Mi svegliai guardandomi attorno per cercare cosa fosse cambiato in quella stanza. I mobili erano sempre al loro posto, la tenda leggermente scostata faceva entrare uno spirale di luce calda ai piedi del letto, segno che il sole era alto a mezzogiorno. Forse l'unica cosa diversa ero io e il bellissimo vampiro che stava ancora dormendo al mio fianco.
Mi rigirai fra le sue possenti braccia per osservarlo meglio e per la prima volta da così vicino. Il volto era stranamente rilassata e pacifico, con i capelli che ne coprivano i lati. Percorsi il suo corpo con lo sguardo e notai i vestiti logori della sera prima. Era vero che si era precipitato in quella stanza senza fare nient'altro.
Abbracciai con gli occhi anche il resto del stanza e constatai che la mia cameriera aveva appoggiato sulla toiletta un vassaio colmo di cibo, con una brocca d'acqua e due bicchieri.Avevo decisamente la gola secca in quel momento, così cercai di scostarmi da Max delicatamente, ma lui si svegliò appena cercai di allentare la sua presa sulla mia vita.
<Buongiorno.> Disse con voce profonda e arrochita dal sonno, mentre. Un sorriso leggero gli velò le labbra che subito contagiò le mie.
<Giorno anche a te. Ti faccio preparare un bagno caldo.>Detto ciò suonai il campanello e aspettai che la mia cameriera arrivasse. Efficiente come sempre, Emilinne preparò tutto il necessario in fretta, mentre noi spiluccavamo il nostro pasto. Una volta che fu fuori, l'aria allegra nella stanza venne sostituita dal mio tono serio, così parlai con franchezza all'uomo di fronte a me. <Chi è il vampiro che sta creando tutti questi neonati? Come fai a conoscerlo?> < Vedo che vai dritta al punto.>
Sì alzò dal letto nella quale ci eravamo sistemati col vassoio e andò dietro al séparé nella quale era posizionata la vasca da bagno e lo sentii immergersi nell'acqua bollente. Prese a parlare subito dopo. <Si chiama Victoire e ha circa cinquecento anni se la memoria non mi inganna. L'ho conosciuto quando era solo un centenario e io avevo giusto qualche anno in più.> Sì fermò e io mi sporsi oltre il séparé per guardarlo in faccia, evitando di puntare gli occhi sulla schiuma che per fortuna copriva tutto il resto.
<Eravamo in Svezia a quei tempi. Non era un paese troppo tranquillo a causa di vari conflitti interni, quindi un posto perfetto per prendere il sangue di giovani vittime. Nessuno si accorgeva se la gente spariva e io ero molto attento a nutrirmi di giovani donne che non avevano nessuno che le avrebbe ricordate. Victoire non lo era altrettanto. Nessuno gli aveva insegnato "le regole del buon vampiro" e il Codice dei Vampiri non era nemmeno stato pensato ancora. Era stato trasformato e abbandonato a se stesso, così lui prese un suo stile di vita, composto da massacri violenti rivolti a chiunque avesse la sfortuna di incontrarlo. Aveva un anima un pò sadica e credo che in parte gli sia rimasta ancora quella tendenza.>
Io ero rapita dal suo racconto. La sua voce profonda trasformava le parole in melodia. I suoi occhi erano trasognanti come se le immagino di quel periodo gli passassero di fronte.
<Io lo vidi in un pub malfamato, di quelli che stanno nelle strade peggiori della città. Era famoso fra i vampiri per il suo lato sanguinario e io volevo a tutti costi conoscerlo e istuirlo. Lo presi sotto la mia ala, ma non andammo mai particolarmente in accordo. Gli insegnai a non farsi notare dagli umani, rimanendo così sempre nell'ombra, ma lui aveva insane manie di protagonismo e grandezza. Voleva vedere le sue vittime come topi chiusi in gabbia, così per mettere in difficoltà le sue vittime, soprattutto se di grosso calibro, creava una schiera di neonati. Burattini al suo comando che spingevano la povera persona ignara in gabbia, indebolita dai continui attacchi e pronta per essere annientata da lui stesso. Lasciai la Svezia qualche tempo dopo, non essendo stato in grado di cambiarlo del tutto. Non lo rividi più , o almeno fino a ieri sera.>Il mio corpo tremò leggermente perché avevo capito il senso sotto le sue parole. <Un soggetto grosso... come una Cacciatrice?>
Lui mi guardò per la prima volta da quando aveva iniziato a parlare. <Esatto. Ho avuto la premura di andare a parlare con lui e diciamo che di è ricordato bene la nostra differenza d'età.> <Quanta differenza?> <Diciamo abbastanza da incutere timore.><Perché non mi dici quando ti hanno trasformato?> <Perché non sono cose che ti riguardano.> Voltai le spalle alla vasca e me ne andai verso il séparé per il guardaroba. Presi a spogliarmi e mi fermai solo quando sentii dei passi avvicinarsi. Max comparve con solo un asciugamano in vita, con i capelli ancora gocciolanti come il resto del corpo, che lasciava una scia bagnata sul pavimento. Abbassai lo sguardo imbarazzata dalla situazione e cercai di coprirmi il copro avendo in dosso solo una vestaglia semitrasparente.
<Guardami.> Mi supplicó lui, così io obbedii puntando i miei occhi nei suoi. <L'unica persona che sa la mia vera età è tua zia Wendy. È pericoloso anche solo il fatto che mi conosci. Ci sono troppe persone al mondo disposte a tutto per farmi fuori e io non voglio farti correre altri rischi.>
<A quante donne lo avrai detto nella tua lunghissima vita?> Risposi io con sufficienza non lasciandomi ammaliare da due belle parole, probabilmente preparate per l'occasione. <Non essere sciocca.> tuonò lui infastidito.<Non riesco a non pensare al fatto che se vuoi tenermi nascosta tutta la tua esistenza è perché non ti fidi di me.> Ammisi con un tono di voce alto e duro, togliendo alla frase ogni possibile significato dolce e delicato. <Rose...> Cercò di fare un passo, ma io alzai la mano intimandolo di stare fermo dov'era. <Vestiti ed esci. Ho bisogno di stare sola.> Conclusi gelida, distogliendo lo sguardo dalla sua figura per puntarlo lontano.
Sentii la sue lunghe falcate attraversare la stanza per recuperare i suoi vestiti e subito dopo la porta sbattè violentemente, lasciando la stanza in un silenzio quasi assurdo.
Buongiorno
I momenti felici e spensierati durano sempre troppo poco, soprattutto con Rose e Max che sono due teste calde uguali.
Riusciranno a colmare questo loro orgoglio, oppure si allontaneranno?
Cosa fare Victoire? Se ne andrà con la coda fra le gambe, o rimarrà per combattere?
Non vi resta che aspettare il prossimo capitolo.Ciao ciao
Facebook page : the soul in a story Twitter : martina2296
Snapchat : martinaciutto
STAI LEGGENDO
La Cacciatrice: gioco fra vampiri
VampirErano passati sei mesi dall'ultima volta che Rosalinne vide Maximilian. Da quella notte per lei, niente fu come prima. A ristabilizzare la normalità ci penserà un misterioso regalo di compleanno, ma le sorprese per lei erano solo incominciate. Le...