Il risveglio

383 32 2
                                    

Quando hai un età considerevole come la mia, impari a non provare più emozioni per nulla. Hai visto il mondo, conosciuto lingue, incontrato persone e visto cose fuori dal comune. Ho visto meraviglie e bruttezze,  tutte con una certa percentuale di stupore, e ormai credevo che non avrei mai più provato quell'emozione, o qualsiasi altra. Eppure guardando Rosalinne alla mia porta, grondante sangue, un sangue che mi intasava le narici e mi inaridiva la gola, ma non abbastanza per farmi avere l'istinto di berlo. Le mani erano guantate da esso e anche parte delle braccia scoperte. I vestiti ne erano toccati in alcuni punti di più e in altri meno, ma era lei a spaventarmi e a farmi provare stupore. Si, perché non avrei mai pensato di vedere tanto dolore in un unica persona. 

<Aiutami!> Mi sussurrò per poi iniziare a piangere e a tremare violentemente, come in preda ad una crisi. Le presi le mani fra le mie, sporcandomi col liquido appiccicoso, controllai  che in corridoio non ci fosse nessuno per poi trasportarla dentro la stanza e chiudermi la porta alle spalle. Dietro ad un séparé avevo un catino pieno d'acqua dove vi immersi le nostre mani per poi recuperare una saponetta e iniziare a sfregare per cancellare le tracce sulla sua pelle. Lei non parlò per tutto il tempo, lasciando scorrere le lacrime in modo silenzioso, ma smettendo di tremare. Mano a mano che massaggiavo dolcemente la sua pelle, iniziò a calmarsi, fino a smettere di piangere. L'asciugai e l'aiutai ad alzarsi per poi dirigerla verso la sua stanza per sbarazzarmi di quegli abiti sporchi e rimpiazzarli con quelli puliti. Le lasciai la sua privacy e lei sparì per qualche secondo, ricomparendo in camicia da notte, diretta verso la toiletta. Prese la spazzola in mano, ma io gliela rubai, iniziando a pettinarle i capelli.
<Cos'è successo?> Le chiesi finalmente, sperando che mi avrebbe risposto.

Lei si limitò a guardarmi attraverso lo specchio, con quegli occhi rossi e lucidi per il troppo pianto. <Ti prego> sussurrò supplicando <devi cancellarmi i suoi ricordi.> <Rose...>
Lei si girò verso di me, bloccando le mie mani fra le sue. <Ti prego.>

Sospirai pesantemente prima di guardarla negli occhi e soggiogare la sua mente, nonostante fosse l'ultima cosa che avrei mai voluto fare.
<Ti dimenticherai di Summer Nolan. Ogni vostro momento assieme, sia bello che brutto. Ogni suo dettaglio, ogni vostra parola, ed ogni cosa successa come conseguenza alla sua morte. Tornerai a vivere serena come lo eri prima della sua morte, come se mai non fosse nata. Dormi ora.>

----------------------------

Rosalinne's pov

Mi svegliai nel mio letto, stiracchiandomi tutta come un gatto. Non avevo mai dormito così bene, da... da un pò, anche se non ricordavo proprio da quanto. Scostai le tende della camera facendo entrare la luce del sole timido in essa e illuminando il mio viso. Quella sarebbe stata proprio una bella giornata, me lo sentivo.
Chiamai la mia cameriera che mi portò la colazione in camera e mi aiutò a vestirmi e ad acconciarmi i capelli. <Mia signora, vostra madre passerà per il tè del pomeriggio,  quest'oggi.> Disse Emilinne con tono estremamente cauto, come si avesse paura di una mia risposta.

Io le sorrisi appena <Sia mai che quella donna non tormenti almeno uno dei miei tè durante la settimana.>
Quando ebbe finito, la feci andare via e io restai qualche attimo a guardarmi allo specchio, cercando qualcosa che mi dicesse se ero cambiata, o se la mia sensazione che qualcosa fosse strano, fosse solo fervida immaginazione.

Andai al piano di sotto per il pranzo, trovando mia zia e Maximilian già a tavola. Mi sedetti al mio solito posto augurando il buongiorno a tutti. Il vampiro burbero mi guardò in modo strano, quasi sollevato di vedermi, in fondo ero stata male negli ultimi giorni e non ero uscita per nulla dalla mia camera da letto. Maledetta febbre autunnale.
<Come stai oggi cara?> Mi chiese mia zia con la sua solita voce calma e cordiale. <Molto meglio. Non ho più la febbre, anzi, mi sento quasi rinata e piena di forze.> Dissi convinta mentre iniziavo a mangiare il mio pasto. Lei annuì semplicemente, tornando a mangiare.

-------------------------

<Con tutte le stanze che questa cosa dispone, proprio nella sala da te devi rimanere a bere il tuo brandy?> Chiesi quasi in disappunto, ma con una leggera vena di divertimento, a Maximilian, che aveva deciso di farci compagnia quel pomeriggio. Lui alzò le spalle, facendomi sorridere al pensiero del pomeriggio interessante che sarebbe stato. Non ebbe comunque il tempo per andarsene, perché subito dopo fece il suo ingresso mia madre, insolitamente da sola, e non accompagnata dal suo corteo di amiche inseparabile. Se non avessi vissuto con lei fino a qualche anno prima, avrei creduto che quelle donne abitassero a casa sua e dormissero con lei.

<Rose cara, vedo con piacere che stai meglio.> Mi abbracciò mia madre in un gesto che di affettuoso non aveva molto, era più che altro fatto per apparenza. Le volevo bene, come era normale che fosse, ma per lei contavano di più i soldi, la fama e le apparenze, piuttosto che i sentimenti.
Maximilian si alzò dal suo posto andando in contro a mia madre e baciandole la mano in un breve inchino. <Marchesa della Rosa, è un piacere vederla. Le dispiace se mi unisco al vostro tè?>

Ero quasi rimasta con la bocca aperta per quanta cortesia quel vampiro stava usando, ma la richiuso subito prima di essere vista da Gabriella e beccarmi quindi un rimprovero. <Nessun problema Lord Salvatore. È sempre bello avere buona compagnia in questi pomeriggi, e poi è così raro vedervi, che trovo quasi un onore se vi uniate a noi.>

L'amore, o più che altro, la fintissima cortesia e rispetto che mia madre mostrava a Maximilian Salvatore era nato non molti anni prima. Quando ero piccola, e Maximilian era appena stato "adottato" dai miei zii, mia madre, nemmeno avendo visto il ragazzo, visto che rimaneva chiuso in casa molto spesso, aveva avuto un profondo odio per lui. Tutto nato dal fatto che così facendo, io non ero più l'erede più diretta del patrimonio di mia zia, ma lo era quel ragazzo. Quando fece il primo e direi anche uno dei rari, debutti nell'alta società, divenne subito molto ambito, così da portarla a vantare il nostro stato di parentela. Ora sperava solo che facendo la carina ogni volta che ne avesse avuto l'occasione, lui se ne sarebbe andato da Londra in Italia, dal resto della sua famiglia, e avrebbe lasciato a noi tutto una volta che mia zia fosse morta.
Se non fosse così attaccata al denaro, probabilmente lo avrebbe denigrato come faceva con quasi tutti gli esseri viventi. Max al contrario, non si era mai mostrato particolarmente propenso ad instaurare un rapporto, anche solo di cortesia, con chiunque, soprattutto con lei. Tutta quella carineria mi suonava falsa quanto le perle che Lady Veruca, una mia coetanea, si ostinavo a sfoggiare ai balli.

<Sai tesoro> Disse alla fine del nostro incontro, particolarmente lungo, e particolarmente strano. Era andato tutto fin troppo bene per essere vero. <Sono contenta che tu ti sia ripresa da questo tuo periodo buio. L'ho avevo detto io che in fondo era tutta una sciocchezza fatta per scena il tuo essere in lutto. Ora guardati, sei più radiosa che mai. Non ti serviva di certo una ragazzina frivola per essere fantastica.> <Lutto?> Chiesi non capendo proprio di cosa stesse parlando.
Il rumore di vetri rotto interruppe il discorso. Entrambe ci voltammo verso l'unico uomo della stanza, che teneva in mano i pezzi di vetro di quello che era stato il suo bicchiere di brandy. Il resto era sparso sul pavimento assieme a qualche goccia del suo sangue. 

La cameriera pulì tutto alla svelta e il ragazzo sparì, probabilmente a ripulsirsi la mano dalle schegge di vetro. Mia madre se n'era andata, lasciando comunque con un estrema confusione in testa. Non ricordavo di aver subito un lutto di recente, eppure c'era qualcosa che mi sfuggiva e avrei capito di cosa si trattava.

Buongiorno

Finalmente si capisce il vero carattere della madre di Rose e del perché lei si sia allontanata. Chi mai vorrebbe stare con un genitore del genere.
Rose sembra rinata in una nuova veste. Max fa lo strano. La storia va avanti. Tutto nella norma... forse.

Anyway vi lascio così, con la speranza che tutto andrà bene, e la rassegnazione per il fatto che tanto sapete che tutto può andare solo peggio.

Ps. Ho postato un pezzo a cappella di una della mia canzoni preferite su Twitter. Seguitemi anche li fanciulle.

Bye

Facebook page: the soul in a story Twitter : martina2296
Snapchat: martinaciutto

La Cacciatrice: gioco fra vampiriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora