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L'appartamento è piccolo per gli standard a cui sono abituata ma credo che nel mondo normale molte persone apprezzerebbero questo posto. È tutto bianco e grigio, c'è un divano nero e poco altro. «Se proprio volete potete arredare con qualcosa ma se fossi in voi non spenderei troppi soldi per sto posto...» Camille si guarda intorno e poi ci fa vedere la cucina dove apre un cassetto. «Qui dentro...» dice aprendo una scatola che sembra contenere solo oggetti da cucina e iniziando a scavaci dentro...«Troverete un telefono usa e getta. È nuovo e ha solo il mio numero quindi per le emergenze prendetelo.» rimette al suo posto la scatola. «Dobbiamo iscriverci a scuola ma siamo senza genitori, non credo accetteranno una qualsiasi richiesta.»
«Si lo immaginavo per questo farete un iscrizione online e presenterete il primo giorno dei documenti falsi che vi ho fornito insieme alle vostre schede, dopo averle letto con attenzione sarà tutto più chiaro. Io vengo sta sera a parlare con voi, ora devo andare.»
E come è arrivata Camille sparisce velocemente.
«Mi metto a leggere la mia cartella e dopo riordinerò le mie cose» Matt annuisce e ci sediamo entrambi sul divano.
"Jane Walling, diciassette anni. Nata e cresciuta in Florida. Figlia unica. Capelli biondi occhi azzurri. Adora correre e le piacciono gli animali. Fidanzata da un anno con Matthew Carson, trasferiti insieme perché genitori di lei devono viaggiare per lavoro e vivere con la cugina di lui era l'unico compromesso. Ragazza che non si fa notare molto." Tiro fuori un passaporto con scritto tutti i dati ma senza foto.
Sono sconvolta. Dovrò usare una parrucca per andare in giro e delle lenti a contatto colorate? Ma stiamo scherzando!
«Il mio personaggio è l'esatto opposto di come sono io.» mi lamento
«È proprio quello il punto Grace, il mio mi assomiglia abbastanza a dir la verità.»
Mi giro a guardarlo negli occhi «Tutto ciò non ti spaventa neanche un po'?»
Chiedo abbassando lo sguardo
«Si da morire»

Dopo aver sistemato l'appartamento per renderlo il più confortevole possibile mi butto sul divano insieme a Matt. «Credo che a minuti arriverà Camille...quindi nel frattempo» ci guardiamo intorno nella stanza, è a dir poco deprimente. Non ce ne la TV ne una radio ne una parvenza di civiltà e mi sta per venire un attacco isterico quando la ragazza entra, senza bussare e sbatte le mani, come per dire "facciamo in fretta che ho altro da fare e più importante"
«Ciao ragazzi, allora nella borsa qui ci sono lenti a contatto per un po' e una parrucca professionale he devi imparare a mettere correttamente, ci sono qualche capo di abbigliamento sportivo e da ragazza normale non da una che va nei cocktail bar...» mi guarda leggermente accigliata, sicuro non approva il mio vecchio stile di vita «Per te Matt ho portato qualcosa ma come hai notato il tuo personaggio è basico. Mi raccomando non date carattere a chi interpretate e statevene per i fatti vostri sempre» detto ciò ci lancia due borsoni enormi che strabuzzo gli occhi, cosa che la fa ridere. «Non hai una singola cosa che una normale liceale potrebbe portare a scuola» e se ne va.
Apro la borsa e trovo la parrucca bionda con i capelli leggermente ondulati. È veramente bella e sicuramente molto costosa, è evidente che con una semplice tinta l'effetto non sarebbe stato lo stesso.
Ci sono delle scarpe da ginnastica e una sacco di vestiti da grandi magazzini che trovo difficile pensare che una ragazza davvero li metta, ma credo che Cami volesse anche farmi un dispetto.
Apro la borsa più piccola, di Matt e ci trovo solo vestiti e un paio di palle da basket e presuppongo che debba andare in giro con quella roba.
In più c'è un biglietto enorme con scritto "Vietato andare a scuola con la macchina di tuo fratello; usate autobus -Papà" rimango scioccata da quello che c'è scritto, mi sento veramente fuori posto ma sto capendo in che razza di mondo incantato ho vissuto per anni.
Dopo aver mangiato un po' di cibo cinese ordinato e dopo aver completato l'iscrizione online a uno dei due licei della città, provo a mettere la parrucca, devo diventare brava e non ho scelta se non quella di esercitarmi.
Dopo tre ore riesco a fare due acconciature decenti e che potrebbero imbrogliare qualcuno. Dopo poco mi metto sul divano che Matt e mi accoccolo affianco a lui.
«Sarà dura» dico giocando con la sua maglia. «Lo sarà, piccola, ma c'è la faremo» mi scocca uno dei suoi sorrisi migliori e poi ci addormentiamo entrambi l'uno nelle braccia dell'altro.

Mai più così Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora