27 | Apparition

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Ecco a voi! Spero sia di vostro gradimento. Buona lettura! <3


Le ore successive dalla nostra fuga erano state caotiche, destabilizzanti e forti. Quando l'elicottero atterrò due ore dopo, un improvviso forte mal di testa mi pervase, mentre Harry cercò di tenere le mie dita tremanti con una mano e con l'altra reggeva il suo fucile d'assalto, fermo e pronto. La sua forza silenziosa e cauta e la sua selvaggia determinazione a proteggermi era palpabile. Il duro sguardo nei suoi occhi mi impediva di lamentarmi e di fare qualsiasi domanda. Era in modalità mercenario ed era palese.

Non cedette a liberare la sua stretta dalla sua arma, fino a quando atterrammo. Era ancora buio e i nostri dintorni sembravano ancora più deserti e spaventosi di quelli di prima. Non appena l'assordante rumore della ventola si placò non mi trattenni– mi lanciai su Niall, un singhiozzo si liberò dalla mia gola.

«Non avresti dovuto farlo,» dissi duramente. «Non –non me lo merito, Niall. Non devi mettere a rischio te stesso...»

Stasera, Niall sembrava non avere problemi a parlarmi. Con uno sguardo deciso negli occhi quasi duro quanto quello di Harry mi interruppe, «Faccio come voglio, Violet, incluso proteggerti.»

Così rispose, ma con una piccola pacca sulla guancia con le sue nocche seguita da un occhiolino. Poi, mi spinse gentilmente contro Harry. Ero cosè senza equilibro e stremata dal viaggio che inciampai all'indietro e finii su di lui e sulla sottile ma enorme coperta che sembrava fosse apparsa dal nulla. Me l'avvolse intorno e senza proferire parola mi prese tra le sue braccia e mi fece uscire dall'elicottero.

Da lontano, un'enorme casa stile Capo Cod (nota: sono quelle enormi ville dei ricchi sfondati sempre bianche da fuori e molto american style :P) si intravide al chiaro di luna, accompagnato dal dolce suono delle onde. Eravamo vicino al mare.

«Dove siamo?» Chiesi, stordita. L'oceano? Quanto lontani avevamo volato?

«In una casa sicura.» La sua netta risposta mi zittì un'altra volta. Decisi di cedere, di lasciare che mi proteggesse perché sapevo lo avrebbe fatto comunque.

E questo era alquanto gratificante.

Liam davanti a noi entrò nella casa buia, accendendo le luci e guardandosi intorno per sicurezza, mentre Louis e Niall rimasero di guardia fuori. Presto, tutto sembrò sicuro, e Harry mi portò al piano di sopra a quella che immaginavo fosse la camera da letto. Questa casa era bella quasi quanto l'altra, se non meglio. Mi domandai quante case potesse uno come lui possedere e non dire niente al riguardo, ma astutamente tenere la bocca chiusa e i pensieri per sé.

La notte cominciò a spaventarmi. Il buio e tutto il terrore. Erano successe così tante cose questa notte che avevo paura di non riuscire a dormire più.

Ma era in questa stanza sconosciuta immersa da questo strano senso di privacy che tutto non sembrava reale, e io mi sentii fragile sotto l'enorme peso che sentii in petto. Prima che ci coricassimo nel letto e non appena Harry poggiò la spaventosa arma, le mie lacrime iniziarono ad inondare la sua giacca a quadri. Piansi lì, con la mia testa sepolta nel tessuto soffice e con le dita che premerono duramente. Lui si fermò un instante, percependo la mia inquietudine nel momento in cui versai la prima lacrima, come sempre. Con un dolce e apprensivo sospiro, mi zittì dolcemente e mi fece sedere sul bordo del letto, tenendo il mio corpo e facendomi fare avanti e indietro. E poi, si scusò. Dolcemente, con la sua testa contro la mia, sussurrò le sue scuse al mio orecchio.

«Domani andrà meglio,» cercò di consolarmi, con le dita che fecero su e giù per la mia schiena. «Te lo prometto.»

«Niall è quasi morto per colpa mia,» conclusi duramente, con un tono più alto e deciso rispetto al suo più dolce e rassicurante. Ma a questo reagì con uno sguardo duro accompagnata sicuramente da uno dei suoi rimproveri.

The Northridge Ripper | Harry Styles (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora