24 | Pierce

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Helloooooooo!!!

Udite, udite: questo capitolo è lunghissimo!

Scusate l'immenso ritardo, ma l'autrice ha deciso di rifarsi viva dopo cinque mesi. Ad ogni modo, questo è ufficialmente uno dei miei capitoli preferiti. *Piccolo spoiler*: vi farà sciogliere il cuore.

Buona lettura.



Quel pomeriggio, non mi ritrovai sveglia con i soliti attacchi di panico, come quelli che avevo avuto di recente, ma solo con la dolcezza della bocca di Harry, la quale lasciò languidi baci contro il mio petto, per poi passare al collo e indugiarci sopra per qualche minuto. La lingua premette contro il mio battito, dove spalla e collo si incontravano e gentilmente succhiò lasciando qualche evidente segno.

E fu qui che non riuscii a non prendere più coscienza e rilasciai un dolce gemito, la schiena inarcata e premuta contro il suo petto. Avvolse il braccio intorno alla mia figura minuta, sorreggendosi con un gomito, la sua mano si infiltrò nella mia maglietta. Il suo tocco era umido, soffice, riconoscente. Affettuoso.

«Ciao, bella addormentata,» mormorò attraverso un ghigno. La luce del sole di quel pomeriggio penetrò attraverso la finestra, e creò una leggera scia di calore sui lineamenti dei nostri corpi. Il verde vivido dei suoi occhi luccicò, anche in maniera più ipnotizzante. I suoi occhi incontrarono i miei, la dolcezza che emanavano crearono una sensazione di pace in me.

«Ciao,» sussurrai timidamente, e mi alzai per connettere la mia bocca con la sua in un piccolo bacio. Rimase fermo, paziente, e sorrise alle mie piccole ma timide avance.

«Mmm, se farai la dolce dopo esserti svegliata allora forse è meglio dover replicare in futuro,» continuò a parlare dolcemente, calmo come se non volesse recare disturbo alla dolce atmosfera che ci circondava.

Sorrisi al suo tono scherzoso. I miei occhi ancora stanchi guardarono dall'altra parte ma la pila di cuscini che avevo attorno che non me lo permetteva. «Che ore sono?» Chiesi, il mio tono ancora assonnato.

«Le tre e cinque,» replicò, procedendo con la sua scia di baci per le mie guance e all'angolo delle mie labbra.

I miei occhi si spalancarono, «Non dovremmo alzarci?»

Harry, come regola, non era uno a cui piaceva perdere tempo. Aveva sempre qualcosa da fare, rimaneva a cucinare, a girare per la casa o a sistemare la pila di legna in giardino. Il fatto che abbia dormito per più di quattro ore con me era sorprendente. In più, sembrava essersi svegliato da molto prima e che avesse scelto di farmi compagnia solo per starmi vicino, per stringermi... cosa che mi faceva battere il cuore. Il calore si radiò in me.

«No. Sono meravigliosamente felice di stare qui con te.» Poi, Harry sorrise e infilò il naso nell'incavo del mio collo, la leggera crescita di peli che aveva sul mento mi fece il solletico, facendomi ridacchiare ogni qualvolta che lo muoveva nella stessa zona – quasi facendolo a posta, perché non appena rilasciai una libera risata lui sorrise e continuò.

«Mi fai il solletico, Harry,» dissi leggermente, e risi quando il braccio contro il mio bacino si strinse per portarmi più vicina a lui dopo che finsi di allontanarmi.

«Sei mia, angelo,» si allontanò, dichiarandolo apertamente, prima di ritornare a infilare il mento nel mio collo facendomi ridere ancora più forte. «Tutta mia.»

In quel momento, ero troppo felice, troppo infatuata per riflettere sugli eventi di questa mattina. Io volevo questo, volevo Harry, e lo volevo ancora. Ormai avevo sviluppato un sentimento forte nel mio cuore.

The Northridge Ripper | Harry Styles (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora