Capitolo-32-Senza te nulla ha più senso.

1.7K 88 2
                                    

"Mi disse 'chi ama torna'. Risposi:'No,chi si pente torna,chi ama resta'."💨

Arrivammo dopo mezz'ora,in quella discoteca s'era creato un caos esageratamente esagerato.

Trovammo Colton steso a terra,Cleo che gli stava vicino e piangeva.
Corsi subito ad abbracciarla mentre Bryan,aiutato da altri ragazzi,misero Colton sul divanetto e chiamarono l'ambulanza.

"Riesci a spiegarmi cosa è successo?"dissi facendola sedere sulla sedia

"U-un ragazzo mi stava troppo addosso,mi guardava..io cercavo di allontanavo ma più ci provavo e più si avvicinava a me. Poco fa,mentre stavamo ballando ha incominciato a toccarmi,così è intervenuto Colton e hanno incominciato a menarsi. L-lui è scappato dopo aver visto che Colton era ridotto male."disse ma non riusciva manco a parlare,aveva tutto il trucco colato.

Quella sara doveva essere una delle più belle,ma si era rivelata solamente una giornata da dimenticare.

....

Io,Bryan e Cleo eravamo seduti su delle sedie abbastanza scomode,l'odore dei medicinali dell'ospedale era entrati fin dentro al cervello.
Dottori andavano e venivano da tutte le stanze,pazienti che tossivano o piangevano. Era un ambiente triste.

Accarezzavo la spalla di Cleo che era ridotta male,mentre Bryan era nervoso.
I due si scambiavano continuamente delle occhiatacce,non avevano fatto altro durante l'arco di tempo per aspettare il dottore.

Si presentò un uomo sulla cinquantina,con un camice bianco ed un elenco fra le mani.
Ci alzammo di scatto.

"Andate a casa,ragazzi. Di certo non risolverete le cose standovene qui seduti"disse accennando un piccolo sorriso

"No!"urlò Cleo

Io ed il ragazzo la guardammo preoccuparti,non sapevamo cosa fare.

"Signorina,cercheremo di fare il possibile."disse e se ne andò entrando in una stanza infondo alla sala.

Cleo incominciò a dimenarsi mentre cercavamo di portarla fuori di lì,urlava dicendo che voleva rimanere su quella sedia e che niente e nessuno poteva portarglielo via.
Io cercavo di scacciare via dalla mia mente il ricordo di mia nonna. Stesa su quel lettino,quel copro piccolo e delicato ormai privo di vita.

Riuscimmo ad entrare in macchina e Bryan fu costretto a chiudere gli sportelli,Cleo voleva a tutti i costi ritornare in ospedale.

"Ma siete bastardi? Vi prego aprite questi maledetti sportelli!"incominciò a tirare pugni sulle spalle del fratello,urlare,piangere.

"Ma quanti anni hai?! Smettila di fare la bambina e zitta."urlò ormai al limite della pazienza

Cleo non parlò più,si accucciò in una parte del sedile posteriore e pianse silenziosamente. Ogni tanto le stringevo la mano per farle capire che io c'ero,che nonostante tutto non me ne sarei mai andata. O meglio,non questa volta.

Arrivammo nei dormitori dopo 10 minuti,nessuno aveva parlato durante il viaggio ma i singhiozzi di Cleo rimbombavano in quella macchina.

"Tessa"mi fermò mentre Bryan era più avanti a fumarsi una sigaretta

"Dimmi"dissi sedendomi sul muretto delle scale della scuola

"Puoi dormire con me stanotte?"lei fece lo stesso

Le sorrisi ed annuii.

"Certo,non c'era manco bisogno di chiedermelo."aggiunsi e ricevetti uno dei suoi più grandi sorrisi

La luna illuminava di poco i nostri volti ma riuscivo a vedere chiaramente la sua espressione preoccupata,sapevo come si sentiva.

Vidi Bryan gettare la sigaretta e poi venire verso di noi. Si passò più volte la mano fra i capelli,anche lui era preoccupato per Colton. Ma infondo,chi non lo era?

Abbracciò la sorella e poi me.

"Come un serial killer
Faccio pagare alle altre donne
La colpa
Di non essere te"💙

Così sbagliato da sembrare giusto. {SEQUEL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora