II

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"Questo sarà il tuo ufficio per le prossime due settimane, tempo che ci rimane per risolvere il caso"
Mi spiega Atkins, mentre mi fa segno di entrare nella stanza per poi chiudere la porta alle nostre spalle.

Non è molto grande, ma non ha necessitá di esserlo. Le pareti chiare sono in contrasto con i mobili blu notte, creando un'armonia inaspettata.

Mi affretto a sedermi sulla sedia girevole appoggiando, successivamente, i piedi sopra la scrivania.

"Potrei abituarmici"
Esclamo incrociando le braccia dietro la testa.

"Mendes, stiamo lavorando, cerca di atteggiarti come una persona matura"
Ribatte spingendo le mie scarpe giù dal mio appoggio.

"Non c'è divertimento nell'essere sempre maturi e poi, questa si chiama comoditá Atkins"
Continuo, riportando i piedi esattamente dov'erano precedentemente.

Adoro sfidarlo come lui adora sfidare me. Siamo fatti della stessa pasta, peccato che io lavori per il lato cattivo e lui per quello buono.

"Mendes, non iniziare a rompere i coglioni"
Dice spingendo nuovamente i miei piedi a terra, mentre io faccio un leggero fischio di stupore.

"Un'agente che si esprime in questo modo? Dovrei segnarlo sul calendario?"
Il sarcasmo nelle mie parole è evidente; ma lui si limita ad alzare gli occhi al cielo, recuperando alcune cartelline che erano riposte in uno dei vari mobili alla nostra destra.

Non mi piace il fatto che continui ad ignorarmi. Sarà esagerato, ma adoro essere al centro dell'attenzione.

"L'unica cosa certa è che si tratta di una donna"
Esclama, mostrandomi alcune delle schede informative.

Guardo attentamente tutte le frasi impresse sui fogli candidi, rimanendone quasi impressionato.

Ormai ha compiuto decine di truffe e rapine senza essere mai stata presa. Si è scoperto che si tratta di una ragazza per pura casualitá. È stata intravista di sfuggita una singola volta, per il resto è come se attorno a lei ci fosse un buco nero. Non si sa nulla.

Lo ammetto, vedere tutto scritto nero su bianco fa un certo effetto.

"È cosí brava?"
Chiedo stupito, scorrendo con lo sguardo sulle numerose opere d'arte che è riuscita a far scomparire come se non fossero mai esistite.

"È piú brava di te"

"Questa la considero come un'offesa"
Dichiaro, puntandogli un dito contro per poi alzarmi in piedi con la cartellina in mano.

"Un'offesa? Mendes, sai che non sei al centro dell'universo?"
Vorrei ribattere, ma non me ne da il tempo.

"Ti da fastidio che qualcuno sia piú bravo di te nel tuo campo o che una ragazza sia piú brava di te nel tuo campo?"

Mi mordo l'interno guancia, rimanendo in silenzio. Non ho più così tanta voglia di ribattere.

"Non avete un'identikit? Un nome? Un'impronta? Un messaggio? Nulla?"
Svio il discorso, cercando di capire qualcosa in piú su questa misteriosa ladra.

Sarà la mia ossessione fino a quando non scopriró di chi si tratta, ne sono sicuro.

"Assolutamente nulla. È come se fosse un fantasma"
I fantasmi non esistono e lei non si puó nascondere all'infinito.

"Starà sicuramente usando delle identitá false"
Ribatto chiudendo il fascicolo, riponendolo sulla scrivania ed iniziando a pensare a chi potrei contattare per scoprire qualcosa in piú.

Nel mio campo tutti conoscono tutti. Le voci girano velocemente. Purtroppo però le informazioni possono essere sviate facilmente. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio e, in questa situazione, penso di non potermi fidare di nessuno. O almeno, quasi nessuno.

TUTTA COLPA DI SHAWN MENDESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora