Caccia ai neonati

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Era una settimana che non uscivo a caccia, un pò per pigrizia, un pò perché avevo un sacco di cose a cui pensare. Fra i preparativi per la mia festa e lo stress continuo che mia madre mi creava, avevo preferito usare la notte per dormire.
Non che Brian non andasse a caccia lo stesso senza di me. Era il nostro cocchiere di fiducia, oltre che mio personale addestratore. Non era un Cacciatore, ma era riuscito ad entrare nell'Ordine grazie alla sua bravura nelle arti marziali e nell'utilizzo delle armi. Tutto ciò che conoscevo in quei campi lo dovevo ai duri allenamenti fatti con lui e con la mia defunta nonna Grace, che fu il capo dei Cacciatori prima di mia zia Caroline.

Quella sera avevo finalmente deciso che dovevo uscire. Non ne potevo più di rimanere in casa sapendo che la fuori c'erano delle creature pronte a uccidere innocenti. Mi vestii con il mio solito abbigliamento da caccia, sempre femminile, ma che lasciava molto più spazio ai movimenti. Acconciai i capelli in una treccia e finii di armarmi. Presi il mantello leggero e uscii di casa dalla porta sul retro, dove la mia carrozza mi stava attendendo.

Ci fermammo poco distante dal palazzo reale, lasciando la carrozza in una stradina laterale facilmente accessibile, ma non troppo in vista. Iniziammo a camminare per i vicoli più bui che c'erano, sapendo che era lì che si nascondevano le creature oscure.

Non ci volle molto che sentii la presenza di un vampiro. Svoltato l'angolo, dall'altra parte della strada, c'era uno di quegli esseri. La pelle era talmente bianca da sembrare trasparente, mentre gli occhi rossi erano due fari nella notte. Sembrava confuso e spaesato, mentre si guardava attorno in cerca di sangue. Doveva sicuramente essere un neonato.
Stavo per uscire allo scoperto, ma la croce al mio ombelico, quella che mi segnava la presenza di quegli esseri, iniziò a farsi più calda, prendendo quasi a tremare.
Subito dopo almeno una decina di vampiri neonati si avvicinarono a quello precedente. Non so cosa si dissero, ma subito dopo iniziarono a camminare tutto in gruppo verso un unico luogo.

Io e Brian iniziammo a seguirli silenziosamente, cercando di non farci percepire. Per nostra fortuna erano giovani ed inesperti e non avevano la minima idea di come usare le loro capacità, non che fossero nemmeno ben sviluppate ancora.
Dopo qualche minuto di camminata fra i vicoli, si fermarono di fronte ad una porta di quella che sembrava una vecchia cantina ormai desueta. Senza minimamente preccuparsi di assicurarsi di non essere seguiti, aprirono la porta e si addentrarono in quello che immaginavamo essere il loro covo.

Aspettando vari minuti prima di avvicinarci anche noi a quella porta e aprirla leggermente per guardarvi all'interno. La stanza era molto piccola e illuminata giusto da un paio di candele, che comunque mostravano l'assenza di qualsiasi essere vivente e non. Dall'altra parte della stanza c'era una porta aperta che conduceva verso delle scale.
Cercando di fare più silenzio possibile, aprimmo del tutto la porta e ci inoltrammo nello stabile.
Arrivati di fronte alle scale, dovemmo prendere una delle candele sparse per la stanza, per poterci illuminare la strada. Portavano verso un sotterraneo a molti scalini più in sotto della sala precedente. In fondo si vedeva una luce fioca come quella che avevamo appena lasciate. Spensi la candela e rasente al muro mi avvicinai per vedere in cosa ci eravamo imbucati.

La stanza era circolare e abbastanza grande, quasi del tutto spoglia. La cosa che mi colpì di più erano chi la occupava. Una cinquantina di vampiri neonati era rinchiusa li sotto a parlare, mentre quello che restava di alcuni umani, era abbandonato in una catasta in un angolo della stanza. 

Feci un passo indietro per allontarmi subito da quel luogo, ma facendolo pestai il piede a Brian che si lasciò scappare un imprecazione. In un secondo cinquanta paia di occhi famelici erano puntati su di noi, pronti per attaccarci.

<Corri!> Urlai al mio cocchiere che subito prese a risalire le scale. Io feci lo stesso, ma ebbi l'accortezza di lanciare dell'acqua santa dietro di me, colpendo i primi che si erano messi a seguaci, bloccando così per qualche secondo la loro caccia. Una volta arrivati al piano superiore, Brian scaraventò un tavolino verso le scale, colpendo qualche vampiro e rallentandoli. Stavamo per uscire, ma uno ne sbucò dalla porta principale,  bloccandoci la strada.
<Che cosa abbiamo qui? Due cacciatori che si sono offerti volontari come nostro pasto.>

Mentre i secondi scorrevano, altri neonati si erano ammassati nella stanza, con le fauci scoperte.
<Per stasera abbiamo già un impegno, magari protremmo fare un altra volta.>

Così dicendo impalettai un vampiro che si era avvicinato troppo per i miei gusti, facendolo sparire in una nube di cenere.
Il mio compagno prese ad attaccare come me, e riuscimmo a farne fuori qualcuno, ma non avremmo mai potuto sopravvivere ad un orda così grande di non-morti, seppur inesperti e meno forti.

La situazione cambiò quando sentimmo un rumore forte e improvviso. Il vampiro che stava di fronte alla porta si era accasciato a terra senza testa, per poi bruciare come gli altri. Dall'esterno venne lanciata una fiaccola accesa ai nostri piedi. Essa portò i vampiri ad allontanarsi da noi, dandoci la possibilità di uscire.

Una volta fuori, però, non trovammo nessuno. Era come se il nostro ignoto salvatore si fosse volatilizzato nel nulla senza lasciare sue tracce. Nessun impronta, nessun segno della sua presenza, nessun odore. Niente.

Avrei voluto quanto meno ringraziarlo, per poi capire il motivo del suo aiuto e come facesse a sapere cosa fare. Nessun cacciatore oltre a noi due era presente nella città, quindi non sapevo proprio a chi attribuire quel gesto.

Il mio maestro mi prese per il braccio e riiniziammo a correre per tornare alla carrozza. Avrei dovuto informare il consiglio di quanto era successo quella sera. C'era qualcosa di strano in tutta quella quantità di neonati.

Sapevo che i momenti di pace erano finiti. Qualcuno si aggirando nell'ombra e io avrei dovuto stanarlo.

Buongiorno
Non poteva essere un libro sulla nostra Cacciatrice senza un pò di sana avventura e pericolo. Abbiamo un nemico ancora ignoti,  e un altrettanto sconosciuto salvatore.

Ci si vede al prossimo capitolo che sarà sul fatidico 21esimo compleanno... cosa capiterà? Berranno fino a dimenticarsi i loro nomi? Troverà un cavaliere figo o solo tanti rospi che la madre continua a presentargli? Vi dico solo che ci sarà una bella sorpresa ;)

Baci :*

Twitter/Snapchat: martina2296

La Cacciatrice: gioco fra vampiriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora