Mi avvicino velocemente a Juliet mentre lei continua a guardarmi come se non aspettasse altro che delle risposte.
"Allora?"
Chiede con discrezione per poi bere un sorso del suo cocktail."Dobbiamo andarcene"
Esclamo, prendendole il bicchiere di mano e appoggiandolo sul vassoio di uno dei camerieri che ci passa accanto, proprio mentre tutti i presenti vengono invitati ad accomodarsi per l'inizio dell'asta."Ma siamo qui da poco piú di un'ora e mezza"
Ribatte lei, confusa, mentre la guido fuori dal palazzo.Non voglio che le succeda nulla e, penso possa bastare quello che ho scoperto.
"Cosa fai? Il mio cappotto è nel guardaroba"
Sbotta una volta che siamo fuori, rabbrividendo visibilmente."Tieni questa, vado a prendertelo"
Esclamo, porgendole la mia giacca per proteggersi dal freddo.Entro nuovamente nella sala principale del palazzo ormai vuota, recupero il cappotto di Juliet e successivamente esco, porgendoglielo.
Lo infila velocemente facendomi infilare, a mia volta, la mia giaccia.
"Perchè non siamo dentro, all'asta?"
Chiede confusa mentre la conduco alla macchina.Dobbiamo andarcene prima che Saynor scopra che ce ne siamo davvero andati.
Spero e prego Dio che non scopra immediatamente che le nostre identitá sono false, perchè non sarebbe un punto a mio favore. Se solo lo scoprisse, la sua ira diventerebbe davvero una minaccia e, in questo momento, è l'unica cosa che non mi serve.
"Fidati di me e basta"
Le dico semplicemente non appena abbiamo raggiunto la macchina.Mi guarda stranita, prima di salire dalla parte del passeggero, mentre io la imito, salendo dalla parte del guidatore, e mettendo in moto.
Il viaggio lo trascorriamo nel silenzio più totale e, solo quando parcheggio sotto il condominio, mi decido a parlare.
"Abbiamo dei problemi"
Annuncio, mentre saliamo le scale per arrivare al mio appartamento."Che genere di problemi?"
Chiede, quasi allarmata.Faccio scattare il secondo giro della serratura e la invito ad entrare dopo aver acceso tutte le luci.
Grazie al cielo Jax non c'è.
Si toglie accuratamente il cappotto e lo appende all'attaccapanni prima prendere la cavigliera elettronica che aveva lasciato, precedentemente, sul tavolo della cucina.
"Mettila e poi spiegami quali problemi abbiamo"
Dice, passandomela, per poi andare a sedersi sul divano."Prima di tutto, Nicholas Moore, è socio di Thomas Saynor"
Inizio a spiegarle, esaudendo la sua richiesta."Cosa?"
Evidentemente non se lo aspettava."A quanto pare sono arrivato nel momento piú adatto. Stava proprio cercando un socio da manipolare"
Continuo, sedendomi esattamente di fronte a lei."Non ti sto seguendo"
"Saynor ha un segreto che tiene ben custodito in una cassaforte e, mi userá per fare in modo che nessuno lo scopra. E, nel caso qualcuno lo scoprisse, saró io a pagarne le conseguenze. O meglio, Nicholas ne pagherá le conseguenze"
Spiego, sperando di essere stato abbastanza chiaro."Che genere di segreto?"
"Non ha mai venduto l'originale dei quadri che espone. Quelli che vengono consegnati all'acquirente sono tutti dei falsi estremamente precisi"
A questa mia rivelazione, mi guarda stupita, riprendendosi solo dopo alcuni secondi.

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TUTTA COLPA DI SHAWN MENDES
FanfictionE anche se tutto questo mi porterá a finire prigione, correró il rischio.