III

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Qualcuno che bussa alla porta dell'ufficio, mi fa distrarre dai fascicoli che stavo leggendo.

"Avanti"
Esclamo riponendo ordine sulla scrivania.

La porta si apre lentamente, facendo comparire una figura femminile.

I capelli biondo scuro sono raccolti in una mezza coda, lasciando che quelli sciolti le ricadano con morbidezza sulle spalle. Gli occhiali da vista neri le incorniciano il volto giovane e, ad occhio e croce, penso possa avere solo qualche anno meno di me. La camicetta bianca e la gonna a tubino nera sono la perfetta combinazione di eleganza e raffinatezza.

I suoi tacchi, anch'essi rigorosamente neri, risuonano sul pavimento mentre si avvicina alla mia scrivania.

Mi alzo in piedi, andandole incontro.

"Juliet Moreau"
Dice dolcemente porgendomi la mano e facendo in modo che gliela stringa.

"Shawn Mendes"
Rispondo con tranquillitá, aspettando che continui con la sua presentazione.

"Io direi che possiamo iniziare a lavorare"
Afferma senza troppi giri di parole, sedendosi su una delle due sedie di fronte alla mia, facendomi fare una strana smorfia.

Riluttante, torno anche io al mio posto, aspettando che ricominci a parlare.

"Le informazioni ottenute in questo mese sono principalmente inutili. Nessuna traccia, nessun messaggio, nessuna immagine nitida, nessun nome, nessuna identitá falsa. Niente di niente"
Dice con decisione e determinazione, facendomi incantare nel movimento delle sue labbra.

"L'istituzione di questa copertura è fondamentale. Più gente riusciremo ad attirare, piú l'opportunitá di incuriosire anche lei, sarà maggiore"
Continua mentre io pongo troppa poca attenzione alle sue parole. Sono concentrato su di lei.

Il modo in cui muove delicatamente le mani per portarsi i capelli dietro le spalle, il modo in cui si sistema gli occhiali neri e il modo in cui parla con fluidità e decisione mi piace. Peró, non ho ancora capito una cosa.

"Fantastica introduzione del caso, ma conosco solo il tuo nome. Perchè sei nel mio ufficio?"
Chiedo con tranquillità, appoggiandomi con la schiena alla sedia.

"Nessuno ti ha avvertito?"
Chiede con un tono di voce evidementemente sorpreso che la rende, stranamente, dolce.

Scuoto la testa in segno negativo, facendola sbuffare leggermente e alzare gli occhi al cielo.

"Agente Juliet Moreau. Saró la tua assistente personale per le prossime due settimane"
Afferma mostrandomi il distintivo dell'FBI che teneva all'interno della ventiquattrore.

Rimango abbastanza sorpreso da questa sua rivelazione, non tanto per il fatto che una ragazza cosí bella e giovane faccia parte dell'FBI, ma per il fatto che sarà la mia assistente.

"Ora che le presentazioni sono state apportate, possiamo tornare al lavoro"
Esclama, facendomi distrarre dai miei pensieri.

"Io non mi sono presentato"
Ribatto, appoggiando gli avambracci sulla scrivania e sporgendomi verso di lei.

"So tutto quello che dovrei sapere su di te, Mendes"

"Sei sicura di sapere tutto?"
Ammetto che ci sto provando con lei e che quindi, una delle regole dettate dall'Agente Atkins è appena stata infranta, ma non mi importa assolutamente nulla.

Mi guarda con aria di sfida, avvicinandosi al mio viso. Se solo mi sporgessi altri cinque centimetri sono centro che potrei baciarla.

"So tutto quello che mi interessa sapere"
Ribatte con tenacia, per poi sedersi nuovamente composta.

TUTTA COLPA DI SHAWN MENDESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora