Mr Scott's Pov
Mi rigiro la Montblanc tra le mani mentre assaporo il dolce gusto del sigaro. È passata quasi una settimana dalla scomparsa di quella stronza e ancora non ci sono tracce. Come cazzo è possibile che quella bambina viziata possa sfuggiate a me? Non esiste al mondo posto in cui, se voglio, non posso arrivare. Bussano leggermente alla porta e la governate entra. «Mi scusi signore, il signor Taylor è qui. Lo faccio accomodare?» annuisco con un cenno del capo e poco dopo uno dei miei migliori investigatori entra.
Mi alzo per stringergli la mano, è la terza volta che lo vedo in una settimana. «Signor Scott, come sempre un piacere riverderla» ci credo con tutti i soldi che gli do a volta.
«Già, comunque spero che questa volta abbia qualcosa di più concreto.» spero non gli sfugga il mio sguardo serio. La sua espressione si apre in un sorriso furbo, grazie a dio.
«Lo stesso giorno della scomparsa di su figlia è sparito anche il primogenito della famiglia Jonson, Matthew Jonson.» apro la bocca per ribattere stupefatto «Si esatto, il figlio del vice direttore della DEA. Il suo vicino di casa oltretutto» mi si gela il sangue. Se la DEA sa qualcosa la situazione è anche peggio di quello che pensavo.
«Quella stupida puttana» dico stringendo i denti. «I genitori hanno detto alla scuola e agli amici che è partito per un campus pre universitario in Colorado un posto praticamente irraggiungibile, ma tutti sanno che i Jonson non manderebbero mai il figlio in una qualsiasi università sperduta e dimenticata da dio. Ho comunque controllato e non c'è traccia di lui.» cazzo cazzo cazzo
«Quindi molto probabilmente è con sua figlia. So che al momento vede solo il lato negativo; Grace e la DEA... ma ora sono due le persone da trovare e due è più facile di una.» mi sorride soddisfatto.Faccia di merda non mi interessa nulla se prima non sai dov'è quel coglione.
Gli sorrido falsamente e mi giro a guardare il quadro che illustra gli Stati Uniti. Ci sono tutti gli stati e in uno di quelli c'è mia figlia.
Taylor non è ancora uscito, si aspetta delle mia direttive. «Cerca quel fottuto ragazzo, ovunque, ma concentrati sugli stati più a sud, qualcosa mi dice che non hanno preso aerei, troppe videocamere, e sono in un cazzo di paese sperduto.» detto questo se ne va salutando.
«Ti troverò Grace, e rimpiangerai tutte le notti avute con i miei soci d'affari.»Grace's Pov
Un brivido mi corre lungo ma schiena.
«Devi rispondere Grace. Quante volte hai visto tuo padre trafficare della droga?» prendo un grande respiro, è un ora che vanno avanti con le domande più personali possibili.
«una, due volte massimo ma nulla di importante, piccole partitine tra soci.» deglutisco ricordando che mio padre raramente usava sostante stupefacenti di fronte a me o in generale. Preferisce di gran lunga far sballare quelli con qui fa affari, li fa divertire e poi si gode tutto quello che loro possono dare in cambio; donne, potere e soldi.
Il padre di Matt mi sorride cercando di tranquillizzarmi mentre un collega fa domande. Io avevo capito che non collaborava con la DEA in questo caso ma alla fine sembra aver cambiato idea.
«Quante volte sei andata a letto con uomini soci di tuo padre perché lui lo ha voluto?» me la hanno fatta già due volte questa domanda ma non ho mai saputo rispondere con sicurezza, credono stia mentendo?
Prendo un altro bel respiro. «Ho già detto, sessanta o settanta nell'ultimo anno... non so quanti prima» mi vengono i brividi sono a pensarci «Non erano tanti uomini, di solito sempre gli stessi, si alternavano...»
Ripenso ai figli dei soci di mio padre che per dire ai loro che dovevano fare affari con il signor Scott mi legavano ai letti e mi violentavano in ogni modo possibile, si eccitavano anche all'idea che mi stessero costringendo.
Bevo un lungo sorso di acqua.
«in quante case di proprietà di tuo padre sei stata negli ultimi due anni? Sai di posti suoi in cui però non ti ha mai portato?» questa è semplice
«Sicuramente la casa a Las Vegas, ma so che ne aveva un altra in cui organizzava festini privati, quella a Miami. Sicuramente ne ha una appena fuori Seattle in cui sono cresciuta e una un centro, ma non ci sono mai stata. So di una casa in sud America ma non ho mai capito se in Messico o in altre zone, ne ho sentito parlare ma non ho mai capito se fosse una casa di affari o di piacere.» mi concerto pensando a altre proprietà e a quanti soldi abbia quell'uomo «Una a New York, ci sono andata varie volte. Un appartamento nel upper est side, mio padre non ama New York quindi era per lo più per motivi di affari che si recava li e l'appartamento era più per me. Non ha altre case di mia conoscenza. Sono comunque gia sette abitazioni private» conoscendo mio padre ne ha altrettante che scaltramente mi ha nascosto.
«Sai dirci con quali automobili giri di solito?» annuisco pronta a una lista interminabile ma voglio essere d'aiuto visto quello che stanno facendo i federali per me.
«A Miami mi ha comprato una Ferrari e io ho anche audi un Rs 4 da un po' di tempo. Lui invece ha a Miami sicuramente un Range Rover nero blindato, appena comprata. Una Ferrari che non gli ho mai visto guidare e un audi Rs 6 grigia che chiama col nome di bambina...» mi ricordo che quando la ha portata a casa è andato avanti un bel po' dicendo che avevamo le macchine sorelle, che idiozia.
«So che ha una Rolls Royce bianca a Las Vegas, ma il resto le ha trasferite in Florida. Ha sicuramente un altra auto a Seattle ma non saprei dirvi quale. Poi ha un elicottero della 'società' e un Jet privato che ho preso svariate volte. Ovviamente queste sono solo le cose a mia conoscenza» l'agente annuisce soddisfatto; probabilmente ho svelato qualcosa di interessante.
«Bene tutto molto utile grazie davvero Grace» il padre di Matt mi sorride. «Un auto ti porterà alla casa sicura tra dieci minuti. Ti pregherei di non far parola di questo con Matthew, se chiede dov'eri menti.»
Esco dalla casa sicura a sud della città, a quando pare in questa cittadina c'è un forte traffico di essere umani quindi è piana di agenti sotto copertura.
Quando arrivo a casa mi faccio una doccia veloce, mi tolgo la parrucca e mi butto sul divano. Matt non è ancora tornato quindi non sa che non sono stata a casa per quasi due ore. Dopo poco entra con un borsone da palestra e lo sguardo stanco. «Ehi, sei tornato tardi» gli dico andando a baciarlo. Non so per quale motivo non posso dirgli nulla di oggi ma se è per tenerlo fuori il più possibile allora farò così.
«Già» dice stringendomi a se «mi hanno preso nella squadra. Tu novità?»
«Bene almeno avrai qualcosa da fare il pomeriggio» gli sorrido. «Io nulla mi sono annoiata a e la scuola nuova mi fa schifo ma questo di era chiaro» si mette a ridere mentre entra in bagno.
«Mi faccio una doccia e poi ti preparo io la cena» mi fa l'occhiolino e sparisce. Mi ributto sul divano pensando, per la prima volta seriamente, a come mio padre sarà messo con le ricerche e se lo conosco per niente male.<<Mine story>>
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Mai più così
FanficGrace Scott è l'incarnazione della bellezza. Nella sua vita era tutto perfetto, tutto tranne il padre assente e cattivo. Ma lei non ci badava più di tanto, aveva il miglior fratello del mondo e una madre amorevole. Ha quindici anni ma da quando ha q...