Capitolo-33-Forse non eri te,forse non era nessuno.

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"E tu
nel bel mezzo del caos
nascesti poesia"🚬

Il giorno dopo,nessuno dei 3 era riuscito a svegliarsi per andare a scuola. M'ero ritrovata fra le braccia di Bryan e Cleo con la testa sul mio stomaco.
Insomma,mi sentivo a pezzi.

"Hei,già sveglia?"la voce possente di Bryan mi fece sussultare

"Ah scusami se ti ho svegliato"dissi timidamente

"Fa niente."si limitò a dire per poi passare ad osservare Cleo

Ma perché era così? Cambiava umore da un momento all'altro ed io non riuscivo a capirlo.

Mi alzai e velocemente andai in cucina.

Preparai la colazione per me e per Cleo e poi mi sedetti a mangiare. Mentre scorrevo sulla galleria del mio telefono,mi bloccai su una foto fatta con mio fratello. Eravamo nella mia stanza,io avevo un ciuffetto di panna sul naso e lui aveva un codino al centro della testa ed un rossetto rosso acceso,tra l'altro era anche il mio preferito.
Si,per lui conservavo tutte quello che avevo di più bello,anche uno stupido rossetto.
E come quello,eravamo finiti anche noi.

"Ma insomma,la mia colazione dov'è?"disse Bryan con un sorrisetto che mi colse alla sprovvista

"Preparatela da solo"bisbigliai

"Mhh"fece una faccia annoiata e si avvicino a me

"E adesso cosa vuoi?"mi misi a ridere

"Abbracciarti"mise le mani sulle mie gambe

"Solo?"dissi

"E baciarti,mi sembra ovvio."disse ed io subito mi avventai sulle sue labbra,così perfette anche alle 9 di mattina

"Oggi ti porto da una persona speciale"disse sulle mie labbra

Risi ed annuii.

"Contenta?"

"Molto"

...

Entrammo in macchina e mi appoggiai con la testa sul finestrino mentre lo osservavo inserire la chiave e partire.

"Vuoi darmi almeno un indizio?"dissi accendendo la radio

"No!"

"E daiii"piagnucolai

"Tessa,ho detto di no!"contrasse la mascella e mi guardò infuriato

"Bryan.."interruppi la musica che andava avanti da un bel po

"Cosa vuoi?"disse continuando a guardare la strada

"Ti hanno chiamato dall'ospedale?"dissi spegnendo la radio

"Non ancora"disse

Sbuffai e mi lasciai andare sul sedile.

Dopo poco la macchina si fermò,uscimmo fuori e mi ritrovai davanti ad una casa enorme,con più piani ed un giardino ben curato.
Bryan mi guardo,mi prese per mano e ci avvicinammo a quella casa tanto grande.

"Chi credi di incontrare?"mi domandò prima di suonare il campanello

"Ehm,non lo so"dissi guardandolo,aveva gli occhi lucidi. Era felice e la presa sulla mia mano si faceva sempre più forte. Se lui lo era non c'era motivo per non esserlo anche io.

Suonò e dopo poco una signora sulla settantina ci venne ad aprire.

Appena vide al ragazzo al mio fianco,sgranò gli occhi e rise talmente tanto che per poco non gli saltava addosso.

"Amore mio!"lo abbracciò subito

Io li guardavo sorridendo,vedevo la signora piangere e Bryan la stringeva forte a se come se fosse qualcosa da proteggere.

Così sbagliato da sembrare giusto. {SEQUEL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora