Capitolo-48-Così lo immaginai.

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Una sera verso le 23 Cleo venne a bussare alla mia porta.

"Cosa vuoi?"

"Vestiti e usciamo. La devi smettere di startene rinchiusa in queste quattro mura,sei giovane e non puoi fare la muffa qui dentro. Quindi,muoviti e andiamo." Disse muovendo velocemente le labbra colorate di nero

"No,io resto qui." Dissi chiudendo la porta ma lei riuscì a tenerla aperta

Entrò e se la chiuse alle spalle.

"Ecco,vedi? Secondo te perché in questi giorni non sono venuta qui da te? Perché è venuto sempre e solo Bryan? Ma sopratutto perchè non ti sei chiesta se io stessi uscendo o meno?"

Non avevo capito il senso di queste parole messe insieme.
Storsi il naso.

"Eh? Che vuoi dire?"

"Non lo so. Vai a vestirti." Continuava ad insistere

"Ti ho giá detto di no." Mi sedetti sul divano

"Allora resto qui anche io!"

"Vattene."

"Tessa cosa ti sta succedendo? Fino a qualche settimana fa eri così attiva e.." provò a dire ma la bloccai

"E non sono cazzi tuoi! Faccio quello che voglio e tu non devi intrometterti,prima ero felice e adesso no,qual'è il tuo problema?"

"Vuoi sapere qual'è il mio problema? È che io combatto ogni giorno per aver perso mia sorella,non sei l'unica che soffre. Io mi odio,ogni giorno di più ma non posso chiudermi in una stanza e morire lì. Oh si,sai quante volte ho desiderato morire? In più ho Bryan,lui mi ha sempre rinfacciato tutto,persino il fatto di non essermi presentata al funerale. Ma io ero piccola,che cazzo ne potevo sapere di quello che stava succedendo?" In quel momento piangeva e urlava

Avrei voluto abbracciarla e dirle che io c'ero ma non lo feci. Non ne avevo la forza.

"Mi dispiace. Aspettami qui." Mi alzai e corsi in camera mia,mi vestii di fretta e prima di andare in cucina mi ricordai di una cosa.

I miei tagli.

Avevo indossato un vestitino a maniche corte ma quelle spaccature rossastre erano troppo evidenti,mi avrebbero preso tutti per pazza,anche se lo ero.

Presi una gonna e una felpa,almeno quella mi avrebbe aiutata per tutta la serata.
Sgattaiolai in salotto e la trovai seduta sul divano con le mani fra i capelli e gli occhi chiusi.

"Cleo.." sussurrai piano

Alzò la testa e mi guardò. Mi pentii subito del fatto che le feci dire tutte queste cose rovinandole parte della serata.

"Pronta?"

"Si,andiamo." Presi le chiavi ed uscimmo di casa

"Destinazione?" Dissi uscendo dal cancello della scuola

"Discoteca!" Urlò. Ehm si,si riprese subito.

Annuii e sorrisi.
Era riuscita a tirarmi fuori da quella stanza,da quel mio spazio che avevo creato in queste 3/4 settimane della mia assenza.
Era riuscita,per l'ennesima volta,a farmi sorridere dopo un lungo periodo di sole lacrime.

Arrivammo fuori ad un locale un pò malridotto,la musica si sentiva da fuori e si vedevano nuvole di fumo alzarsi fino a scomparire nel buio della notte.
Il mio look non era proprio da discoteca ma non dovevo fare conquiste,mi andava bene così.

Entrammo e come previsto l'odore di alcool e fumo invadeva quello spazio enorme,ragazzi e ragazze che erano già ubriachi e in pista si divertivano come pazzi.

L'avrei fatto anche io,pensai.

"Andiamo a bere qualcosa!!!" Urlò Cleo trascinandomi al bancone

"Una vodka liscia,grazie." Ordinai

Non capii cosa ordinò Cleo ma dopo poco vidi nel suo bicchiere un liquido bluastro.
Lo bevve in un solo sorso,io ci misi più tempo.

Se ne andò in pista e la persi di vista. Io non la seguii e quindi rimasi seduta su quella sedia.

Ma che fine avevano fatto Colton e Bryan?

Presi il telefono per digitare il loro numero ma qualcuno mi coprì gli occhi,speravo fosse Bryan ma l'odore non sembrava il suo,anche perché lo sapevo benissimo che non cambiava mai profumo.

"Chi sei?" Dissi tastando quelle mani che mi sembravano familiari

Le mani si tolsero ma un nastrino di un tessuto morbido venne appoggiato sui miei occhi,mi prese per mano e mi portò lontano da lì. Lo capii dal fatto che la musica la sentivo troppo lontana.

Sapevo che quel profumo era il One Million e la mia mente tornò a New York.

Stavo incominciando ad avere un po' paura,non solo i miei amici usavano quel profumo,era un profumo comune e non era detto che fosse uno di loro.

Sentivo il fiato di questa persona farsi più vicino e pesante,le mie mani incominciarono a tremare talmente tanto che non ebbi il coraggio di togliermi la benda.


~SPAZIO ME~
Pauraa?
Perchè la piccola Tessa si caccia sempre in queste situazionii?
Chi volete far sbucare da dietro quella maschera?
Chi vi aspettate?
Daiii commentatee e vi porto più capitolii!
VE SE AMA!

Così sbagliato da sembrare giusto. {SEQUEL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora