Capitolo 29

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Justin's pov
Non ci potevo credere, Ariana era incinta ed io l'avevo respinta, mentre lei cercando di essere più tranquilla possibile me lo diceva.
Me n'ero pentito subito, del mio comportamento, perché Ariana è la ragazza che amo più al mondo ed avere un figlio od una figlia con lei, per me sarebbe una cosa bellissima.
Solo non ora, sono troppo giovane e non è per il semplice motivo che mi voglio divertire, mi ero inventata una balla sul fatto che non volevo certe responsabilità, io semplicemente so che non potrei dare niente di più al mio piccolo bambino che i soldi.
Non sarei mai un bravo genitore, Ariana invece si, è una ragazza fantastica, un ottima madre, senza alcun dubbio mentre io, fino a poco tempo fa ero un puttaniere che senza di lei non sarebbe mai cambiato, ma non avrei buoni comportamenti da insegnare a mio figlio comunque, perché sono io.
Punto e basta, la gente non può cambiare la vita, rovinerei la vita a quella che sarebbe la mia futura famiglia.

-Justin alzati!- sento mio padre urlare, aprendo la porta, guardandomi serio ed interrompe i miei pensieri.

-Si, un attimo- dico alzandomi dal letto, mettendomi un paio di pantaloncini ed una maglietta semplice nera.
Mio padre mi prende per un braccio, sembra furioso ma non riesco a capire il perché, lui non si arrabbia facilmente quindi o è ancora arrabbiato per me ed Ariana oppure non saprei proprio.
Appena arriviamo in cucina vedo Joan in lacrime con una lettera in mano ed una tazza di the caldo fumante sul tavolo, posizionata vicino al suo braccio, dietro di lei, Clara le accarezza la schiena ripetutamente, cercando forse di calmarla ed il mio pensiero corre subito a lei.
Potrebbe essere successo qualcosa ad Ari?
È la prima cosa che penso e subito comincio a sudare freddo e a farmi tremare le mani.

-Allora?- chiede mio padre facendomi sedere sul divano ed andando a prendere Joan dalla cucina che sempre con la lettera in mano, cerca di asciugare le lacrime nere, dato il mascara che le è scolato piangendo.
Si siede con delicatezza sulla poltrona, vicina al divano, molto probabilmente per prendere le distanze da me e comincia a sorseggiare il the, che le ha appena dato Clara, molto probabilmente quello presente sul tavolino.
Mio padre prende gentilmente la busta bianca dalle mani di Joan, abbracciandola e me la porge.
Appena leggo il nome sulla busta, il mio cuore comincia a battere più velocemente, c'è scritto:
-Da Ariana

-Cari, mamma Jeremy e Justin,
Scusate se come sempre ho rovinato tutto, ma vi ha assicuro che facendo così nessuno soffrirà più del dovuto.
Non date a Justin alcuna colpa perché come sempre grazie alla mia testardaggine ho rovinato la storia che c'era tra noi che comunque non era destinata a durare.
Non vi date colpe, ho fatto una scelta e ne vado fiera perché se in un'altra vita succedesse questa situazione rifarei tutto, sperando al meglio.
Se state leggendo questa lettera io sono già lontana e vi prego non chiamate la polizia perché non sono suicidata e non ho intenzione di farlo, sto andando da una mia amica, ma non vi dirò chi, non dovete saperlo.
Datemi il tempo di ragione, di riflettere sulla mia vita, solo con lei e Selena, che conoscono la mia situazione in questo momento.
Vi prego di non farvi colpe inutilmente perché come ho già detto, non è colpa vostra, ma mia, che ho voluto rischiare, andare contro tutto e tutti perché sono un "animo libero".
Tornerò comunque, ma non aspettatemi dietro la porta perché sicuramente non rammarico le mie scelte, facendo così, giuro, non rovinerò la vita a nessuno.
E tu Justin, che sai benissimo perché me ne sono andata, non provare a dirlo, perché non sono cose che ti riguardano, so già che ti daranno il tormento perché sono lì con te che leggono o magari l'hanno già letta da soli, ma non avevo il tempo di scrivere un'altra lettera e dovevo assicurarmi di dirtelo.
Ora parlo con te mamma, ti prego non piangere, perché anche se non ci sono starei ancora peggio di come sto ora, e ti assicuro non ti piacerebbe vedere una figlia star male, voglio che tu sia felice per le mie scelte, perché sono ottime come quelle che hai fatto, anche se all' inizio mi hanno fatto soffrire, ricordo?
Ma grazie alla donna forte che sei, mi hai insegnato che le cose vanno affrontate a testa alta, io forse sto scappando, ma non è questo ora quel di cui dobbiamo parlare.
Voglio che tu ricordi sempre che io sono lì con te, anche se non mi vedi, che ti voglio bene anche se ora mi sto comportando da egoista e che cosa più importante sei una presenza importante nella mia vita e grazie a te sto diventando una donna forte per cui non devi rimpiangere le scelte con le quali mi hai educata, mantieni la calma e goditi il matrimonio che meriti.
Tu Jeremy, tratta bene la mamma o giuro che mando qualcuno a spaccarti la faccia, sempre che non lo faccia io di persona.
Non te la prendere con Justin, lui non ha colpa perché ha cercato di farmi ragionare in tutti i modi possibili di questo mondo, ma io qui non sto più bene rischio solo di rendere la vostra vita un inferno come quella che molto probabilmente diverrà la mia.
Vi amo di bene, vivete la vostra vita e ricordatevi che io tornerò!
A presto, Ariana-
Questa lettera mi ha colpito e senza neanche accorgermene sto piangendo, lei ha mentito dicendo che io avevo provato a dirle di non farlo, lei mi ha difeso anche dopo quello che le è fatto.
Sono un mostro, ho ferito la persona più importante che io abbia mai conosciuto e solo ora mi rendo conto che crescere una piccola creatura con lei, sarebbe bellissimo.
Al diavolo, io ci proverò ad essere un buon padre e c'è la farò per lei, e per il mio piccolo e dolce bambino (perché sono sicuro, sarà maschio), oggi andrò a cercarla dovessi arrivare fino in Italia la troverò.

-Justin, allora perché se n'è andata?-, chiede mio padre accorgendosi che io sto fissando il muro sorridendo con un ebete.

-Si... Ma non posso dirvelo-,dico serio con tono autoritario, non gli e lo potevo dire, Ari me lo aveva esplicitamente detto.

-E invece tu ce lo dirai!- dice Joan alzandosi in piedi, sembra infuriata, è rossa in faccia e le gambe dritte per la rabbia.

-Si tratta di mia figlia Justin!- urlò poco dopo, e forse capì che aveva ragione, tanto se Ari sarebbe tornata con il bambino lo avrebbe dovuto dire, no?

-Ok ma non arrabbiatevi-, dico io posando le mani sulle spalle di Joan per farla sedere e lei stranamente lo fa e mi guarda con sguardo supplichevole e quasi gentile.

-Ok parla Justin-, dice mio padre sedendosi all'estremità della poltrona, per stare vicino a Joan e darle la mano, lei accetta e mi sembra gli e la stia stritolando di brutto.
Ansiosa la donna eh.

-Bene, non è semplice da dire-, disse per prima cosa, facendo su e giù per la sala- mi promettete che non uccidete ne me ne Ari?-, chiesi serio, avevo seria paura che questo due tipi diventassero dei killer seriali.

-No ma parla, mi sta venendo un ulcera per l'ansia-, urlò Clara dalla cucina provocando la risata di Joan che sembrò dare meno peso all'atmosfera.

-Bene io ed Ari- disse per poi fare una piccola pausa, cercando di usare più tatto possibile- d-diventeremo genitori e voi due n-nonni-, dissi avviandomi verso la porta, mi aspettavo una sfuriata per cui me ne sarei andato il prima possibile.
Ma non avvenne.

-Oh Dio Jeremy! Diventeremo nonni, ci credi- urlò Joan piena di gioia e poi vidi un sorriso comparire sul viso di mio padre -Sai Justin anche noi abbiamo una cosa da dirti, anche se ormai non serve più a molto-, disse guardandosi le scarpe.

-Io e Joan, volevamo dire a te e Ari, oggi a pranzo, che la vostra relazione poteva continuare, perché chi siamo noi per dirvi di non farlo?- disse mio padre con un sorriso malinconico in faccia.
Si sentiva già la mancanza di Ariana in casa, tutti eravamo tristi.

-Sentire la troverò-, dissi andando verso la porta -non mi aspettate per pranzo - dissi prendendo il telefono dal mobiletto ed anche le chiavi della macchina.

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Ero appena arrivato a casa di Selena, sperando che avesse detto ad i suoi genitori dove fosse andata.
Scesi in fretta dalla BMW, e suonai ripetutamente al campanello, aspettando una risposta.
Dopo almeno cinque minuti mi ritrovai davanti in esemplare di Harry con indosso solo un paio di pantaloncini.

-Ehi amico-, mi disse dandomi una pacca sulla spalla.

-Ehi Harry, posso entrare-, dissi ma ero già entrato per cui al riccio toccò solo chiudere la porta cigolante.

-Ehi amico tutto bene-, mi chiese offrendo un bicchiere d'acqua fresca appena presa dal frigo.

-Sai dove sono Selena ed Ari?-chiesi io sicuro della risposta che avrei avuto.

-Amico non posso dirlo, me lo ha detto chiaramente Sel-, disse annuendo.

-Ti prego, Ariana se n' andata perché è incinta e pensa che i nostri genitori la farebbero abortire.
Dimmi. Dove. Sono-, dissi tutto ad un fiato.

-Ok amico, non lo sapevo andiamo-, disse è così mi incamminai verso il mio più grande amore per dirle che non vedevo l'ora di coltivare il nostro amore attraverso il nostro piccolo bambino.

Angolo autrice
Ragazze dai arriviamo a tre stelline❤️
Abbiamo raggiunto le mille visualizzazioni, non potete sapere quanto vi amoooo❤️❤️❤️

My dream is you||Jariana Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora