0.6

476 16 0
                                    

Mi svegliai, lessi l'orario, 7.30, feci lo zaino ed uscii da quella stazione.

Iniziai a camminare per le piccole strade di quella città, non sapevo dove stessi andando, scesi delle scale e mi ritrovai sotto ad un ponte, sarei stata lì, mi sdraiai e mi accesi una sigaretta, un suono assordante colpì il mio timpano come se avessi qualcosa dentro di esso, così ci infilai un dito e sentii qualcosa di rigido come una piccola pallina.

Dopo vari tentativi sentii le mie dita bagnarsi di sangue, rigirai quella piccola pallina fra le mie dita, cosa era? Una lucina si illuminò su di essa, la infilai in tasca ed andai a cercare qualcuno che mi avrebbe potuto aiutare.

Entrai in questo negozio di oggetti elettronici , andai dal cassiere e gli consegnai quell'elemento a me sconosciuto.

"Vorrei sapere cosa è" sussurrai, lui mi fece un cenno di aspettare.

"Questo è un gps, serve per rintracciare le persone" a quella frase il mio stomaco si rigirò, uscii da lì vomitai, poi iniziai a correre verso la stazione, ero in crisi, tutto il mio corpo tremava.

"Un biglietto per la Norvegia" dissi 

"Sono duecento euro" disse il tizio della biglietteria porgendo una mano.

"Cosa? Non ho tutti questi soldi" mi misi le mani fra i capelli.

"Ce li ho io" mi irrigidì, chiusi gli occhi e feci un respiro profondo, poi mi girai e iniziai a correre come non avevo mai fatto in vita mia, sentivo i suoi passi pesanti dietro di me, arrivai sotto  al ponte, davanti a me c'era l'acqua, lui si stava avvicinando sempre di più, sentivo la sua voce piena di rabbia urlare il mio nome, mi levai lo zaino, le scarpe la giacca e mi buttai, lui arrivò io iniziai a nuotare più veloce possibile.

Mi girai, lui mi guardava incredulo, mi rigirai stava arrivando una barca, non volevo tornare indietro, ma se avessi continuato a nuotare sarei morta, mi ero incantata, quando sentii la sua voce mi risvegliai.

"Torna indietro!" urlò, se fossi morta o se fossi rimasta in vita non sarebbe cambiato molto, ma pensai: ho ancora una vita davanti, riuscirò a scappare di nuovo più lontano e lui non mi troverà, così tornai indietro, l'acqua era ghiaccio ed io non volevo uscire, non volevo andare con lui, rimasi li immobile.

"Esci!" mi ordinò, io non gli risposi, non lo degnavo di uno sguardo, faceva freddo ed io lì dentro non resistevo più, uscii, presi dei vestiti dallo zaino e mi cambiai lui mi guardava, guardava ogni mio singolo movimento, lasciai lì i miei vestiti bagnati.

Mi prese per un polso e mi trascinò verso la stazione, io semplicemente non potevo più scappare non per adesso.

Ritornammo a casa, in New Jersey, cosa voleva da me, mi picchiava, mi usava, cosa se ne faceva di una come me?

Take me away - E.D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora