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Mi appoggiò sul mio letto, lasciandomi in quella fredda stanza dai muri rovinati, senza alcuna decorazione e del sangue si trovava sul muro.

"Alzati" mi ordinò, non mi mossì così lui mi prese per i capelli e mi costrinse a guardarlo, a guardarlo nei suoi occhi verdi, marroni, non l'avevo mai capito; le lacrime si formarono ai lati dei miei occhi, era una tortura.

"Brava" mi tirò uno schiaffo, la mia guancia iniziò a pizzicare, mi fece inginocchiare dopo di che mi tirò un calcio, rimasi in silenzio, un'altro calcio, mi accasciai a terra, un calcio in faccia.

Mi portò in salotto, mi indicò il divano, mi ci sedei dopo di che prese una polverina bianca, me ne diede un po'.

"Non parli eh?" mi guardò con un sorriso maligno.

 "Parla!" mi tirò uno schiaffo, la mia guancia iniziò a sanguinare, lui si alzò mi portò in camera mia e mi ci chiuse dentro, questa tortura continuava da almeno tre anni e non voleva smettere.


Take me away - E.D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora