My dream is you||Jariana

Capitolo 28

Ariana's pov
-Oh cazzo-, l imprecazione di Justin era ben chiara ma non ne capivo il motivo, così decisi di alzare gli occhi dal suo petto, su cui ero comodamente sdraiata.
Magari aveva rotto il telefono, era da lui imprecare per una cose così semplice che poteva riparare, ma qualcosa nel mio stomaco cominciò a contorcersi quando guardai davanti a noi.
La scena che mi si presentò davanti a mio parere era raccapricciante, non riuscì a mettere a fuoco la scena fino a quando la paura non prese il sopravvento.

-M-mamma?-, fu l'unica cosa che riuscì a dire, ma non dovevano tornare alle tre del pomeriggio?
Come poteva un viaggio terminare ben sei ore prima; lei mi guardava con sguardo perplesso ed arrabbiato, avevo paura, per la prima volta avevo paura della reazione di mia madre.
Non riuscivo a muovere, ero come paralizzata dalla paura, mi girai a guardare Justin, perché era l'unica cosa che riuscì a fare, lui sembrava provare le mie stesse emozioni, paura di perderci l'un l'altro.
Sapevamo che questo sarebbe stato un addio, avremmo dovuto mettere fine alla nostra relazione.
Una lacrima, cadde sul mio viso, seguita da molte altre, ma questo non sembrava altro che far infuriare mia madre.
Jeremy invece aveva quasi uno sguardo triste, forse dopo tutte le raccomandazioni fatte a Justin, si aspettava ben altro da lui è molto probabilmente anche da me.

-Ma perché?!- urlò mia madre ad un certo punto facendomi, sobbalzare, non mi aspettavo una reazione del genere, mi girai, mettendo la pancia sotto e la faccia schiacciata contro il cuscino, incapace di fare qualcosa altro.
Volevo solamente evaporare, andare via da questo momento imbarazzante e triste, tristissimo.

-Ariana guardami-, continuò, ma io rimanevo ferma, incapace di effettuare il minimo gesto, anche il più semplice come respirare.
Io non mi sarei voluta girare di nuovo su me stessa per rivolgerle il mio sguardo, ma due enormi braccia muscolose mi presero per le ascelle e mi fecero compiere quel gesto contro la mia volontà.

-Non la toccare-, disse Jeremy a Justin con sguardo e tono di voce autoritario, lui mi guardò con sguardo triste ed io seguì mia madre che mia aveva già presa per un polso e mi stava trascinando in non so quale camera.
Quando arrivò nella camera prescelta, la mia, chiuse la porta a chiave e mi guardò, se gli sguardi potessero uccidere...

-Io ti dico di non fare cazzate e tu? Tu che fai?-, comincia ad urlarmi contro, sento gli occhi pizzicare, brutto segno, mia madre odia quando le persone piangono," lo fanno per suscitare pietà", dice sempre.

-Dimmi che almeno avete usato protezioni-, disse ed io andai nel pallone.
Le avevamo usate?
Si, forse, no?
Non me lo ricordavo cazzo, quindi, preferì andare sul sicuro.

-Mamma, sono vergine-, disse guardando il pavimento, non avevo mai detto una bugia così a mia madre, qui ci andava di mezzo la mia vita.
E se ero incinta?
Se ne sarebbe accorta, si sarebbe vista la pancia, oddio che casino, dovevo averne conferma però, per il momento non ne avrei fatta parola con nessuno.
Era solo un mio stupido dubbio, magari insensato, alzai la testa, per vedere la reazione di madre,sembrata sollevata dalle mie parole, però ero sempre arrabbiata.
Spostò lo sguardo dalla mia faccia al mio dito, quello con l'anello...

-Stavate... Insieme quindi?-, chiese  questa volta con sguardo triste e per un momento io pensai che la storia le cominciasse a piacere.

-Si, da forse un mese...-, dissi sedendomi sul letto, le forze mi stavano abbandonando.

-Ariana, sai bene quello che devi fare-, disse con uno sguardo comprensibile.

-Devo dire addio a Justin-, dico io più a me stessa che a lei, la vedo annuire ed a quel punto le lacrime non posso far altro che uscire, a valanghe.
Mia madre mi lascia sola in camera, forse pensa che così mi sfoghi, che così stare meglio, ma in questo momento mi rendo conta di quanto lei sia egoista, che stia pensando sola alla sua favola d'amore, e che non gli interessi che io sto soffrendo.
Mi butto sul letto, ed in qualche strano modo mi addormento pensando a lui.