XXXVIII

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Rientrare all'interno del mio appartamento e ricordare amaramente tutte le volte nelle quali vi è stata anche lei è stato più doloroso del previsto. 

Mi sono steso sul letto, pensando che fosse una buona idea riposarsi, ma il suo profumo impregnava ancora le lenzuola e la sua immagine continuava ad apparirmi davanti agli occhi magicamente. 

Penso di aver dormito appena un paio d'ore prima che Jax entrasse come un tornato all'interno della stanza, chiedendomi cosa diamine era successo nei giorni nei quali lui è stato assente e, lamentandosi come un bambino del fatto che tutte le cose più eccitanti accadono proprio mentre lui è fuori città. 

Ho azzardato a chiedergli il motivo per il quale fosse andato fuori Manhattan, ma le sue risposte così vaghe e poco precise mi hanno fatto lasciar perdere subito. 

"Quindi la tua Juliet in realtà si chiama Kara ed è la Dama Nera?"
Domanda confuso mentre sorseggia tranquillamente il caffè che si è addirittura fermato a prendere anche per me. 

Annuisco solamente, osservando la sua espressione concentrata, continuando a ripensare a quanto sia stato stupido. Come ho fatto a non capirlo prima?

Forse è vero che quando ci si innamora non si guarda la realtà con occhio oggettivo. Non riesco a capire come io, Shawn Mendes, sia riuscito a farmi scappare tutti quei piccoli indizi che avrebbero potuto portarmi a lei. 

Tutte le cose che sapeva, i suoi comportamenti, il fatto che fosse dannatamente agile e intelligente. Nulla di tutto questo mi ha portato a sospettare; ma d'altronde, a parte un grandissimo passo falso, non si sospetta che il criminale stia fingendo di essere dalla parte dei buoni e lei, sfortunatamente, non ha mai fatto passi falsi. Almeno fino a un paio di giorni fa.

I sentimenti che provo per lei mi hanno offuscato la vista, mi hanno completamente assorbito e adesso ne sto subendo le conseguenze. 

Pensavo di esseri innamorato di una giovane agente con una vita davanti, che non sarebbe mai stata in grado di affrontare una relazione con un ladro perché le avrebbe solamente rovinato la carriera, invece quello distrutto da lei, sono proprio io. 

Sono stato abbindolato e condotto nella trappola di una ladra esperta che prima era dalla parte dei buoni. Pensavo di essere finito nella tana del lupo e invece sono finito direttamente in quella dell'orso.

"Quindi le ricerche che ho fatto su di lei, non erano davvero su di lei"
Esordisce Jax dopo un momento di silenzio, facendomi scuotere la testa in senso negativo. 

"Come ti ho detto, lei e la sorella Juliet, stavano lavorando ad un progetto per lo scambio di identità per il loro dipartimento"
Ripeto, facendo in modo che lui scuoti la testa quasi come se fosse divertito da tutta questa situazione. 

"Non posso credere di essere entrato nel tuo appartamento scherzando sul fatto che non lavorasse per l'FBI e adesso si è scoperto che avevo ragione. È assurdo! Quella ragazza ha fregato entrambi"
Annuncia con un sorriso sul volto prima di continuare con il suo fantastico monologo che non fa che ricordarmi di quanto io sia stato cieco.

"Effettivamente stava lavorando per l'FBI; ma era solo una specie di copertura visto che in realtà è sempre stata lei la Dama Nera. L'abbiamo avuta tutto questo tempo sotto gli occhi e non l'abbiamo mai scoperto"
Continua come se fosse la cosa più eccitante del mondo, mentre io lo osservo sconvolto dalla sua felicità. 

"Jax non c'è nulla di divertente in tutto ciò. Ha mentito a tutti, dall'inizio alla fine. Ha mentito a me, a te, ad Atkins. Ha provato a mentire anche alla sua stessa sorella!"
Esclamo trapelando forse più del dovuto tutta la rabbia che ho tenuto dentro fino a questo momento. 

"È una ladra, tutti i ladri mentono"
Evidenzia con tono ovvio, probabilmente cercando di farmi capire che forse, l'ha fatto per una buona causa. 

"Ha passato in questo appartamento metà del suo tempo, mi ha baciato, l'ho baciata, ci siamo baciati, siamo andati a letto insieme e lei, per tutto questo tempo, non ha fatto altro che mentirmi"
Urlo, cercando di smaltire tutti i sentimenti che avevo tenuto nascosti fino a questo momento, alzandomi di scatto dalla sedia e facendola cadere a terra. 

Non riesco più a sopportare quest'atmosfera opprimente che aleggia intorno a me, me ne devo assolutamente sbarazzare. 

"Quindi è questo il vero problema? Che lei possa essere stata in grado di mentirti sulla vostra relazione così come hai fatto tu altre trecento volte in passato?"
Domanda Jax, sfidandomi. 

Si alza dalla sedia con molta più calma di quanta ne ho utilizzata io e mi si avvicina fino ad arrivarmi di fronte. 

"Sono situazioni diverse"
Affermo a denti stretti, ricordando tutte le relazioni intraprese e mai portate a termine per colpa di uno stupidissimo alias che dovevo mantenere o per colpa del mio vero essere mai rivelato. 

"Tu hai sempre mentito per raggiungere i tuoi scopi e lei ha mentito per raggiungere i suoi, dove vedi questa differenza?"

"Nel fatto che mi sono innamorato di lei"
Sbotto, facendolo arretrare di un paio di passi, come se fosse colpito dalla mia rivelazione. 

Non mi sono più permesso di innamorarmi e trascinare nel baratro della mia vita una persona innocente dopo la morte di mia sorella e, il fatto che io l'abbia appena ammesso ad alta voce, mi fa sentire quasi come se fossi colpevole di un crimine.

Jax mi osserva, ritornando ben presto in sé e guardandomi come se non mi riconoscesse più, come se non fossi il suo migliore amico. 

"E se la ami, allora perché non riesci ad accettare le sue scuse? Ti ha detto che non ha mai finto i suoi sentimenti, dove lo vedi questo problema immenso che ti fa apparire come un depresso?"
Non si è mai preoccupato di dire cosa pensa e solitamente gliene sono grato, ma in questo momento la cruda realtà fa male. 

Lo guardo colpevole, facendo in modo che lui faccia una risata sommessa, scuotendo la testa. 

"Certo, quasi dimenticavo: il tuo orgoglio"
Ribatte schioccando la lingua sul palato e guardandomi in attesa che io aggiunga qualcosa. 

"Anche se non mi ha mentito sui suoi sentimenti, mi ha mentito su tutto il resto"
Cerco di difendermi, sapendo che questo è un tentativo già affondato in partenza visto che lo sto proponendo alla persona che mi conosce meglio di tutti.

Si avvicina con passo strisciato, guardandomi negli occhi quasi come se volesse sfidarmi ad un duello.

"E tu Shawn, a quante persone hai mentito?"
Chiede senza, però, darmi la possibilità di rispondere perché si allontana velocemente, uscendo successivamente dal mio appartamento sbattendosi la porta alle spalle. 

Rimango immobile e solo nella stanza, ripensando alla conversazione avvenuta. Il peso di tutto ciò non grava solamente sulle spalle e sulla mente, ma soprattutto sul cuore. 

Devo trovare quell'ultimo bigliettino.



-Piccolo Spazio per voi-
Ora mancano due capitoli alla fine😇😈

Cosa vi aspettare per il finale?

Anche questa volta vi saluto con questo bellissimo e talentuoso ragazzo😍

Anche questa volta vi saluto con questo bellissimo e talentuoso ragazzo😍

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