Fare ginnastica mi è sempre piaciuto tanto ma di solito preferisco la solitudine delle grandi palestre in cui ognuno si fa i propri esercizi. Farla in gruppo è stressante, non sai mai se stai facendo bene e c'è sempre qualcuno che ride alle tue spalle per questo.
«Ti alleni davvero o lo dici per dire?» una che suppongo sia un amica di Katie, visto i sorrisetti che si scambiano, mi istiga. «Mi alleno seriamente e le mie gambe lo dimostrano, dato che le hai fissate tutto il tempo, dovresti saperlo.» le sorrido e mi raccolgo i capelli bagnati. Cala un silenzio teso, nessuna si è permessa di ridere e questo mi fa capire di aver pestato i piedi alla persona sbagliata ma ormai me ne frega troppo poco. Ho fatto la scena con le scarpe, la macchina e con la ginnastica, dio rimarrò da sola.
«Usi sempre quelle scarpe?» una ragazza dai capelli rossi studia le scarpe che mi sto infilando. Non lo chiede con cattiveria ma ovviamente l'amica di Katie non perde tempo.
«Farà un lavoro in cui usare i tacchi è necessario giusto?» mi fa l'occhiolino dandomi della prostituta. Quasi mi metto a ridere con gli altri per la banalità. Ma invece scuoto la testa e sorridendo esco da quella specie di inferno dantesco.
Mi sto dirigendo verso biologia quando mi chiama Adam.
«Principessa, rispondere ai messaggi è troppo dura dallo sdraio sul qui sei stesa?»
Ride e mi cambia l'umore.
«La principessa è a scuola» c'è un silenzio tombale e poi un
«COSA?»
«Si papà mi ha iscritto, dice che devo essere utile in qualche modo, cose di cui non ti parlerò mai e soprattutto non al telefono»
«Uh, lo vedremo. Com'è comunque?»
«Lo odio, ho fatto il peggior ingresso della storia dei licei e probabilmente sono segnata a vita, ma ho le spalle larghe lo sai» mi arrotolo tra le dita una ciocca fuggita dall'elastico.
«Mi dispiace sorellina, ma non so che fare, ero adorato al liceo» fa il suo tipico tono da uno che ha troppe donne che gli vanno dietro e poi sento un «Lascia in pace quella povera ragazza!! Ciao tesoro» Meredith mi saluta da qualche parte nella stanza in cui suppongo siano.
A proposito «Adam come mai svegli alle otto?» rido.
«Mer va a correre e io l'accompagno perché se c'è una cosa che adoro fare è vederla fare sport» fa di nuovo il suo tono e sento qualcosa colpire il telefono è una serie di imprecazioni.
«I cuscini? Davvero?» sento confusione e grida di divertimento e li invidio fino al midollo, quei due sono unici insieme.
«Grace, ti voglio bene lo sai, ci sentiamo dopo» e si interruppe la linea. Bleah.
Cerco di non pensare a quello che stanno facendo quei due e silenzio il telefono prima di entrare in classe.
«Buongiorno, domani abbiamo il test e preferirei non dover privare nessuno della partita settimanale per un insufficiente, sei d'accordo Carson?» chide il professore rivolto ad un ragazzo con l'aria furba.
«Assolutamente signore»
«Bene, allora cosa abbiamo qui...» sbuffa e poi alza la sguardo «Grace Scott, nuova arrivata signori, spero tu sia al passo Scott» non dice altro e capisco che il giochino della macchina lo hanno veramente visto tutti.
«Ehi Las Vegas, me lo fai fare un giro?» un ragazzo batte la mano a Carson e si mettono tutti a ridere.
Mi giro a guardarlo bene, lo squadro e poi con indifferenza rispondo
«Uh no a te no» e gli faccio l'occhiolino. Tutti i suoi amici si mettono a prenderlo in giro e lui assottiglia lo sguardo ma non mi fissa con odio, solo con interesse.
I capelli biondi sono accoratamente spettinati e gli occhi scuri non sorridono come la sua bocca ma è abbastanza tranquillo.
Il linguaggio del corpo è una delle cose che so decifrare meglio.
«Va bene dopo questa serie di simpatiche battute iniziamo la lezione» il professore inizia a parlare di un argomento che avevo già fatto quindi mi rigiro l'anello e cerco di non guardare il ragazzo che mi sta fissando dalla parte opposta della classe.
Appena finisce la lezione mi dirigo verso la mensa seguendo il flusso di gente.
Do un occhiata al cibo e mi viene da vomitare, non toccherò nulla di tutto quello. Passo il tavolo in cui ci sono Katie e i suoi amici che mi guardano con on odio, c'è anche Carson tra loro quindi suppongo che tra poco arrivi anche l'altro ragazzo. Mi siedo in uno dei pochi tavoli ancora vuoti e tiro fuori le caramelle alla fragola che mangio quando sono nervosa e inizio a guardare tutti i social network presenti nel mio telefono per far passare il tempo. All'improvviso una bottiglietta con dentro latte mi si para davanti e io alzo lo sguardo. Gli stessi occhi scuri che mi hanno fissato per tutta la lezione mi inchiodano.
«Per ridarti energia, sai per quel futuro giro...» mi strizza l'occhio e va a sedersi affianco a Carson. Credo che tutta la gente presente in mensa abbia assistito alla scena e io sorrido un po' per gesto, un po' perché sto morendo di fame, un po' perché le faccine di Katie e le altre sono impagabili. Bevo tutto il latte e quando suona la campanella controllo al prossima lezione; letteratura, una delle mie preferite.
Esco con gli occhi puntati addosso e i miei tacchi ticchettano sul pavimento abbastanza lucido. Apro il mio armadietto e tiro furori il necessario e arrivo abbastanza presto a lezione da potermi scegliere il posto, mi siedo nel secondo banco e scrivo un messaggio ad Adam
<<Dopo ti chiamo>>
«Ma sei tipo ovunque?» sento una ragazza sbuffare e alzo lo sguardo sull'amica di Katie di cui ancora non so dare un nome.
«Dai Maddie, lascia stare» Carson la sposta e si siede dietro di me, fantastico...
Maddie gira gli occhi «Solo perché ha una Ferrari la trattate come fosse dio sceso in terra» sbatte i piedi si siede in uno dei primi banchi.
«Sono Carson» sento una voce sussurrarmi tra i capelli e mi vengono i brividi. Non gli rispondo e cerco di stare attenta tutta l'ora, per quanto possibile almeno.Quando finiscono le lezioni prendo alcune cose dall'armadietto e mi dirigo velocemente verso la macchina per non essere vista da nessuno, ma a quanto pare la gente ha altre idee... Ci sono la metà degli suadenti già fuori attorno alla mia bambina e quasi urlo quando ci vanno addosso ma mantengo la calma e salgo. Sto per mettere in moto quando si apre la portiera del passeggero ed entra il biondo con una tranquillità allarmante.
«Beh pensi di fissarmi o mi fai fare sto giro» mi guarda con un sorriso scaltro e io rimango senza parole, cosa che non succede mai.<<mine story>>

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Mai più così
Fiksi PenggemarGrace Scott è l'incarnazione della bellezza. Nella sua vita era tutto perfetto, tutto tranne il padre assente e cattivo. Ma lei non ci badava più di tanto, aveva il miglior fratello del mondo e una madre amorevole. Ha quindici anni ma da quando ha q...