Nella vita devi saper affrontare ogni situazione, anche la più difficile, a testa alta. Devi saper sempre camminare con la schiena dritta, petto in fuori, pancia in dentro e sguardo fisso di fronte a te, come se non avessi paura di nulla. Così io affronta quel lunghissimo corridoio fino ad arrivare di fronte ad un enorme porta di ferro, decorata con bassorilievi raffiguranti la storia dell'Ordine dei Cacciatori. Lungo tutto il corridoio avevo visto appesi i quadri di tutte la Altezze che si erano susseguite in quasi 2000 anni di storia. A quel punto, non sapevo se il mio volto sarebbe mai stato fra quelli, interrompendo così la vera linea di sangue reale.
Romano aprì la porta dandomi l'accesso ad una stanza circolare. Di fronte a me, disposti a semicerchio su un balconcino, c'erano sei uomini piuttosto anziani, alla quale si aggiunse anche Romano. Indossavano vesti bianche e un piccolo stemma adornava le loro giacche. Mia zia si andò a collocare in una sorta di trono posto centralmente alla schiera dei Sette Membri del Consiglio, lasciandomi sola, sotto di loro. Mi sentivo in soggezione ad avere tutti quegli occhi puntati così severi.
<Rosalinne Scarlet della Rosa, voi siete alla corte del Consiglio in quanto affetta da una malattia vampirea. In questa sede decideremo la vostra sorte. Che la seduta abbia inizio.>
I sette uomini iniziarono a discutere fra di loro piuttosto animatamente, non lasciandomi capire molto dei discorsi, e non interpellandomi mai. Al centro, zia Caroline se ne stava zitta, con la testa bassa, quasi sottomessa alle loro parole.
Fra l'ammasso di voci, sentii chiaramente qualcuno che diceva <Dobbiamo eliminarla subito, prima che diventi troppo forte. Lo avevo detto io che il matrimonio con l'Esperimento avrebbe causato solo problemi.>La cosa che mi fece più rabbia, non era il fatto che stessero parlando della mia morte, e di mio marito, davanti a me come se io non ci fossi, ma era Caroline che non provava nemmeno a difendermi. Capito che non avrei ricevuti aiuto da nessuno in quella stanza, dovetti tirarmi fuori dalla situazione da sola.
<Sono l'unica erede della stirpe reale. Come spiegherete la mia scomparsa ai Cacciatori di tutto il mondo? Vi servo ancora, almeno fino a che non sarete sicuri che ci sia un altro discendente di sangue. Se così sarà, mi impianterò un paletto da sola nel cuore per togliervi il disturbo.> Tutti si voltarono verso di me, interrompendo i loro discorsi. <Potremmo farla visitare da Breeze per capire se è una minaccia, oppure un vantaggio.> Propose sua Altezza reggente, trovando, stranamente, il consenso della maggior parte dei presenti, compreso il mio.<Eh così sia.> Uno degli uomini, quello alla destra di mia zia, batté con il bastone sul pavimento e le porte dietro di noi si aprirono. Rosario ed un altro Cacciatore grande quanto lui, entrarono nella stanza, accostandosi a me. <Portatela al Sesto. Rimarrà li fino a che l'esorcista non ne accerterà le condizioni.>
Mi presero entrambi sotto braccio, sollevandomi da terra. <Mi dispiace> Disse Rosario, con uno sguardo avilito mentre mi trascinavano per lunghi corridoio, fino a dentro una cella, chiudendomi dentro. Rimasi a terra, senza la voglia di alzarmi e affrontare quella cosa, guardandomi attorno.
C'era un'unica brandina, sulla quale mi arrampicai e mi distesi, guardando il soffitto annoiata.Passi leggeri scarpettavano sul pavimento, fino a che non sentii la serratura scattare. Mi alzai a sedere, trovandomi di fronte ad una donna alta, vestita con un abito morbido e bianco dalle maniche lunghe. I capelli erano raccolti in un acconciatura non più di moda da un paio di secoli, ma su di lei sembrava quasi elegante. Portava una borsa a tracolla grandissima e all'apparenza pesante, che appoggiò ai miei piedi prima di sedersi di fianco a me.
<Come state, Cacciatrice?> Mi chiese lei dolcemente, forse le prime parole gentili che mi furono rivolte dal mio arrivo.<Sto come si sentirebbe qualsiasi cacciatore nelle mia situazione.> Sul suo viso non c'era ne biasimo, ne compassione, solo gentilezza.
<Da quando ho saputo di questo caso, mi sono subito data da fare e ho trovato qualcosa che vi potrà interessare.> Tirò fuori dalla sua borsa un libro molto pesante, aprendolo e scorrendo velocemente le pagine, fino a trovare quella che le interessava. Mi porse il libro, nemmeno troppo vecchio, con illustrato un ragazzo all'incirca della mia età, con la pelle bronzea, i capelli scuri che gli coprivano il volto, ma non oscuravano la visuale di due lucidi canini, simili ai miei. <Si chiamava Ehsan. Primo e unico nella sua specie, fino a questo momento, ovviamente. È morto di vecchiaia circa 200 anni dopo la sua trasformazione.> <I vampiri non possono morire di vecchiaia.> <Oh, ma lui non era un semplice vampiro. Era un ibrido, dei più impuri che la natura abbia mai visto. Non era abbastanza umano, ma nemmeno abbastanza vampiro. Stato creato con uno degli incantesimi proibiti di Lucifero, era al servizio del suo padrone Nibras.> <Se non sbaglio è il primo umano ad essere stato vampirizzato da Zafirah.> <Esatto. Quell'essere è stato la spina sul fianco più grande di Lucifero. Gli ha creato non pochi problemi, uno fra i tanti fu proprio la creazione di questo nuovo essere. Venne giustiziato da Lucifero stesso per questo atto e da quel momento, nessun vampiro, o demone ha osato rimettersi contro il suo volere. > <Come può un vampiro come Victoire, essere in possesso di questo tipo di magia? > <Victoire fu uno degli ultimi umani che seguirono di propria volontà Nibras, forse pensando di ottenere il potere. Credo che il rituale lo abbia imparato proprio dal suo creatore.>Sospirai affranta continuando a guardare l'immagine di quel ragazzo così bello, eppure così pericoloso. <Quindi sono destinata ad invecchiare lentamente, a meno che il Consiglio non mi uccida prima?> <Forse no. Si narra di un rituale riparatore, ma purtroppo noi non ne siamo in possesso. L'unico che potrebbe conoscerlo è...> <Victoire> conclusi io per lei. Breeze si limitò ad annuire riprendendosi il libro e rimettendolo nella borsa. Si alzò in piedi pronta ad andarsene, ma prima di chiudere la cella si girò un ultima volta verso di me. <Spero di rivedervi sul trono, futura Altezza.>
--------------------------
Maximilian's pov
Tamburellavo le dita sul poggiolo della poltrona sulla quale ero seduto. Ormai erano ore che mi tenevano chiuso in quella stanzetta e stavo iniziando a diventare impaziente. Faust stava seduto di fronte a me, facendo finta di leggere un libro e sbirciando ogni tanto nella mia direzione.
Quando quell'armadio di ragazzo era entrato nella stanza, bisbigliando a Faust, pensando che io non lo sentissi, che Rose era stata portata al Sesto, per poco non gli spezzavo il collo. Era inaudito che l'avessero rinchiusa in una cella come un fottutissimo animale. Li avrei prosciugati ad uno ad uno se il mio ex compagno di caccia non mi avesse fatto ragionare. Se avessi liberato il vampiro completo, avrei rischiato di mettere in pericolo Rosalinne ed era un rischio che non volevo ancora correre.
Così mi ero ritrovato con una bottiglia di brandy mezza vuota, ad attendere una qualsiasi notizia.Finalmente le porte si aprirono e nella sala entrarono il ragazzo di prima e un altro uomo che non avevo mai visto. In mezzo a loro, c'era la mia Rose, con lo sguardo alto e un espressione strana sulla faccia. Emanava quella stessa potenza che avevo sentito quella notte, quasi un anno prima, quando mi era venuta a salvare. Mi alzai di scatto, andando verso di lei e guardando con odio i due uomini al suo fianco, che subito si dileguarono.
<Andiamo a trovare una tua vecchia conoscenza.> Disse e sorrise, come a pregustarsi la sua vendette.
Buongiorno
Questa settimana doppio aggiornamento. No, non è uno scherzo. Ero di pessimo umore per drammi post adolescenza con ragazzi... nulla di nuovo sotto al sole... quindi avevo voglia di sfogare le mie flustrazioni scrivendo.Mancano pochi capitoli alla fine di questo libro e preparatevi perché non sarà per nulla facile da accettare.
Ciao ciao :*
Facebook page : the soul in a story Twitter : Milena Orton
Snapchat : martinaciutto
Spotify : Martina Ciutto
STAI LEGGENDO
La Cacciatrice: gioco fra vampiri
VampirosErano passati sei mesi dall'ultima volta che Rosalinne vide Maximilian. Da quella notte per lei, niente fu come prima. A ristabilizzare la normalità ci penserà un misterioso regalo di compleanno, ma le sorprese per lei erano solo incominciate. Le...