29 | Shock

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EHM... preparatevi


Mi svegliai a metà mattina col braccio di Harry, protettivo e rassicurante intorno al mio bacino, il suo petto caldo contro la mia schiena. Assonnata, mi girai per intrecciare le mie dita con le sue, afferrando la sua mano e portandola al mio petto, vicino al mio cuore.

Il tocco a piuma della sua bocca accarezzò il lato del mio collo, facendo stringere il ventre,  e facendo propagare le farfalle e il calore per tutto il corpo, nel bel mezzo del nostro oscuro, assonnato amore mattutino. I ricordi della sera precedente riaffiorarono nella mia mente.

Sospirai contenta e mi strinsi di più a lui.

«Come ti senti, amore?» Chiese dolcemente in mezzo ai baci, questa volta lasciati dietro al mio collo dopo aver spostato i capelli a lato, Mi fece il solletico, soprattutto per via della barbetta che aveva sul mento e le sue braccia si strinsero intorno a me mentre io ridacchiai e cercai di divincolarmi.

Poi percepii una leggera fitta di dolore nella parte bassa, e trasalii leggermente, i miei movimenti divennero sempre più pigri.     La sua stretta crebbe, questa volta in maniera protettiva.

«Oh – pensavo di stare bene... forse solo un po' dolorante?» Uscì più come una domanda che un'affermazione, con l'imbarazzo percepibile nel mio tono.

Il che era insensato, dato quello che era successo la scorsa notte.

Proprio dopo quello che era successo. Wow.

«Piccola...» disse lentamente. Sembrava dispiaciuto, di se stesso. «Mi dispiace. Non era mia intenzione farti del male...»

«Va tutto bene,» lo interruppi e mi girai per abbracciarlo, inserendo la testa nel suo petto per nascondere la mia timidezza. E' tutto okay. N'è... n'è valsa la pena?»

Un'altra domanda senza senso, ancora. Una parte di me ancora non poteva credere a quello che era successo. Avevamo fatto l'amore. Un'altra parte di me non vedeva l'ora di vivere ancora questo momento, con lui.

«Timida eri, timida rimarrai a quanto pare, piccolina,» sussurrò contro i miei capelli, il suo tono era apprensivo, non di ammonimento o divertimento, e mi rilassai di più contro di lui, sapendo che lui avrebbe incondizionatamente accettato me e il mio modo ingenuo di blaterare, senza che io glielo chiedessi.

Mi permise di nascondere la testa nel suo petto per un bel po', con le gambe intrecciate fra di loro, una delle sue sopra il mio fianco e i corpi l'uno contro l'altro. Rimanemmo lì, avvolti dal calore della luce mattutina che si infiltrava attraverso le tende, a goderci il momento, perché sapevamo entrambi che i nostri mondi si sarebbero capovolti. Ancora.

Ma non pensai a questo. No, anzi, con le unghie tracciai la sua schiena su e giù, i miei palmi sfiorarono ogni suo muscolo, e sorrisi quando lo sentii gemere soddisfatto.

Non tenemmo conto del tempo. Non ci importava. Rimanemmo lì, finché Harry non si stese, la dolcezza dei suoi occhi contro miei mi fece sciogliere.

«Voglio porre rimedio al tuo dolore al meglio che posso. Non muoverti.»

Mi sentii privarmi di qualcosa quando si alzò, sciogliendosi dalla mia stretta e girando nudo e a piedi nudi per la stanza. La mia faccia arrossì quando vidi il suo fondoschiena. Quasi fischiai, solo per metterlo in imbarazzo come lui faceva con me.

Ad ogni modo, quando aprì la porta, mi lanciò un'occhiata divertita e mi fece l'occhiolino. Scoppiai a ridere – incredula, perché solo pochi mesi fa ero abituata a vederlo fare irruzione nelle stanza e a minacciarmi di mettermi sul suo ginocchio in ogni momento. Non potevo immaginare che tutto questo potesse celarsi dietro la sua dura rabbia esteriore. Un uomo impertinente, sfacciato, seducente e dominante.

The Northridge Ripper | Harry Styles (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora