Capitolo-29-Gioia e dolore hanno lo stesso sapore con te

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"Ho cercato la bellezza e l'ho trovata infondo alla semplicità"💯

I suoi occhi erano la medicina a tutti i miei mali.
Aveva gli occhi sperduti,di chi sapeva già tutto ancor prima di spiegare.
E lo vedevo mentre muoveva le dita velocemente sullo schermo del telefono,impegnato a non sbagliare.
Sorrisi non appena i suoi occhi si appoggiarono delicatamente nei miei,mi guardarono e poi ritornarono sul cellulare.

Dovevamo far finta di niente per il momento,nessuno doveva saperlo.
Lui diceva che dovevamo amarci alla follia per dirlo a tutti,se no sarebbe stata solo una presa in giro. E proprio per questo litigammo altre volte quel pomeriggio.

Eravamo al bar della scuola per prendere un frullato.

Ci sedemmo su uno dei tanti tavolini di legno,ricoperto da una stoffa a quadrettini rossa,sembrava quasi un posto magico.
O forse noi eravamo giusti al momento giusto.

"Cosa vuoi?"mi chiese Bryan appoggiandosi con i gomiti sul tavolino

"Frullato ai mirtilli."dissi e lui si alzò per andare ad ordinare

La sua sagoma che si allontanava da me,sembrava la stessa di quando poco fa mi lasciò sola dicendo "Ci si vede Walker".
Quelle 4 parole mi trafissero il cuore,ma non in un modo violento. Tutto avvenne silenziosamente,quasi come se la lama volesse farmi più male del dovuto.

Arrivò con i due frullati,facendomi distogliere dai miei pensieri.

"A cosa pensavi?"mi chiese

"Io? A-a niente"dissi incominciando a sorseggiare quella bevanda viola che si presentava sotto ai miei occhi,era di un colore acceso.

Rimanemmo in silenzio per qualche minuto,io cercavo di non guardare nei suoi occhi mentre lui,non faceva altro che fissarmi. Rese tutto più difficile,sentivo il suo sguardo dappertutto,la mia pelle bruciava come se quegli occhi ghiacciati emanassero calore.

"Perchè non vuoi dirlo in giro,mentre con Bea l'hai quasi urlato?"dissi posando il bicchiere di vetro

"Tu non sai niente di Bea,quindi non intrometterti"disse acido

"Potrei dire la stessa cosa di Matt,non credi?"dissi

"Con Matt è un altro conto. Tessa,non incominciare a sparare cazzate!"disse posando rumorosamente il bicchiere sul tavolo

"Bryan smettila. Perchè io devo sempre raccontarti tutto mentre tu non mi racconti mai niente?"dissi pentendomi subito di quello che avevo appena detto

Si alzò dal tavolo e con un "Vaffanculo!"quasi urlato,se n'andò via.

Lo raggiunsi fuori,mentre stava per mettere piede all'interno della scuola

"Aspetta!"urlai

Si girò.

Mi avvicinai correndo.

"Ti giuro che non volevo dirlo"dissi

"Ma l'hai detto. Basta,Tessa."disse "Vai via"

Con le lacrime agli occhi cercai di parlare ma le parole si fermarono in gola,mi uscì solo un piccolo lamento che lui non sentì perchè era troppo lontano. Lontano da me.

Presi fiato e rientrai in camera mia,cercando di non pensare a tutto quello che poco fa era successo. Presi il telefono e digitai l'unico numero che avevo imparato a memoria: Leo.

"Pronto?"rispose

"Leo..."dissi ormai con le lacrime che rigavano il mio viso

"Tessa,cosa c'è?"

"Avevo bisogno di sentire la tua voce"dissi

"Cosa hai combinato stavolta?"disse ridendo

"Ho litigato con Bryan"

"Ma quel figlio di putt.."

"Leo!"lo richiamai subito

"Dimmi"

"Smettila."dissi incominciando a ridere

Passarono minuti,forse ore ma lui riuscì,come ogni volta,a tirarmi su.
Amavo il suo modo di fare,di parlare,di gesticolare. Era l'unico che capiva davvero in che situazione mi ero cacciata,nemmeno Cleo avrebbe preso mai il suo posto.

Erano le 8 e dovevo prepararmi per la festa di Bryan.

Ma dopo tutto quello che mi aveva detto quel pomeriggio,io dovevo andarci?

Cleo venne a casa mia dopo un quarto d'ora e,saltellando entrò con una busta piena di roba.

"Cosa hai qui dentro?"domandai sedendomi sullo sgabello di fianco al frigo

"Tessa suuuu!"mi richiamò facendomi saltare in piedi

Mi fece sedere sulla sedia e mentre cercava di mettermi l' eye-liner mi lisciava anche i capelli.

Dopo circa una mezz'oretta ero stretta in quel vestitino blu elettrico,corto ma bello.
Misi i tacchi neri e passai allo specchio per darmi una guardata.
I miei capelli che decisi di rimanere sciolti,si appoggiavano delicatamente sulle mie spalle semi nude.
Le mie guance rosee e con un rossetto rosso acceso.

Guardai Cleo e anche lei era perfetta. Aveva fatto dei boccoli che le ricadevano sulla schiena. Il suo corpo esile era coperto dal vestitino sottile,che tra l'altro le stava d'incanto.

Uscimmo fuori dalla mia stanza e bussammo alla porta dove poco dopo si aprì e mi si presentò davanti Bryan.

Bello come il sole.

Aveva una camicia bianca semplice,ed un pantalone nero. Dio santo cos'era!

Mi scrutò dalla testa ai piedi e poi ci fece entrare.

Tra 15 minuti dovevamo partire da lì per andare in discoteca,non vedevo letteralmente l'ora.
Dovevamo solo aspettare che arrivassero gli altri.

Mi appoggiai al muro ridendo,mentre osservavo Cleo e Colton litigare. Loro non litigavano in un modo normale,non sapevi se con gli occhi si stavano dichiarando amore o se stavano facendo una scenetta da film.

Qualcuno mi prese per il braccio e mi portò lontano da loro. In un'altra stanza.

Bryan mi stava davanti mentre io sotto al suo tocco mi facevo sempre più piccola.

"Cosa vuoi? Mi lasci stare?!"dissi facendo diminuire la presa sul mio polso,che dopo poco si fece rosso quasi violaceo

"Perchè ti sei vestita così? Dove credi di andare con questo vestito,ti sta quasi come una maglia!"sbraitò tirandomi per il polso e facendo aderire il mio corpo al suo.

Il fiato mi mancava,avevo caldo.

"I-io..cioè tu non puoi decidere s-su come devo vestirmi!"pronunciai parole a caso

"Tessa non fare la bambina e ascoltami."

"No!"

"Allora non venire da me se qualcuno mette le mani sotto questo fottuto vestito!"urlò fuori di se e se ne andò via.

Coglione di merda!

Raggiunsi gli altri nel salotto e lo cercai con lo sguardo e lo trovai seduto,con le mani sul viso ed era evidente che era incazzato.

Vidi Bea mentre lo osservava.

Sta troia non deve manco toccarlo.

Dovevo inventarmi qualsiasi scusa,ma non dovevo farla avvicinare a lui.

Lui era mio e di nessun'altra.

Mio,capito?

"Mezzanotte scocca,
un'altra giornata storta.
Potresti essere la svolta
ma non busserai alla porta,
io non ho scuse di scorta,
sarà per un'altra vodka."🚀

Così sbagliato da sembrare giusto. {SEQUEL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora