Luci abbaglianti, buona musica, vestiti colorati e ricchi di decorazioni che girano a ritmo sulla pista da ballo.
Era tutto ciò che mi aspettavano per quella serata.
Quella mattina mi ero svegliata con il suono ripetuto del bussare della mia porta.
<Entrate.> sbadigliai ancora assonnata.La mia cameriera Emily entrò nella stanza in gran carriera, con un sorriso mite e un pacco in mano.
<Buongiorno mia signora, buon compleanno.> Mi mise il pacco in grembo <L'ha trovato Mr. Brian di fronte al portone. Non c'è scritto chi è il mittente. Nostra signora ha forse un ammiratore segreto?>Io ridacchiai appena per il tono da gossip adottato dalla mia cameriera.
<Non ci resta che scoprire di che si tratta.>
Mi sistemai meglio con la schiena appoggiata sulla testiera del letto. Tirai uno dei lacci del fiocco che chiudeva la scatola, facendo così cadere il nastrino bordeaux sulle lenziola. Tolsi il coperchio della scatola nera, ricamata con rose dorate dello stesso colore, per rivelarne il contenuto. Al suo interno c'era un abito color petrolio, riccamente decorato sia nella gonna che nel corpetto con dei ricami che richiamavano le rose nere, simbolo da sempre della mia famiglia. Aveva delle sottili spalline e uno scollo a cuore che metteva in risalto il mio seno. Abbinati all'abito un paio di guanti dello stesso colore e due giarettiere, una per la coscia e una per la caviglia.Sotto a tutto c'era un foglietto con poche parole scritte in una calligrafia elegante, ma essenziale.
"Mettetevelo questa sera"
<È bellissimo mia signora. So già con che scarpe abbinarlo.>Abbandonai l'abito fra le mani di Emily che lo appese sulla porta esterna del mio armadio bianco. Sparì subito dopo dietro al séparé per preparare la vasca per il bagno.
Appena l'acqua fu pronta mi immersi nel mio paradiso fumante e profumato con dei petali di rosa. La mia cameriera prese a lavarmi con cura i capelli, massaggiandomi la testa. Passò poi al collo, le spalle e le braccia.
Fu uno dei bagni più rilassanti di tutta la mia vita.Il pomeriggio lo passai a ricevere gli ospiti più intimi, fra cui mia madre, Gabriella Scarlet marchesa della Rosa, e le sue tre amiche: La marchesa Augustin Tuscanelli, una donna robusta, con il viso tondo incorniciato da scuri capelli. Era spassata e aveva una figlia che viveva in Italia, come la maggior parte dei parenti; La magrossima marchesa Ermintrude Tarner. La donna stecchino. Alta e magra, con i capelli grigi dovuti alla vecchiaia, e alla sua vedranità; Infine la minuta marchesa Christine Goldey. Era più bassa di me e dall'aspetto un pò infantile. Priva di curve, compensava con un carattere solare e dei capelli color miele favolosi. Era sposata, ma non aveva figli.
Le quattro inseparabili donne erano quasi più contente di me per l'evento della serata. Ovviamente la lista degli invitati era stata ampliata da mia madre, aggiungendo giovani scapoli che secondo lei erano adatti a ricoprire il compito di futuro marchese della Rosa.
Dopo aver sopportato chiccherare mondane piuttosto superficiali, come conviene in ogni salottino di buona famiglia per l'ora del tè, ritornai nelle mie stanze. Come ogni anno, in quel giorno tenevo una cena con tutti i parenti e gli amici più prossimi. Io sedevo a capotavola e alla mia destra avevo la mia migliore amica con il suo accompagnatore, mentre alla mia sinistra mia sinistra i miei nonni materni, Patrick e Irma Scarlet.
Mia madre non perse l'occasione per mettermi in imbarazzo con tutti i commensali tirando fuori aneddoti della mia infanzia. Come se già non fossi abbastanza a disagio di mio fra tutti quegli auguri e quei "stai diventando proprio grande". Come se fossi cresciuta nell'ultimo anno.Sorbii tutta la cena, quasi in silenzio, sorridendo educata e parlottando con Summer su quanto sarebbe stata invadente la marchesa della Rosa in quella serata. Sicuramente avrebbe riempito il mio carnè con i nomi di colore che più la aggradavano.
Riuscii a sfuggire al banchetto parecchie portate più tardi, subito dopo il dolce, giusto in tempo per cambiarmi di abito per l'arrivo dei miei ospiti.
Addosso il vestito era ancora più bello di quello che avevo pensato. Abbracciava il mio corpo alla perfezione, mettendo in risalto il seno e la vita stretta. Aveva un colore talmente bello e luminoso che non stonava per niente con i capelli scuri e la pelle candida. Come unico gioiello avevo un paio di pendenti in argento che portavano l'attenzione sul collo e sul decoltè, lasciati liberi grazie ai capelli raccolti.
Mia zia mi fece da accompagnatrice per l'entrata nella sala. Lei indossava un abito molto sobria, color malva, che non stonava per niente con il suo stile minimale.Entrata nella sala da ballo, tutti gli occhi erano puntati su di me, mentre io mi dirigevo lentamente verso il centro della sala per decidere con chi avrei compiuto il primo ballo della serata. Come previsto il compagno non lo scelsi io, ma non mi andò poi male. Era un giovanotto molto carino, poco più alto di me. Non ricordavo assolutamente il suo nome, ma era un bravo ballerino.
Dopo infiniti balli, presi un attimo di pausa, uscendo da una delle vetrate ai lati della sala, e ritrovandomi nel giardino. Faceva molto caldo quella sera essendo Agosto, ma un venticello leggero permetteva di non soffocare con addosso quegli abiti pesanti.
< Signorina, c'è qualcuno che vi attende nel salottino da bridge.> Brian, che per quella sera aiutava come cameriere, mi aveva appena riferito quelle parole. Io mi voltai verso di lui piuttosto confusa. Chi mai poteva cercarmi a queste ore?<Chi mi attende?> Lui semplicemente alzò le spalle indicandomi la porta per uscire dalla sala. Mi incamminai verso il secondo piano, seguita a ruota dal mio maestro. Entrai nel salottino e subito dopo la porta venne chiusa dietro di me. Seduto composto sui divanetti, con un bicchiere di Brandy in mano, c'era un ragazzo, vestito con abiti informali, i capelli non raccolti e un pò selvaggi e gli occhi chiari puntati su di me. <Max..>
Non riuscivo a dire altro. Ero stupita dalla sua presenza, e anche interiormente euforica. Vederlo dopo così tanti mesi era strano, e mentre io mi sentivo un miscuglio di emozioni contrastanti, lui sembrava tranquillo, come se fosse normale stare in quella casa, quasi non se ne fosse mai andato.
Dopo qualche secondo che si prese per ammirarmi, si alzò dal divanetto e venne verso di me. Prese la mia mano e facendo un piccolo inchino la baciò. Era la prima volta che lo vedevo fare un gesto del genere, senza che fosse obbligato dall'etichetta.
<Buon compleanno Rosalinne. Questo abito vi sta molto meglio di quanto mi ero immaginato.> < Me lo avete regalato voi?> < Certo. Chi altri avrebbe così buon gusto fra le vostre conoscenze se non io.>Fece un sorriso sornione, allontanandosi del mio corpo, ma non lasciando la mia mano. Mi fece segno di accomodarmi e così feci. Lui lasciò finalmente ogni contatto con me e si sedette di fronte, offrendomi un bicchiere di Brandy. Io lo accettai di buon grado e ne bevvi lunghi sorsi. Avevo bisogno di distendere i nervi prima di poter affrontare una conversazione con lui.
<Dove siete stato, Maximilian, per tutti questi mesi?> <Ottima domanda, ma non credo che siano affari vostri saperlo. Dovrebbe bastare il fatto che sono qua.>Nonostante il tempo passato, il caratteraccio rimaneva sempre lo stesso. <Almeno ditemi perché siete tornato? Siete sparito all'improvviso e ora tornate allo stesso modo. È sempre difficile prevedervi. >
<Ho saputo del vostro rapporto fatto al Consiglio e del covo di neonati mandato in fiamme. Sono venuto per aiutare.>Non ci credeva nemmeno lui a quello che diceva. Aveva sempre un doppio scopo in ogni cosa che faceva e io avrei dovuto capire quale fosse quella volta. Max si alzò di nuovo e si diresse verso l'uscita, come se non stessimo parlando fino al secondo precedente.
<Dove state andando?> <A riposare. Ho fatto un lungo viaggio per arrivare fino a qui.>Prima di lasciare del tutto la stanza, si voltò verso di me, trafiggendomi con le sue iridi violacee. <Sono tornato per restare Rose. Voglio che voi lo sappiate. Buonanotte.>
Buongiorno
Visto che di solito il lunedì è pieno di mai una gioia, volevo aggiornare per darvene una.È ritornato il vampiro più sexy e sgorbutico di tutti i tempi. Creerà un sacco di scompiglio, come sempre. È il personaggio che mi piace di più descrivere in tutte le miei storie perché è l'unico che non si può prevedere. Quando pensi che tutto andrà in un modo, lui farà quello che vuole, senza ascoltare nessuno.
Credo che andrò a farmi un te, o forse il pranzo visto che mi sono svegliata meno di un ora fa.
Ciao ciao
Twitter/Snapchat: martina2296
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La Cacciatrice: gioco fra vampiri
VampirgeschichtenErano passati sei mesi dall'ultima volta che Rosalinne vide Maximilian. Da quella notte per lei, niente fu come prima. A ristabilizzare la normalità ci penserà un misterioso regalo di compleanno, ma le sorprese per lei erano solo incominciate. Le...