La prima cosa che feci fu quella di sbattere le palpebre e lamentarmi rumorosamente. Il mio corpo era seduto, me sposto in avanti. Qualcuno mi teneva per le spalle, i miei piedi dondolavano in aria, e tutto questo non fece che confondermi. La seconda cosa che riuscii a percepire, oltre ai leggeri ma costanti schiaffi che la mai guancia stava ricevendo, fu qualcuno che pronunciava il mio nome.Una dura, profonda voce emise il mio nome, accompagnato da un verso di rabbia, «Forza, svegliati. Violet. Violet.»
Non appena dissero il mio nome con molta impazienza, un forte schiaffo si presentò sulla mia guancia, e i miei occhi si spalancarono dal bruciore. Del tutto cosciente quasi da poter sopportare il mio peso, i pensieri e ricordi mi affiorarono la mente.
Lo stesso uomo che mi aveva catturata era qui, certo. Proprio di fronte a me, in piedi accanto alla porta di quello che sembrava essere un camion. Era ovvio che mi avesse portata al bordo del sedile per forzarmi ad entrare.
La paura si fece sentire non appena realizzai che aveva dovuto sorreggere il mio corpo dopo avermi fatto perdere i sensi, e mi chiesi come avesse fatto a farlo così velocemente. Non provavo dolore da alcuna parte, quindi non mi aveva picchiata da farmi svenire. Ma che diavolo?
Ma il fatto era che mi aveva portata in questo veicolo, per farmi fare solo il cielo sapeva cosa. I miei respiri cominciarono a farsi più pesanti. Non riuscivo a non pensare a quanto vicino fosse, abbastanza da poter sentire l'odore di colonia che proveniva dalla legna che sembrava essere stata inserita nella sua giacca. Dalla piccola distanza che c'era tra di noi lo vidi fissarmi, con quell'espressione indecifrabile che portava agli occhi. Era l'unica parola che riuscivo a descrivere quello sguardo luccicante ma terrificante, la sensazione che eluse – una che portava violenza, rabbia intensa, che lo portava a fare quello che voleva. Un uomo che non sarebbe mai fermato a niente.
Dopo tutto, era riuscito a farmi fuori pochi minuti fa. Non mi azzardavo neanche a sfidarlo con il suo fare volubile.
«Chi – chi sei?» balbettai stupidamente , ancora disorientata e confusa sul come ci ero finita lì ma sicura di una cosa: non avevo via di scampo, se no sarei morta.
Freneticamente e in preda al panico, il mio sguardo si concentrò sull'ambiente intorno a noi, e riuscii a riconoscere il posto. Mi aveva portata al suo camion, ovviamente, il quale era parcheggiato all'inizio del sentiero che conduceva al campo. A quasi un miglio da lì, molto da portarmici in braccio attraverso la neve.
Rimase in silenzio. Stranamente in silenzio. Persi il controllo del mio ultimo pezzo di sanità mentale e iniziai a muovermi freneticamente, presa dal panico, anche se non c'era niente che avrei fatto per fermarlo. Il mio respiro si mosse a sbalzi al punto che andai in iperventilazione mentre lo fissavo, pietrificata, ma lui ancora non si mosse senza darmi neanche la possibilità di rispondermi.
«Ti prego, ti prego. Lasciami andare. Non lo dirò a nessuno. Lo giuro.»
Non riuscivo neanche ad immaginare quanto questo avrebbe sconvolto mia madre, dopo tutte le paure che aveva tenuto per così tanto tempo.
Con la mascella serrata, mi fissò con le braccia ai lati della porta, bloccando la mia uscita, anche se ancora non aveva fatto niente che lo portasse a mettermi le mani addosso. Come se non mi avesse rapito.
Completamente congelata nei miei vestiti, un'ondata di sudore si presentò alla mia forte alla luce della situazione. Rimasi ferma, comunque, aspettando che facesse qualche mossa.
Era come se mi stesse mettendo alla prova: voleva vedere quanto forte o debole fossi. Il fatto era che ero debole – molto, molto debole. E spaventata. Dovevo andarmene da questo camion, prima che mi avrebbe fatto del male di nuovo.
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The Northridge Ripper | Harry Styles (Italian Translation)
FanfictionViolet non avrebbe mai creduto alle storie raccontate sulla foresta che circondava la sua dimora: storie di un uomo malvagio che si nascondeva dietro gli alberi, storie di ragazze rapite e non ritrovate più. Storie su un serial killer... di uno Squ...