Capitolo-62- Guardarsi allo specchio e vedere solo nullità.

1.8K 89 8
                                    

Era mattina me ne stavo sulla terrazza a leggere un fumetto. Non mi appassionavano molto ma in quel giorno non avevo granché da fare.
Sul tavolo avevo un bicchiere di limonata tanto fresca che ogni cinque secondi dovevo berne un po',faceva anche troppo caldo.
Si,in quei periodi avevo attivato la modalità cammello.

La casa era vuota e stupendamente silenziosa,così tanto da riuscire a sentire il rumore degli uccellini che cinguettavano.
Ero finita in paradiso per davvero.

Gli occhi si iniziarono a stancare a furia di leggere quelle piccole letterine e collegarne il significato. Dovevo prendere una pausa.

Mi allacciai le scarpe ed uscii per strada,dovevo e volevo fare una lunga passeggiata.
Incominciai a camminare lentamente facendo sbattere lievemente le mie suole delle scarpe sull'asfalto.

Era una di quelle giornate d'estate in cui non hai voglia di fare un cazzo. Ed io ci stavo riuscendo.

La strada anch'essa era deserta,non c'era ombra di stupidi ragazzini che infastidivano la mia serenitá.

Nessuno avrebbe potuto rovinarmi quella giornata. Nessuno.

Man mano che camminavo riuscivo a vedere i bambini che correvano felici dalle loro mamme,mentre li aspettavano con le merendine fra le mani.

Speravo che un giorno anche io sarei diventata così. Dolce e premurosa come lo erano quelle giovani mamme.
Speravo che un giorno avrei incontrato l'uomo giusto. Il padre dei miei figli.

Qualcosa iniziò a vibrare nella mia tasca non appena mi sedetti su una panchina trovata lì per caso.

Chi cazzo era che cosa cazzo voleva?

Estrassi il telefono dalla mia tasca destra e lessi il nome,forse l'unico che non avrei mai voluto leggere. Non in quel momento.

Bryan.

E adesso?

Cercai di non farci tanto caso e spensi il telefono.
Lo rimisi in tasca e continuai la mia passeggiata, ma questa volta sentivo i miei piedi sbattere più forte sull'asfalto mentre scalciavo un piccolo ed insignificante sassolino.

Arrivai a casa dopo una buona mezz'ora da quella telefonata.
Stare in giro,dopo tutto,non era poi così divertente.

Entrai e trovai Benjamin sul divano mentre mangiava una pizza.

"Oh ma guarda chi si vede!"

Parlò con la bocca piena

"Schifoso di merda quand'è che impari che non si parla con il cibo in bocca!!"

Lui sorrise e continuò a farlo nonostante sapeva che mi irritava

"Dove sei stata?"

Da quando gli importava di me?

"Non sono affari tuoi."

"E perché?"

"Perché non ti devo dare nessuna spiegazione."

Mi sedetti di fianco a lui mentre lo osservavo mangiare la pizza..non potevo dire che non avevo un certo languorino

"Ne vuoi un pezzo?"

Scossi il capo

"Non la finisco tutta,questo è il tuo."

Così sbagliato da sembrare giusto. {SEQUEL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora