Mi sveglio con il braccio intorpidito e subito guardo verso Matt che è affianco a me che dorme. È così bello.
I capelli biondi sono leggermente spettinati e le sopracciglia sono rilassate. Non riesco ancora a realizzare quello che ha fatto per me, mollare tutto e tutti solo per assicurarsi la mia incolumità. Non ho mai avuto qualcuno così nella mia vita, oltre a mio fratello Adam ma alla fine lui non ha potuto fare molto.
Continuo a osservarlo finché dorme «Sei parecchio inquietante con quella espressione concentrata eh» sobbalzo e mi concentro per non diventare rossa, non far mai trasparire questo genere di debolezze.
«Uh si...beh...» non so cosa dire così vado in cucina per mettere su il caffè. Sento due braccia cingermi la vita e un sussurro sul mio orecchio «Non vorrai mica andare a scuola senza prima avermi salutato correttamente» mi giro a guardarlo negli occhi, scuri e profondi che mi inchiodano. Le parole mi muoiono in bocca e l'unica cosa che riesco a fare è ricambiare il suo bacio lento.
Mi stringe un altro po' a se e poi mi solleva di peso caricandomi sulla sua spalla come se non si stesse sforzando per nulla, possibile che abbia tutti questi muscoli?Dopo un po' mi porta in bagno e accende la piccola doccia in angolo «Se pensi... di fare la..la doccia con me mi sa che rimarrai... deluso Matthew» dico sforzando di non reagire ai suoi baci sul collo, fallendo.
«Quella doccia e troppo piccola per me da sola figuriamoci con te dentro...»
Mi fa un ghigno esagerato e io giro gli occhi. Lo spingo fuori dalla porta e chiudo a chiave, devo concentrami e stare da sola per capire come mettermi nel modo più convincente possibile la parrucca e adattarmi al mio nuovo stile. «Questa me la paghi Grace» e lo sento allontanarsi ridendo, sapendo che me la farà pagare seriamente.
Accendo la doccia e mi lavo con calma poi mi asciugo i capelli e li raccolgo il più possibile schiacciati per poter mettere sopra la parrucca bionda. Mi guardo allo specchio e sono sconvolta. Guardo la ragazza difronte allo specchio del bagno angusto e non riesco a decifrare la mia espressione, sono io, per me è evidente, eppure non lo sono più.
Le lenti a contatto non sono fastidiose quanto mi immaginavo e mi metto una delle magliette nere con un paio di jeans aderenti e un paio di scarpe da ginnastica. Un po' di mascara e sono pronta. Guardo perplessa le mie sopracciglia nere in confronto ai capelli chiari, in fin dei conti molte persone scuriscono le sopracciglia, posso sempre dire che non è il mio vero colore...
Cerco di non pensarci ed esco dal bagno. Matt mi guarda a bocca aperta, spero di averlo colpito positivamente.
«Cavolo Grace...volevo dire Jane» mi fa un sorriso e io annuisco, già ora non mi chiamo più Grace Emily Scott.
«Mi faccio una doccia e poi andiamo a sta maledetta scuola»Dopo un ora siamo davanti a un edificio decadente che non ha nulla a vedere con la nostra scuola a Miami.
«Questo posto è...» non voglio sembrare ingrata a Matthew quindi non continuo la frase. Alla fine è già tanto poter continuare a studiare.
«Lo so, ma impegniamoci e cerchiamo di rimanere nell'ombra» annuisco decisa a fare esattamente quello e dopo aver presentato i documenti falsi in segreteria ci dirigiamo verso le nostre ore di lezione, io ho matematica mente Matt ha storia. Vago per il corridoio fino a quando non chiedo a una ragazza che sembra tranquilla di indicarmi la classe. «Scusa sono nuova, sai dirmi dov'è la classe di matematica, livello A?»
Lei mi sorride timida «Si è la mia prossima ora, se mi accompagni all'armadietto andiamo insieme»
Le sorrido grata e la seguo, si chiama Jennifer ed è veramente carina. Ha la carnagione più scura del sud e tutti i tratti pronunciati ma comunque emana dolcezza. Entrando mi fa subito vedere un manco vicino al suo e inizia la lezione.
«Buongiorno ragazzi» dice un professore con fare annoiato. Si siede alla cattedra e mi lancia una leggera occhiata «Già tu devi essere la nuova...» dice piano e faccio fatica a sentirlo. «Va beh basta che tu segua la lezione» e non mi rivolge più uno sguardo, non mi ha nemmeno chiesto il nome.
Cerco di prestare attenzione alla lezione molto noiosa che ho già fatto nella vecchia scuola ma vengo distratta dai miei compagni di classe. Sembra gente tranquilla anche se a mio parere meno curata di quelli che di solito frequento io,
ovviamente no?Quando finisce la lezione scopro che Jennifer ha le lezioni della mattinata tutte con me e quindi facciamo insieme inglese storia e chimica. La vedo sempre attenta in classe, potrebbe rivelarsi un ottima compagna di studi in caso di necessità e non mi ha mai fatto una domanda scomoda se non il mio nome e da dove vengo. Per il resto non ho fatto fatica a stare con lei.
A pranzo intravedo Matthew venire in mensa e lo chiamo agitata. Ho dato un occhiata veloce al menù di oggi e dire che voglio vomitare è un eufemismo.
«Che succede?» mi guarda preoccupato
«Non so che mangiare! Hai visto che roba?» sussurro per non farmi sentire da nessuno. Lui scuote la testa e sorride, mi da un bacio sulla testa e si dirige in fila con tutti gli altri. Lo seguo come un cane bastonato e non mi impegno minimamente a nascondere il broncio gigante che ho sul viso.
«Allora, per me delle carote e un hamburger» ordina tranquillo ignorando il mio cipiglio disgustato. «Ehm per me un insalata condita» mando giù un groppo in gola e respiro.
SMETTILA DI VIVERE NEL MONDO FATATO DA CUI SEI APPENA SCAPPATA
La mia mente continua a urlarmi su, ha ragione. Mi devo calmare, mi devo sforzare a essere la dolce ragazza che ero un tempo, amica di tutti a scuola e con un tavolo infinito di amici nella mensa.
Matt mi sorride vendendo il mio impegno e mi sento già meglio.
Ci sediamo noi due in disparte anche se ovviamente in una scuola piccola così non siamo passati inosservati. Ho imparato fin da subito, a Las Vegas, come capire se si è osservati. So quando qualcuno punta uno sguardo che dura più di tre secondi su di me e riesco a comportarmi nel modo più noncurante possibile ma a Matt da fastidio.
«Perché porca puttana continuano tutti a fissarti» dice tra i denti con uno sguardo cupo e poco sicuro, contrario del solito.
«Sono certa che non sono tutti per me quegli sguardi Mr gelosia» scuote la testa e continua a mangiare quella sottospecie di cibo.
«Beh voi dovete essere i nuovi» una ragazza con i capelli neri lucenti, molto simili ai miei, si ferma davanti a noi. «Si siamo i nuovi» dice Matt senza degnarla di uno sguardo.
La ragazza mi guarda attentamente e per un attimo ho paura che mi abbia riconosciuto poi solleva le spalle e dice «Ub beh bene, io sono Madison. Se avete bisogno di qualcosa chiedete a me, voi vi chiamate?» qualcosa mi dice che non era così che voleva continuare la conversazione. Il suo sguardo seducente si fissa su Matt finché non parliamo «Jane Walling e Matthew Carson» dico asciutta.
Lei annuisce continuando a non degnarmi di uno sguardo.
«Bene godetevi il pranzo Matt e...Jennifer?»
«Jane» dico dura.
«Si Jane» detto questo di gira suoi suoi stivali e se ne va.
«Io che credevo di non essere più alla P. H. M.» dico stringendo le posate.
«Oh senti un po' Miss gelosia» mi prende in giro Matt usando le mie stesse parole.
Il resto della giornata passa in modo noioso e non vedo l'ora che passi il dannato autobus per andare a casa. Matt finisce più tardi per fare una prova degli allenamenti.
Una macchina nera di ferma davanti alla fermata in modo brusco. Mi guardo intorno; non c'è nessun altro vicino. Il battito accelera e cerco di stare calma. Non può avermi già trovato. No impossibile. O forse si?
Passa un minuto e il finestrino posteriore si abbassa. «Jane sali per favore» il padre di Matt mi guarda rigido e mi fa segno di entrare. Contro il mio istinto salgo in macchina e mi giro a guardarlo. «Mi dice per favore il motivo di questa scenata?» parlo per prima cercando di capire la situazione.
«Si scusami Grace» la macchina accelera «volevo parlare in privato della situazione. Mio figlio sta sacrificando molto nonostante io non fossi d'accordo, spero te ne renda conto.» annuisco abbassando lo sguardo. «Detto questo voglio che tu mi dica tutto ciò che sai su tuo padre e sul lavoro che fa...» annuisco leggermente. «Non ti preoccupare siete al sicuro»<<Mine story>>
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Mai più così
FanfictionGrace Scott è l'incarnazione della bellezza. Nella sua vita era tutto perfetto, tutto tranne il padre assente e cattivo. Ma lei non ci badava più di tanto, aveva il miglior fratello del mondo e una madre amorevole. Ha quindici anni ma da quando ha q...