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La solitudine ti uccide, è peggio dell'alcol della droga o di qualsiasi altro oggetto di autodistruzione. La solitudine ti si infila nella testa e ti fa sentire inadeguata e incredibilmente inadatta. Non stai bene con te stessa. Non è necessario che tu sia chiusa in una scatola buia per sentirti sola anzi, di solito si sente più sola una persona circondata da gente che non è capace ad aiutarla o che non ha interesse nei tuoi confronti. Si sente sola una persona che non capisce perché non la vuole nessuno. Ed è esattamente così che mi sento; sola.
«Passami i biscotti» mio papà ringhia scorbutico. Ha una giornata fantastica e naturalmente la cosa ricade su di me e il personale di servizio.«Hai scelto che scuola frequentare alla fine?»
«No, credo di non essere pronta. Essere indicata per un intero anno non è nei miei progetti.»
«Immagino, ma ci ho pensato e ho deciso che andrai a scuola. Scegli  quella che ti piace di più e andrai lì, e non metterci troppo o facci io.»
Annuisco infuriata, ma non dico nulla per non creare più tensione.
«Tra pochi giorni vedremo i nostri amici Cubani, emozionata di vedere Josue? Lui lo è molto e mi aspetto collaborazione da parte tua. Senò puoi dire addio alle cose che ti compro durante l'anno.»
Annuisco di nuovo, mi sembra di essere un automa.
Quando mio padre esce di casa riprendo tutti i depliant che avevo buttato nel cestino di camera mia e ne sfoglio uno a uno, elencando i pro e contro per ogni istituto. Alla fine opto per una scuola molto grande, ho pensato  che sarei stata notata di meno tra migliaia di alunni, e magari con un po' di fortuna se è grande avrò degli amici, sarebbe già un miracolo. Palmetto Senior Private High School. Ci sono una sacco di corsi extraconiugali ed è tra le migliori suole di tutta la costa.
Mando a mio padre il link e dopo venti minuti mi chiama la sua segretaria per dirmi che mi ha iscritto e che comincio domani, mi arriverà una mail con tutte le informazioni. Quasi mi metto a ridere, la segretaria che mi iscrive a scuola, ma è almeno legale?
Sbuffando prendo le chiavi della macchina e scendo in garage, devo comprami dei vestiti che passino inosservati, al momento nel mio armadio ci sono cose che una ragazza delle superiori non si potrà mai mettere, anche se è una scuola privata. Andare a comprare qualche vestito, di una qualsiasi marca scadente, sarà perfetto, e potrò nascondere i miei vestiti firmati. La mia macchina nuova accelera nelle strade principali della città. Una Ferrari bianca? Fantastico dovrò andare a scuola in taxi tutti i giorni, almeno fino a quando non viene trasferita la mia audi. Mi lego i capelli in una coda alta ed entro in un negozio a caso.
«Oggi mi ha chiamato la scuola, il preside vuole che faccia da tutor alla ragazza nuova, perderò un bel po' di ore» un gruppetto di quattro ragazze girano tra file di vestiti e ridacchiano. Non posso aver trovato delle mie future compagne di scuola.
«Ah ho un'idea, come si chiama sta qua...la ragazza nuova» mi si rizzano i capelli, se sono loro andranno a vedere tutti i miei account, dove ho foto con mafiosi messicani al Bellagio...
«Ehhm eccola qui, Grace Emily Scott e viene da Las Vegas» urla nell'ultima parte, davvero ho una fortuna spaventosa...
Giro gli occhi e sospiro.
«Uh, lascia che guardi...allora Grace Scott...» c'è silenzio per qualche secondo e poi «Oh mio dio! Ma questa chi cazzo è ahahah» ecco fatto.
«Mamma mia se viene da Las Vegas sarà figlia di mafiosi italiani o avrà un albergo...» «Ma dai guarda che auto guida!» sospiro ed esco dal negozio senza comprare nulla, tanto vale andare come sono veramente ormai, quale quattro avranno già avvertito i rispettivi fidanzati e tutto il corpo studentesco. Corro in giro per la città per scaricare la tensione e parcheggio vicino al mare per un po' di tempo. Dopo essermi rilassata torno a casa di malavoglia.
«Grace» mio padre mi chiama nel momento stesso in cui apro il portone e lo raggiungo nel bar.
«Ho visto che ti sei iscritta, hai fatto molto bene, devi integrarti, in una scuola come quella gira ancora poca droga e secondo me tu potresti essere la svolta.» mi cade la mascella e rimango a fissarlo. Mio padre non mi ha iscritto a scuola perché tiene a me e alla mia educazione, no l'ha fatto perché vuole un aggancio in una cazzo di scuola di superiore.
«Non dirmi che non ci avevi pensato, hai deciso di fare la parte della figlia ricca alla fine eh?» lo guardo ancora più sconvolta «Nella tua auto c'è il gps, servirà per le consegne, ho visto che sei andata a fare un giro tra quei negozi scadenti ma non hai borse vedo.»
Non gli sfugge mai nulla «Si, credo che andrò come sono e basta, tanto vale affrontare le domande subito. Quando, dopo aver letto la email con tutte le informazioni, mi butto sotto il getto forte dell'acqua mi sento meglio, ogni mia parte del corpo è stanca, stressata e infelice. Vorrei chiamare mio fratello Adam ma so che lo farei solo stare peggio.
Mi addormento a pancia in giù con solo un asciugamano, sul letto.

<<mine story>>

Scusate tantissimo se non ho aggiornato ma ho avuto un po' di problemi, cercherò di farmi perdonare.
Matilde

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