Il momento migliore di quando si sta male, è poi riprendere tutto ciò che si faceva prima con un pò più energia.
Quella sera avevo decido di accompagnare Max a caccia, più che altro per uscire e sentire l'aria autunnale e le prime piogge della nuova stagione. Non avevamo preso la carrozza, sotto mia indicazione, anche se sembrava più una supplica, per poter fare il nostro solito giro di perlustrazione a piedi.
Il cielo era più scuro quella sera e la luna era coperta da una spessa nube grigiastra.
L'aria tirava leggermente portando con sé tutti i profumi delle strade lontane.Tutto il resto era immobile. Non un singolo essere umano passeggiava temerario per quelle vie, e non un singolo vampiro in cerca di sangue. L'unico essere secolare era al mio fianco, con la sua solita espressione annoiata e le mani nelle tasche. Sembrava sempre così burbero, eppure io avevo visto un lato di lui che non credevo esistesse. Dopo il nostro tête a tête sulla siepe di quel labirinto e il suo prodigo salvataggio, eravamo finiti dritti in camera sua e solo l'Altissimo sa quanto avrei voluto concedermi a lui in quell'istante. Sapeva essere particolarmente passionale quando voleva e io lo stavo totalmente fissando senza un motivo. Lui, come sempre, se ne accorse e si girò verso di me con un sopracciglio alzato.<Sono molto interessante?> Mi chiese con un ghigno poco promettente.
<Dipende dai punti di visto. Ogni volta mi stupisco di quante diverse sfumature di noia tu possa propormi.> <Sono noioso?> Chiese quasi con una punta di stizza nel suo solito tono di voce. <Sei annoiato.> Risposi io ovvia.
Mi venne però una malsana idea, visto che comunque il nostro giro di perlustrazione si stava rivelando un fallimento, sembrava che tutti i vampiri avessero paura di uscire di notte, tanto valeva usare il nostro tempo in modo diverso.
<Ti propongo una sfida Maximilian.> Subito ebbi tutta la sua attenzione. <Visto che non abbiamo nulla da fare, che ne dici se ne approfittiamo per allenarci? Io faccio la vittima e tu il vampiro che mi vuole. Almeno posso capire le potenzialità di un vampiro così vecchio se dovessi affronterne uno.>
Max mi guardò come se mi fossero spuntate tre teste, o forse anche di più. <Tu sei folle. E comunque quale sarebbe la sfida? A chi muore prima?> < Se tu vinci, potrei nutrirti da me questa sera, se io vinco tu diventerai il mio schiavetto per un giorno.>
<È una delle idee più stupide che io abbia mai sentito. Sai quanti anni abbiamo?> ma io non lo stavo più ascoltando perché avevo già iniziato a correre.Il suo sbuffare lo sentii a metri di distanza,ma non mi fermai di certo a controllare se mi stesse seguendo,perché tanto sapevo che lo avrebbe fatto. Iniziai a percorrere strade sempre più buie ed intricate. Conoscevo quella città come le mie tasche ed era un punto a mio favore.
Corsi per davvero tanto tempo, sentendo il suo fiato poco distante, alle mie spalle, fino a che non svoltai un angolo in una stradina e me lo ritrovai davanti. Cercai ti voltarmi, ma lui mi afferrò, sbattendomi al muro, con delicatezza e affondando la testa sul mio collo.
<Ho vinto.> Mi sussurrò all'orecchio, facendomi quasi venire i brividi, ma invece che dispiacermi, sorrisi vittoriosa. In un attimo la posizione era invertita e con un colpo secco, inchiodai, con il mio coltello d'argento, la sua giacca al muro, a pochi millimetri dalla sua spalla.
Tirai fuori un altro coltello e lo infilai a specchio nella manica dell'altro braccio.<Allora Maximilian, cos'era quell'intrusione del mio tè di oggi e tutte quelle moine rivolte a mia madre?> Negli occhi gli si accese una luce strana, quell'istinto che gli diceva di reagire dopo essere stato messo alle strette. <Tutto questo per farmi una domanda. Bastava chiedere.> <Sappiamo entrambi che non avresti risposto.>
Lui sospirò arrendendosi al fatto di non avere via d'uscita. <Volevo semplicemente stare con te e se per farlo devo essere carino con tua madre e guardarvi bere il tè, posso anche sopportarlo, ogni tanto.>
Io lo guardai storto, non credendo molto alle sue parole. <Max...> ma le mie parole furono subito interrotte. Il vampiro con un unico abile gesto, strappò la giacca, liberandosi dalla morsa e mi spinse sul muro dietro di me. Senza lasciarmi respirare premette le sue labbra sulle mie con dolcezza. Si staccò dalle mie labbra solo per lasciare una scia umida di baci sulla mascella e sul collo, fino a trovare un punto in particolare e soffermarsi. <Fallo.> Sussurrai nell'impeto del momento lasciando che i suoi canini trafiggessero la mia carne.
Sentivo il sangue scorrere via e il mio corpo diventare dolcemente pesante, invaghito da un leggero torpore. Come sempre, si staccò quasi subito, pulendosi le labbra da ciò che rimaneva del liquido e ritirando i canini, graffiandosi così il labbro inferiore. Venni subito attirata da quel rivolo scuro e mi chiesi che sapore potesse avere. Come incantata iniziai a succhiargli il labbro assaggiando quel sangue proibito.
Stavo camminando per il corridoio di una casa, diretto verso il salotto. Spalancai la porta con poca grazia entrando nella stanza, dove una ragazza stava seduta su una poltrona, sorseggiando del tè. Non era molto alta, ma era veramente carina, con quei capelli biondi, ben pettinati ed acconciati e due occhi color dell'ambra così vivi, eppure così tristi. <Cosa volete Lord Salvatore?> Mi chiese quasi indispettita della mia presenza.
<Sono venuto a parlare e voi mi ascolterete. Non sono una persona paziente, quindi non costringetemi ad obbligarvi a farlo. >
La ragazza versò del tè in un altra tazza e me la porse.Le immagine divennero sfuocate nella mia testa e venni come catapultata nella realtà, in quel vicolo di Londra, in compagnia del mio vampiro. Respirai pesantemente, come per cercare di catturare l'aria. Era stata un esperienza stranissima, ma sapevo che cosa era successo. Tramite il sangue di Maximilian ero riuscita a vedere nei suoi ricordi, come se li stessi vivendo dal suo punto di vista. Non sapevo in che epoca, o dove fossi, ma qualcosa mi diceva che non erano ricordi troppo lontani.
<Rose, cosa hai visto?> Mi chiese Max in apprensione, come se fosse preoccupato di una mia intrusione nel suo passato. Mi chiesi chi fosse quella donna, ma non formulai mai la domanda. Una piccola voce nella mia testa mi tormentava per mentire e così feci. <Niente di che, ti ho visto con zia Wendy e zio Albert, ma non sono riuscita a capire nulla. Era tutto molto confuso, magari ho bevuto troppo poco sangue.>
Mentre parlavo, nella mia testa si ripeteva quel flashback così strano ed estraneo, eppure c'era qualcosa di famigliare. Quello sguardo ambrato mi pareva di averlo già osservato con i miei occhi, allora perché proprio non riuscivo a ricordarmi a chi appartenesse?
Buongiorno
Rose per la prima volta assaggia il sangue di un vampiro e riesce a vedere nei suoi ricordi. Chi sarà mai la ragazza nei ricordi di Max?Ne capirete di più nel prossimo capitolo, perché ovviamente sarebbe troppo facile se la loro vita avesse gioie.
Ciao.
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La Cacciatrice: gioco fra vampiri
VampireErano passati sei mesi dall'ultima volta che Rosalinne vide Maximilian. Da quella notte per lei, niente fu come prima. A ristabilizzare la normalità ci penserà un misterioso regalo di compleanno, ma le sorprese per lei erano solo incominciate. Le...