ARIANA'S POV
-Jeremy fuori da qui!-dissi cercando di spintonare quell'uomo fuori di casa.
Oggi era il grande giorno, il giorno del matrimonio.-Ma fammi mettere almeno una maglietta! Non posso uscire in pigiama!-, disse ridendo.
-No addio, fuori da questa casa, ci vediamo domani mattina alle nove in chiesa, il tuo vestito é già in macchina-, alla fine Jeremy si arrese e si avviò verso l'auto.
Io tirai fuori un sospiro di sollievo e mi avviai verso il salotto, dove parrucchiere e truccatrici si erano ben sistemate.
Erano le tre e mezza del mattino ed
io intendevo andare a dormire ma grazie all'idea di mia madre, io ero la prima che doveva essere truccata e quindi non potevo più riposare.
La truccatrice, mise sulla palpebra mobile un ombretto color oro, mentre sulla parte "non mobile" del marrone caldo ed intenso, completando il tutto con un rossetto di un rosa un po spento, ma perfetto per la mia carnagione.
Era davvero spettacolare, vedere i miracoli che potevano fare i trucchi sulla mia faccia, ero... diciamo carina?
Poi la parrucchiera, feci comparire dei boccoli sui miei capelli, ma boccoli leggeri, giusto per non fargli sembrare piatti come al solito è poi li fermò con la coroncina.
Salì in camera mia per prendere il vestito mezza addormentata per via del l'orario, le quattro.
Alla fine delle scale, mi scontrai con un petto muscoloso, e indovinate un po' chi era?
-Scusa è che ho sonno- dissi e solo ora mi accorsi che Justin era a petto nudo.
Ok Ariana, mantieni la calma, non puoi saltargli a dosso, mantieni la calma.-No scusami tu... sei, sei bellissima oggi- mi disse ed io sicuramente arrossii.
-Tutto merito del trucco-, dico io tenendo la testa bassa e ridendo.
-No Ariana-, disse per poi prendermi il mento tra le dita e costringendomi a guardarlo -tu sei sempre bella-.
Non credevo alle sue parole, Justin Bieber che mi faceva dei complimenti, evento epico.-Beh, neanche tu sei così male- mi fece scappare.
Ma perché non sapevo sapermi tenere una cosa solo per me?!
Quindi provai a ridere per sdrammatizzare, per così dire.-Ari... Guardami-, mi disse lui, compiendo lo stesso gesto di prima con le dita per guardarlo.
Prima che potessi dirgli qualcosa, le sue labbra furono sulle mie, con un mix di desiderio e passione.
Sembrava uno di quei baci desiderati, che aspetti da tanto e per me era così.
Lui mi chiese l'accesso picchiettando con la lingua ed io schiusi le labbra ma poi mi ricordai una cosa importante.
Al piano di sotto c'era mia madre che sicuramente non sarebbe stata felice di quello che stavamo facendo io e Justin quindi mi staccai immediatamente da lui lasciandolo con una faccia perplessa.-E che ce mia madre di sotto e non vorrei ci vedesse...-dissi balbettando, forse con questo gesto mi ero completamente allontanata da lui ma, sembrò comprendere e si limitò a darmi un'ultimo bacio a stampo prima di dirmi:
-Ok piccola hai ragione... quando saremo soli- e poi scomparì nella sua stanza.
Bene, cominciavamo bene la giornata, corsi in camera mia ed aprì la porta-finestra per uscire a prendere un po' d'aria.
Mi ero appena appoggiata alla ringhiera bianca quando lo vidi.
Justin, molto probabilmente come me, aveva il mio bisogno stesso bisogno d'aria, rimasi a guardarlo per molto tempo, quando qualcosa mi colpì.
Justin aveva in mano una scatolina nera, forse di velluto, uno di quelle in cui, di solito si trovano gli anelli, e ne ebbi la conferma quando ne estrasse uno con un piccolo diamantino che luccicava alla luce della luna.
Rimasi lì a guardarlo per un po, non so quanto di preciso, ma dopo quel tempo, per me interminabile tornai dentro di corsa.
Voleva regalare quell'anello a Chanel?
Per rendere la loro relazione ancora più significativa è ufficiale?
Non ci credevo, sentivo già che stavo per piangere ma misi insieme tutte le forze che avevo per impedirmelo dato che avevo il trucco che non potevo farmi rimettere e non avrei mai sprecato la bravura di Iris, la truccatrice per la mia gelosia e per il mio amore.Quindi c'è la misi tutta per non piangere od urlare strappandomi i capelli per la tristezza che provavo in quel momento.
Anzi cercai di distrarmi, dato che ormai erano quasi le cinque e un quarto, presi la biancheria intima, il mio vestito abbinato con i tacchi anch'essi neri e mi cominciai a vestire.
Prima misi il deodorante e feci anche le unghie, riuscì a fare un French decente e quindi a quel punto cominciai ad indossare il vestito.
Lo feci salire con delicatezza, dal basso verso l'alto, infilandolo dai piedi, per poi chiudere la zip, piuttosto corta, grazie al cielo, che si trovava sul lato del vestito.
Poi misi le scarpe e scesi giù, prendendo Toulouse dal suo soffice lettino, purtroppo non lo avrei visto per tutto il giorno seguente e per farmi perdonare gli avrei concesso una passeggiata.
Lo svegliai dandogli qualche carezza ed un bacetto sul muso.
Si svegliò immediatamente e cominciò a scodinzolare ed io gli feci cenno di seguirmi, era intelligente quindi mi seguì subito.
Lo portai nel gigantesco giardino e lo feci giocare un po e fare i suoi bisogni.
Dopo circa un ora, ormai era sorto il sole, è decisi che per il mio dolce Toulouse era il momento di tornare dentro casa.
Quando entrai nella villetta, dentro c'era il caos, mancavano solo due tre ore al matrimonio ed a noi ne mancavano due per i preparativi, perché la chiesa era distante un'ora da casa nostra.
Erano appena arrivate le due damigelle, due mie cugine; in realtà dovevo essere io ma ho rifiutato perché non volevo essere al centro delle attenzioni con mia madre, doveva esserci solo lei.
* * * * * * * * * * * * * *
Due ore dopo, il lavoro svolto da truccatrici e parrucchiere era stato svolto alla perfezione.
Tutto era pronto, anche l'autista, un amico di Jeremy, era arrivato in orario, quindi potevamo andare.
Corsi in camera mia a prendere la pochette verde acqua e corsi giù per le scale.
Arrivata al piano di sotto trovai Justin che al telefono che stava aprendo la porta.
Cazzo. Era bello come un deo greco, se non di più, anche in smoking riusciva ad essere bellissimo.
Ma dopo quello che avevo visto quella notte, dovevo dimenticarmi di lui, se non volevo morire per mano di Chanel l'oca in calore.
Quindi lo superai con solo un piccolo accenno di sorriso ed arrivai in macchina di corsa.
Grazie al cielo mia madre si era seduta nei sedili posteriori, quindi io avrei potuto mettermi ben comoda in quegli davanti.
Sarebbe stata una lunga giornata.
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My dream is you||Jariana
FanfictionÈ un anno difficile per Ariana nella scuola che frequenta, ultimo anno di liceo in una nuova scuola, niente amici e come se non bastasse è anche prese di mira da alcuni ragazzi e da una ragazza che si rivelerà alla fine una grande amica. La vita di...