Odiavo sentirmi sola, lo detestavo ma ultimamente è sempre così. Non amo la confusione o i posti in cui ci sono tante persone, mi mettono ansia e non mi trasmettono sicurezza. Ma c'è una bella differenza tra poche persone e solitudine totale. Si, magari c'è la ragazza che ho conosciuto a ginnastica o quella vecchia amica che ti conosce abbastanza bene da poterti chiedere anche le cose più personali, ma alla fine mi sento sempre tanto sola. E ho imparato a stare bene così, anche se è sbagliato. Terribilmente sbagliato.
In questo momento vorrei tanto essere da sola.
«Cosa diavolo ci fai in camera mia?» stringo i denti e stritolo l'asciugamano di lino.
«Sono venuto a prenderti. C'è una specie di festa sulla spiaggia e non te la puoi perdere.» mi sorride tranquillo, non sa che si è appena rovinato con le sue mani. «Si, beh grazie per essere passato ma non mi interessa.» lo sto per spingere fuori quando mi afferra le mani giuste per reggere l'unica cosa che c'è tra me e lui, oltre ai suoi bermuda bianchi. «Dolcezza, mi ci vuole un secondo per averti o puoi venire con me in spiaggia e bere due birre scandenti» mi sorride ancora e vorrei mettermi a piangere. «Matthew, solo una cosa non ti è chira in tutto questo; io non ricevo ordini, soprattutto non da te. Quindi o esci o chiamo le guardie del corpo di mio padre che hanno la stanza al piano terra.» la mia espressione è rigida e cattiva e lo vedo, per una volta, vacillare. Toglie lentamente le mani dalle mie e mi fa un sorriso triste.
«Ti ho deluso vero?» alzo il mento e appena esce dalla porta torno in bagno e mi metto i vestiti puliti che mi ero preparata. Dopo tre minuti esatti bussano alla porta e so già chi è.
«Si papà» appena entra si guarda intorno indifferente e non fa più di due passi dall'uscita. «Grace sai chi è quel ragazzo?»
«Uno sbruffone della scuola che mi sta assillando, ma niente che non possa gestire.»
«Ah bene, vedo che non hai nemmeno controllato il suo cazzo di profilo Facebook.» non urla, non alza la voce ma so che è arrabbiato nero.
«Io non ho fatto ricerche su nessuno. Vado al liceo papà» sono infastidita ma so che ha trovato qualcosa che non gli è piaciuto e io sono tanto curiosa di sapere di cosa si tratta.
«Non importa. Lo sai che nel mio lavoro, nel tuo lavoro, bisogna sempre controllare. Quando siamo venuti in questo quartiere ho controllato velocemente chi ci abitava. Per lo più famiglie ricche e qualche coppia ma uno mi aveva leggermente lasciato perplesso ma non era sufficientemente pericoloso da non poter compare casa. Il padre di Matthew è il vicepresidente della DEA. Ti rendi conto Grace? Il vicepresidente della fottutissima DEA. All'inizio avevo trovato solo poliziotto semplice in servizio. Poi l'altro giorno è venuto a casa Garcia e mi ha detto che come vicino ho lui. Ho pensato 'Cazzo sono morto' poi mi sono ricordato del figlio ed è diventato la mia carta per uscire di prigione in caso di problemi; con il figlio in caso di problemi avrei potuto ricattarlo ma loro non avrebbero mai dovuto sapere nulla di noi se non che siamo i nuovi vicini.» sono sconvolta.
«Sei stato tu a farlo entrare.»
«Non posso attirare l'attenzione buttando un ragazzino fuori di casa»
È nervoso e agitato, pessima cosa.
«Tra tutti i ragazzi della scuola dovevi fare amicizia proprio con lui? Potrebbe indagare da parte di suo padre.»
«Sei un paranoico»
«Ho le mie ragioni. Comunque voglio che tagli i ponti con sto Matthew. Fine» detto questo esce dalla camera.
Non so perché ma mi viene un voglia matta di fare il contrario di quello che la gente mi dice. Mi vesto in modo carino, mi sistemo i capelli e corro alla macchina. Si va in spiaggia!<<mine story>>

STAI LEGGENDO
Mai più così
FanfictionGrace Scott è l'incarnazione della bellezza. Nella sua vita era tutto perfetto, tutto tranne il padre assente e cattivo. Ma lei non ci badava più di tanto, aveva il miglior fratello del mondo e una madre amorevole. Ha quindici anni ma da quando ha q...