TUTTA COLPA DI SHAWN MENDES

XXXV

Non importa se ormai è notte fonda. Siamo comunque tutti rinchiusi in questo dannatissimo edificio, ascoltando le parole della ragazza della quale penso di essere innamorato e che ho appena scoperto essere una delle persone più ricercate del paese. Benissimo.

Perché non possono piacermi ragazze normali?

Pensavo di essermi imbattuto in un agente eccellente con un futuro e una carriera da portare avanti senza le complicazioni che ci sarebbero state a causa di una relazione con un ladro, invece, mi sono ritrovano davanti ad una ragazza che si è praticamente finta un agente federale per poi agire come una ladra mentre, probabilmente, mi stava semplicemente usando.

Perfetto, direi.

Atkins e Juliet, o meglio, Kara, sono dentro la stanza degli interrogatori ed io e altre due guardie li stiamo osservando ed ascoltando dall'esterno.

Ho rifiutato immediatamente quando mi hanno chiesto se volevo entrare.

"Mi serve sapere tutto. E voglio la verità"
Sentenzia Atkins dopo aver constatato che ciò che ci aveva rivelato sulla sua famiglia era vero.

Lei è Kara.
Sua sorella è Juliet.
L'abbiamo sempre chiamata Juliet quando in realtà si chiamava Kara.

Tutto ciò che mi ha raccontato è vero. Ha perso entrambi i genitori, è finita in un orfanotrofio, è stata adottata da questa famiglia, ha trovato una nuova sorella, Juliet, e poi si è trasferita seguendo le orme della più grande.

Ho sempre saputo tutto di lei.
Ho sempre saputo tutto al contrario.

Quando mi raccontava della sorella in realtà parlava di lei stessa e quando parlava di lei stessa in realtá parlava della sorella.

È stata tutta una bugia.
Tutta.
Dall'inizio alla fine.

"È iniziato tutto con un nuovo esperimento per lo scambio di identità per proteggere chiunque facesse parte del Programma Protezione Testimoni"
Inizia sospirando e giocherellando con le mani.

"Il dipartimento di Washington voleva tenere segreto tutto ciò nel caso ci fossero stati dei problemi ma, nel caso tutto fosse andato per il verso giusto, si sarebbe estesa questa nuova procedura a tutta l'America"
Continua con estrema sicurezza mentre io continuo a chiedermi se tutte le parole che escono dalla sua bocca siano solo bugie o ci sia anche qualcosa di vero.

Le hanno attaccato una macchina della verità, ma l'unico che in questo momento può vederla è Atkins, quindi non so davvero se tutto ciò sia vero o solo una gran cazzata degna di ogni lode per la fantasia.

"Io e mia sorella, Juliet, ci siamo offerte come cavie. Abbiamo compiuto svariate missioni di prova l'una con l'identità dell'altra e sembrava che tutto andasse per il verso giusto. Sembrava che non ci fossero problemi con i documenti, con i nostri profili e molte altre cose"
Sentenzia sfoggiando un sorriso amaro.

Quasi non riesco nemmeno a guardarla. Non riesco a guardarla senza pensare alle volte nelle quali l'ho baciata, toccata, stretta fra le mie braccia. Non riesco a guardarla senza pensare a tutto ciò e, pensarci, mi fa stare male.

"Il problemi sono iniziati quando mi hanno trasferito qui a Manhattan per vedere se, anche i database delle altre città avrebbero retto la mia falsa identità o meglio, quella di mia sorella"
Detto ciò si guarda un attimo intorno quasi come se stesse cercando qualcuno e, quando il suo sguardo si posiziona sul mio, non posso fare a meno di rimanere paralizzato sul posto. So che non mi sta guardando. Non sa che sono qui. Lo specchio è semi-riflettente, ma i suoi occhi sembrano davvero puntati sul sottoscritto.

"Ho passato un periodo lavorando per Saynor e, quando ho scoperto dei suoi sporchi giochetti e di quello che aveva fatto alla mia famiglia, non sono riuscita a trattenermi. Volevo fargliela pagare. Così mi sono licenziata, ho fatto domanda di assunzione qui e sono diventata ufficialmente agente federale della sede di Manhattan. Lo ammetto, ho usato questo lavoro anche come copertura, ma comunque è sempre stato questo ciò che avrei dovuto fare nella mia vita"
Annuncia tornando con lo sguardo su Atkins.