Allacciate le cinture.Buona lettura!
L'aria mi sfuggì dai polmoni per la forza con cui Harry mi riportò dentro casa. I miei piedi non ebbero nemmeno tempo di uscire quando il suo braccio mi spinse contro la porta prima di incatenarmi a lui, il mio corpo premuto contro il legno di quercia della porta e contro il suo petto, mentre disperatamente tra le mie urla tiravo calci cercando di sfuggirgli. Isterica, ecco quello ero. Isterica e incurante delle conseguenze.
«Lasciami, maledizione! Lasciami, lasciami!» Cosa che ovviamente non fece.
«Fermati!» Ruggì, scuotendomi, ma quando mi rifiutai di farlo usò la sua forza brutale per farmi girare, forzando i miei polsi con una mano sopra la mia testa, mentre il braccio libero lo posò in orizzontale sulla mia gola, senza fare troppa pressione. Mi bloccai per un momento, ma continuai ad oppormi a lui. La mia gola era troppo debole. Sfortunatamente, il mio pianto disperato e il mio continuo dimenarmi non erano niente in confronto a lui. Non sapevo neanche dove fosse il resto della squadra; non erano più con noi, ma non mi disturbai troppo a chiamarli tra le urla e le grida.
«Tua sorella è al sicuro,» la sua voce tonante mi calmò per un attimo, sbattei gli occhi tra le lacrime. Ma solo momentaneamente. Cessai di dimenarmi contro di lui, ma le mie lacrime non si placarono nemmeno quando mi persi in quell'abisso oscuro e disperato che era il suo sguardo.
«C'è una squadra speciale che sorveglia la casa della tua famiglia. Rilassati ora, e ascoltami,» il tono autoritario fece ritorno, mentre io cercavo di riprendermi.
«Dovevamo essere al sicuro,» strillai, sapendo che fosse una cattiva idea e che non avrebbe portato a niente di buono, ma non mi fermai.
«Lui ora è qui! Ci ha quasi in pugno!»
«Violet,» disse dolcemente, il tono calmo e imperativo scatenò dei brividi su tutto il mio corpo. Eravamo quasi al limite – si stava infuriando adesso. Molto. Deglutii, sentendomi male per aver pronunciato quelle parole contro di lui, nonostante lui avesse voluto tenermi all'oscuro di tutto questo. Ora a stento riuscivo a guardarlo negli occhi. Il calore del suo corpo che teneva il mio contro la porta mi avrebbe portata a sciogliermi contro di lui, in qualsiasi momento. «Se pensi che io ti lasci girovagare fuori di qui e metterti in pericolo per nessuna ragione, sappi che ti sbagli di grosso.»
Nessuna ragione. Scoppiai. (nota: non farlo)
«Per nessuna ragione,» ripetei le sue parole. «Quindi la vita Michelle non vale niente per te?»
La rabbia crescente nella mia voce non fece che fomentare ulteriormente l'oscurità nei suoi occhi. Cominciai a scuotere la testa, disgustata quando non sentii arrivare alcuna risposta da parte sua. Lo guardai dritto. «Vaffanculo, Harry. Vaffanculo!»
Tra questa mia affermazione e il voler alzare il ginocchio per colpirlo nella zona più sensibile, Harry sospirò forte e in una sola mossa mi sollevò da terra e mi poggiò sulla sua spalla. Come aveva fatto altre volte. Tranne oggi, oggi non lo avrei lasciato fare senza prima aver lottato. Infatti piansi e mi dimenai contro di lui fino al piano di sopra, non più accondiscendente. Ero più concentrata sulla mia rabbia che sulla paura di una sua eventuale reazione e su quello che sarebbe successo dopo. Sapevo che mi sarebbe spettata una punizione oggi, o almeno questo era quello che faceva credere. No, non oggi. Avrei fatto di tutto per uscire di qui, per vedere coi miei stessi occhi che Michelle era al sicuro – e diamine, mi sarei consegnata allo Squartatore stesso se questo avrebbe risparmiato la vita della mia sorellina.
Gli anelli che adornavano le sue dita vennero in contatto con la mia pelle sotto al pigiama, quando lasciò brutalmente dei severi colpi sul mio didietro per tutto il percorso fino al piano di sopra. Ma questa non mi avrebbe fermato questa volta. Al contrario, continuai coi pugni a battere sulla sua schiena cercando con tutta me stessa di sfuggire alla sua presa. Avrei anche fatto qualsiasi caduta sulle scale pur di liberarmi. Ma la sua stretta ferrea sotto le mie cosce mi tennero ancorata a lui, alle sue spalle enormi, e prima che potessi scappare aprì la porta della camera da letto con un calcio. Mi poggiò e mi fece atterare con un tonfo sul letto. Avendo già vissuto questo film prima, anticipai la sua mossa e rotolai sul lato prima che lui mi bloccò il passaggio. Un corsa tra gatto e topo, Harry con le sue braccia conserte e con lo sguardo d'acciao che mi guardava da sopra il letto, stranamente calmo. Ma era solo una facciata di lui. Nonostante la sua promessa di usare solo la mano per le future punizioni... ora non sapevo più a cosa credere. Ma sapevo che stava ribollendo, sapevo di aver violato troppe regole e che voleva punirmi. Ma non mi importava. Avevo bisogno di uscire, la disperazione al pensiero di perdere la mia sorellina mi avrebbero portata a fare di tutto. Il mio cuore martellava contro il mio petto, la stanza era riempita solo dei suoni frenetici che emanavo per via del mio respiro affannoso. Ero già stufa di questa lotta, ma non avrei ceduto. Non potevo.
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The Northridge Ripper | Harry Styles (Italian Translation)
Hayran KurguViolet non avrebbe mai creduto alle storie raccontate sulla foresta che circondava la sua dimora: storie di un uomo malvagio che si nascondeva dietro gli alberi, storie di ragazze rapite e non ritrovate più. Storie su un serial killer... di uno Squ...