XXXII

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Rimango paralizzato sulla sedia per alcuni minuti prima di alzarmi di scatto, prendere le mie cose ed uscire dalla mostra senza preoccuparmi troppo di ascoltare quello che mi sta dicendo Atkins. La velocità con la quale mi raggiunge è quasi sorprendente; ma quando mi blocca per un braccio, io mi allontano con uno strattone. Non voglio che mi fermi. Non riuscirà a fermarmi.

"Mendes, ascoltami quando ti parlo!"
Mi rimprovera, facendo solamente aumentare la mia ira. Non ho assolutamente nessuna voglia di stare qui ad ascoltarlo. Devo raggiungere Juliet. Adesso.

"Non ho tempo"
Ribatto velocemente.

"E come pensi di andare da lei se non sai da dove parte?"
Mi sfida, facendo smontare ogni mia sicurezza. Effettivamente questo non l'avevo molto messo in conto. Avrei dovuto.

"Norrinways Airport"
Dice sorridendomi e consegnandomi delle banconote. Non so per quale motivo lo stia facendo e non voglio saperlo; ma gli sono estremamente riconoscente.

"Grazie"
Esclamo allontanandomi e chiamando un taxi.

L'aeroporto è al di fuori del raggio registrato nella mia cavigliera; ma non mi interessa davvero nulla. Devo trovarla e devo fermarla.

Perché diamine non mi ha detto nulla? Perché cazzo ha fatto in modo che facessimo sesso se poi aveva comunque intenzione di piantarmi in asso?

Dico velocemente all'autista dove voglio andare e la macchina inizia a sfrecciare fra le strade affollate. Sbatto una mano sul sedile accanto al mio, cercando di scaricare un po' di tensione e rabbia, ma con scarsissimi risultati. È tutta una grande incognita e, l'unica che ha la soluzione è Juliet. 

Perché l'ha fatto? Perché?

"Tutto bene, signore?"
Chiede l'autista, rivolgendomi un'occhiata preoccupata dallo specchietto retrovisore.

"Sì, non si preoccupi"
A questa mia risposta annuisce lievemente mentre ritorna con l'attenzione sulla strada. A quanto pare le bugie sono per tutti all'ordine del giorno.

Non riesco a calmarmi.
Non voglio calmarmi.

Cristo, ha pianificato tutto! Mi ha piantato in asso come uno stupido. Ed io che pensavo che questo sarebbe stato solo l'inizio! Che cretino!

Passo la maggior parte del viaggio a torturarmi con i miei stessi pensieri fino a quando l'auto non si ferma. Consegno i soldi che mi ha dato Atkins all'autista e mi affretto ad entrare all'interno dell'aeroporto. Una volta immerso nel via vai estremamente caotico di questo luogo guardo il mio orologio, controllando poi sui tabelloni quand'è il primo volo per Washington. Parte fra trenta minuti.

Non credevo di aver passato così tanto tempo all'interno del taxi, ma a quanto pare mi sbagliavo.

Mi dirigo correndo verso uno dei banconi delle hostess, facendomi spazio fra la gente che mi insulta a gran voce. Sto facendo la figura dell'imbecille solo per avere una spiegazione e sono determinato ad ottenerla.

"Deve controllare se una certa Juliet Moreau salirà sull'aereo D347JH per Washington"
Esclamo con il fiato corto.

"Signore, ha saltato tutta la fila"
Mi fa notare gentilmente lei.

Non me ne faccio un cazzo della sua gentilezza se non mi aiuta.

"La prego, risponda alla mia domanda!"
Ribatto esasperato, sbattendo entrambe le mani sul bancone. Non ho tempo per le persone gentili e carine inutili.

"Non posso aiutarla, sono dati riservati"
E a queste parole serro la mascella allontanandomi a passo veloce da quel bancone.

Se non hanno intenzione di aiutarmi, mi arrangerò.

Torno a guardare il grande tabellone posto all'entrata dell'aeroporto e noto che il Gate di corrispondenza per il volo per Washington è il 73.

Mi guardo un'attimo intorno cercando di capire come superare la sicurezza senza essere notato e, quando mi accorgo di una stanza dei custodi lì a fianco, non ci penso due volte a scassinare la serratura ed entrarvici. So che ci sono le telecamere; ma ho comunque un minimo di vantaggio. L'essere un ladro, a volte, aiuta.

Al suo interno ci sono alcuni oggetti strani dei quali non ne capisco l'utilità e un paio divise appese ad un appendiabiti. Mi affretto ad infilarne una ed uscire da quello sgabuzzino. Devo muovermi, altrimenti rischio che qualcuno mi noti. E non va bene.

Passo senza troppi problemi la prima parte della sicurezza, avviandomi quasi correndo verso il Gate di mio interesse. Non ho tanto tempo, devo muovermi.

Quando finalmente lo raggiungo tutti i passeggeri si stanno imbarcando e, fra di essi, la figura di Juliet con la sua ventiquattrore in mano, una splendida gonna bianca, una canottiera blu e un paio di tacchi vertiginosi salta subito all'occhio.

Dio, perché deve essere così bella anche quando scappa dal sottoscritto?

"Juliet!"
Urlo nella sua direzione, facendola girare di scatto verso di me.

Quando mi vede sbianca notevolmente, portandosi la mano libera sulle labbra. Evidentemente non si aspettava di vedermi qui. Si aspettava seriamente che la lasciassi partire senza una spiegazione sensata? O forse sperava solamente che io arrivassi troppo tardi?

"Cosa stai facendo?"
Urlo nuovamente mentre noto che alcune lacrime le stanno rigando le guance.

Mi avvicino a passo veloce fino a quando due gorilla mi prendono per le braccia, trascinandomi lontano. Merda, proprio adesso?

"Lasciatemi immediatamente"
Ordino ai due rimanendo con lo sguardo fisso sulla donna che sta prendendo un aereo per allontanarsi da me.

"Juliet!"
La richiamo non ottenendo la reazione nella quale speravo. 

Lei, semplicemente, toglie la mano dalla bocca, mi mima un misero e banalissimo scusa per poi passare il suo biglietto alla hostess ed avviarsi verso l'interno dell'aereo senza mai guardarsi indietro.

Io, nel preciso istante nel quale mi gira le spalle, smetto di oppormi alle due guardie, lasciando che mi portino via insieme alla mia delusione e al mio dolore.

Rimango con lo sguardo fisso nel punto in cui è sparita fino a quando svoltiamo un angolo.

Se ne è andata sul serio.
Mi ha lasciato davvero.
Così, su due piedi.
Senza pensarci troppo.
Senza darmi delle spiegazioni.
Con un fottutissimo scusa del cazzo.

E mentre penso a tutto ciò sento il mio cuore spezzarsi come un bicchiere quando si infrange a terra.

Vaffanculo Juliet Moreau, non avevi il diritto di farmi questo.



-Piccolo Spazio per voi-
Mi dispiace non aggiornare frequentemente; ma oltre alla scuola, agli allenamenti e alle gare, frequento anche svariati corsi, quindi vi chiedo un po' di pazienza. Sono umana anche io, non riesco a fare troppe cose tutte insieme😢

Comunque mi impegnerò per aggiornare più spesso anche perché ormai la storia sta per finire🙈

Vi saluto con questa foto e a presto (si spera)❤

Vi saluto con questa foto e a presto (si spera)❤

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