pronto soccorso - non mi ero nemmeno accorto che fosse andato a prenderlo - e lei mi passa sulle ferite del cotone imbevuto di alcool, con la stessa cura con cui un pittore ritrae la sua musa.

Ed ecco che il fantasma di Jay torna ad aleggiare attorno a noi. Perché l'ultima volta che avevo le mani a pezzi, c'era lei al posto di Lori, a prendersi cura di me. C'era Jay quando io e Ashton avevamo fatto a pugni, pronta a rimettermi in sesto.

Beh, se lei non se ne fosse andata, Lori non sarebbe stata costretta a prendere il suo posto da infermiera, mi rimbecca la mia coscienza.

Scuoto la testa cercando di scacciare questo pensiero, per niente confortante in questo momento, ma una parte di me sa che è la pura e semplice verità.

"Per fortuna non ti sei rotto niente" mormora Lori, e dal suo sguardo capisco che anche lei sta pensando a Jay.

"Grazie" sussurro, mentre avvolge una benda attorno alla mia mano. Lori mi rivolge un debole sorriso, e sento su di noi gli sguardi sempre più preoccupati dei nostri amici.

"Non c'è bisogno che ti ricordi che dobbiamo suonare domani, vero?" chiede Michael, appoggiandosi alla scrivania.

Porca miseria. Il ballo d'inverno. L'avevo completamente dimenticato.

Mi passo una mano tra i capelli, frustrato. È ironico che Jay ci abbia trovato l'ingaggio ma non sarà lì a sostenerci.

Lo trovi divertente, vero Universo? Beh, io non sto ridendo affatto.

Avrei davvero voluto invitare Jay al ballo. Sapevo quanto fosse importante per lei. Avrei voluto bussare alla porta di casa sua e guardarla scendere dalle scale nel suo abito sicuramente mozzafiato. Avrei voluto fare quelle orrende foto ricordo, e bere quello schifoso punch. Ma più di tutto, avrei voluto ballare con lei, sotto gli sguardi increduli e gelosi dell'intera scuola.

Volevo stringerla senza dovermi preoccupare di niente a parte lei. Volevo cercare il suo viso tra la folla durante la nostra esibizione, e perdermi nei suoi rassicuranti occhi nocciola.

E invece non avrò niente di tutto questo, perché lei non sarà al mio fianco.

"Non posso credere che Jay si perderà il ballo" mormora Lori, e Luke le stringe un braccio attorno alle spalle per consolarla. "Avrebbe dovuto essere la nostra serata più bella. Dovevamo andare a scegliere il vestito insieme, metterci in tiro e divertirci al vostro concerto" gli occhi le si riempiono di lacrime, ma come al solito cerca di essere forte ai nostri occhi.

"Tu e Sam non farete lo stesso queste cose insieme?" chiede Michael, con un tono talmente ingenuo da ricordare quello di un bambino.

Una risata amara lascia le labbra di Lori, mentre lei scuote la testa. "Diciamo che le cose tra noi sono in po' tese ultimamente. E non mi va proprio di rovinarmi ancora di più la serata. Voglio essere pronta per sostenervi e scatenarmi durante la vostra esibizione."

Luke non dice niente, ma lo riconosco lo sguardo preoccupato nei suoi occhi. C'è qualcosa che non ci sta dicendo.

"Luke, sputa il rospo" lo richiamo, e lui sospira, prima di passarsi la mano tra i capelli.

"Come tutti sapete, mio fratello Ben è in polizia. Un paio di giorni dopo che Jay era scappata, gli ho chiesto se poteva utilizzare i suoi contatti per cercare qualche pista" ha avuto un'ottima idea, ma non riesco a vedere dove sia il problema.

"Perché non ci hai detto niente?"

"Perché non volevo darvi false speranze, Lor. Ed è stato meglio così, perché Ben non ha trovato niente. Nessun indizio di dove possa essere Jay, nessuna traccia" Luke sposta lo sguardo da Lori a me, e mi rivolge un sorriso triste.

"Mi dispiace, Cal."

"Ci hai provato, Luke. È tutto ok" mormoro, ma la verità è che niente è al suo posto.

Sento un macigno schiacciarmi il petto, mozzandomi il respiro.

Devo trovare un modo alternativo per far uscire questo dolore, subito. Prima di scoppiare.

All'improvviso un lampo di genio mi colpisce, come quella famosa mela colpì la testa di Newton quando scoprì la gravità.

"Conosco quello sguardo. Hai appena avuto un'idea, non è vero?" chiede Michael, con un sorrisetto furbo stampato sulla faccia.

"Ci puoi scommettere. Ma ho bisogno del vostro aiuto" i miei amici si scambiano uno sguardo complice, prima che io spieghi loro la mia idea.

SPAZIO ME
Vi chiedo scusa per il ritardo, non mi ero accorta fosse passato così tanto dall'ultimo aggiornamento 🙈🙈
Quale pensate che sia la super idea di Calum? 😏 Voglio assolutamente conoscere le vostre opinioni 😍
Grazie per il supporto che mi date sempre, vi adoro 😘😘
Alla prossima, bacini ❤️🍬

Surprise ~ Calum Hood Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora