La valigia pesa tantissimo quando la tiro giù dal letto e la trascino fino all'ascensore di camera mia. O la mia vecchia camera, non so come chiamarla. «Oh Grace perfetto. Scendi pure, la macchina con cui andiamo all'aeroporto è già pronta, lascia che finisca due cose» mio padre sorride e torna in ufficio. Mi trascino fino alla cucina e tiro fuori una barretta al cioccolato e cereali, una bottiglietta d'acqua e il mio smoothie preferito. Poi salgo sulla macchina di papà, già caricata dai domestici. Stiamo via una settimana e mezza ma le valigie sono gigantesche come se dovessimo cambiarci tre volte al giorno, ogni giorno.
Prendo il telefono e scrivo un rapido messaggio ad Adam
<Sono a Miami per qualche giorno>
non ho ancora avuto il coraggio di dirgli che mi sto per trasferire lì, so che glielo devo ma è difficile dire al miglior fratello del mondo che vai dal lato opposto del paese. «Eccomi tesoro, non ti ho ancora spiegato il programma della settimana» si mette comodo ed esce velocemente dal garage sotterraneo con il Range Rover dirigendosi verso l'aeroporto.
«Allora andiamo i primi giorni a vedere case, ho già fatto una prima selezione e insieme scegliamo. Poi gli altri quattro o cinque giorni io avrò da sbrigare del lavoro per il trasferimento dell'ufficio, non ti voglio annoiare quindi tu puoi andare a vedere la zona e potrai prendere il sole o fare quello che vuoi» mi sorride, cazzo sembra il programma dei sogni di qualsiasi ragazza. Sinceramente anche a me piace molto l'idea di cambiare città, non sopporto Las Vegas, ma ho paura di vivere a Miami. Nuova gente, nuove amicizie, non che prima ne avessi molte...Dopo quattro ore atterriamo nella calda Miami, sono abituata alle alte temperature ma il vento del deserto è diverso dalla brezza dell'oceano.
Appena arrivata nella mia stanza d'albergo mi guardo intorno compiaciuta della vista mare e della vita che si respira. Mi metto una maglia beige, dei pantaloni bianchi e delle belle zeppe e scendo nella hall per aspettare mio padre. Lo trovo già lì con un sorriso da stregatto stampato il faccia.
«La prima casa è in riva al mare e ha due piscine» dice tirando fuori l'indirizzo da dare al guidatore. Avere anche la macchina che ci scorta in giro è ridicolo.
Aspetto in silenzio mentre mio padre legge e-mail dall'ufficio e risponde a tutte con tranquillità. Appena ci fermiamo davanti ad una gigantesca villa tutta bianca mi si mozza il fiato. È la casa in cui volevamo trasferirci io e i miei fratelli da piccoli. Lo dicevamo sempre ai nostri genitori e loro ridevano, eravamo fissati con le case al mare, vivendo a Seattle credo fosse più che normale, ma ora sento una morsa allo stomaco.
«Papà...»
«Si, Grace lo so che è quella che sognavi da piccola e quando l'ho vista ho pensato di farti una sorpresa. Se ti dà fastidio o altro fammelo sapere subito.» io rimango lì a guardare il portone bianco.
«No, c'è scherzi?» non so se arrabbiarmi per avermi portato a vedere una cosa così personale o se saltargli addosso e ringraziarlo. Rendere felice mio papà è una cosa molto intelligente e conveniente.
«Papà la adoro» lo abbraccio forte e lo sento irrigidirsi, non se la aspettava.
Dopo poco si rilassa, mi dà un bacio sulla testa e mi passa un mazzo di chiavi. «Vediamo gli interni» mi incoraggia.
La casa è gigantesca e ci sono quattro saloni, due sale da pranzo.
La mia camera è affacciata sul mare e le due piscine sono perfette.
Mi sembra tutto così impossibile e surreale.
«Prenderei dei domestici, per il giardino e il resto. Spero non ti dia fastidio avere gente per casa ma mi assicurerò personalmente che non tocchino quello che non vuoi. Allora che ne dici? Lo firmo il contratto?»
Annuisco e per la seconda volta lo abbraccio.
«Grazie mille papà» la parte della bambina viziata mi viene bene ormai.<<mine story>>

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Mai più così
Fiksi PenggemarGrace Scott è l'incarnazione della bellezza. Nella sua vita era tutto perfetto, tutto tranne il padre assente e cattivo. Ma lei non ci badava più di tanto, aveva il miglior fratello del mondo e una madre amorevole. Ha quindici anni ma da quando ha q...