Il trauma

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Jade si svegliò nella camera del suo appartamento, distesa sul suo letto; i muscoli delle coscie le dolevano come se una mandria di elefanti gli fosse passata sopra le gambe senza notare la sua presenza. Si alzò e si mise a sedere sul bordo del letto, per poi ricaderci sopra senza alcuna intenzione di riemergere da sotto le coperte. Piano piano i ricordi riaffiorarono nella sua mente e una serie di immagini cominciarono a passarle davanti agli occhi immobili. Ricordava che aveva corso come non aveva mai fatto; più veloce che poteva, senza farsi fermare nè dal dolore atroce alle gambe nè dal bruciore che sentiva nei polmoni come se andassero a fuoco. Non voleva cedere alla stanchezza, voleva tornare a casa, e soprattutto andare lontano da lui e da quel posto. Sulle prime cercò di convincersi che fosse un sogno, ma le gambe provate e i vestiti sudati che aveva indossato la sera prima le parvero delle prove fin troppo concrete. Decise che quel giorno sarebbe rimasta a letto a dormire per cercare di scacciare quei ricordi. Così continuò a sonnecchiare nel suo regno fatto di coperte calde e soffici cuscini fino a pomeriggio inoltrato, quando decise di alzarzi e di sistemarsi in modo presentabile. Si fece una doccia e si mise una maglietta bianca a maniche corte e un paio di leggins nere. Si pettinò i lunghi capelli biondi, districandoli anche dal più piccolo nodo e rendendoli lisci e morbidi. Poi si preparò una cioccolata calda, prese il cellulare e si sedette sul divano. Ovviamente appena lo accese, sull'Iphone comparvero una trentina di telefonate e centinaia di messaggi; erano tutti dello stesso mittente: Judy. Dai messaggi si capiva che era preoccupatissima e che voleva delle spiegazioni; Jade così decise di chiamarla e digitò il numero dell'amica sullo schermo touch. Appena cliccò il tasto per aprire la telefonata, neanche il tempo di uno squillo che Judy le rispose: 《O mio Dio, Jade! Non Puoi nemmeno immaginare quanto fossi preoccupata per te! Ti ho chiamato un sacco di volte, perché non mi hai risposto?!?!?! E comunque dovevi aspettarmi, si può sapere per quale motivo te ne sei andata da sola?!?!》Strillando a metà tra la preoccupazione e la rabbia. 《Non mi sono sentita bene.》 Mentì Jade.《Ho avuto un indigestione, per qualcosa che ho preso al bar, niente di grave.》Judy sul momento non ci credette, ma dopo varie rassicurazioni e qualche battuta da parte dell'amica si convinse. 《Sei sicura? Non mi stai nascondendo qualcosa vero?》disse dopo un po' Judy《No, tranquilla.》《Vuoi che venga da te?》《No grazie sto bene》《Sicura?》《Sisi》
《Ok, ciao. Mi raccomando, riprenditi presto!》Concluse Judy poco prima di riattaccare la chiamata. Jade sospirò e accese la tv. Passò due giorni chiusa in casa, semplicemente a cercare di dimenticare tutto quello che le era accaduto, senza però avere successo. Ogni volta che riusciva a lasciarsi alle spalle quella sera, gli tornava in mente il viso mozzafiato del ragazzo e così un ricordo tirava l'altro. Al terzo giorno uscì dalla sua tana per respirare un po' d'aria che non fosse quella della sua camera e si diresse verso il centro della città dove vi era un parco. Era uno spazio verde molto esteso che era conteso tra basse colline incontaminate e un boschetto, tenuto in ordine dalla pazienza e dalle attenzioni di qualche giardiniere; conosceva quel parco molto meglio di quanto conoscesse le sue tasche. I boschi erano composti soprattutto da sempreverdi di vario tipo e giovani aceri e tra queste piante passava un unico sentierino che faceva il giro del parco. Lei si rifugiava lì quando aveva bisogno di rilassarsi e liberare la mente dai pensieri; percorreva il sentiero fino a raggiungere una piccola panchina rossa e da lì s' immergeva nel profondo del bosco finché non trovava un salice, circondato da una piccola radura sul quale lei si arrampicava e si tuffata nel limbo dei suoi pensieri oppure, durante il periodo scolastico, faceva i compiti. E così fece.

Qui finisce il quinto capitolo. Scusate se è MOOOOLTO palloso ma era necessario per la stroria.
Sorry😥😥
Ditemi se notate qualcosa di anomalo.
Thanks😘

Cold water (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora