0.8

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Mi svegliai ero ancora per terra, fuori era buio, mi alzai girai la serratura, non c'era nessuno in salotto, sentivo delle urla provenire dalla sua stanza, non erano urla di dolore, anzi.

Mi avvicinai ed aprii la porta, non so perchè lo feci ero solo curiosa e me ne pentii, una donna era legata al letto con delle manette, stessa cosa per i piedi e lui si muoveva velocemente sopra di lei.

I miei occhi si riempirono di lacrime, sbattei la porta e mi richiusi in camera, sarei potuta scappare, ma non lo feci, non avevo la forza, mi sentivo delusa, triste, lasciata a parte.

Lui non arrivò, forse non mi aveva sentita sbattere  con tutta la mia rabbia quella porta o forse sì e semplicemente non gli interessava di me, cosa molto probabile.

Ethan aveva abusato di me, soprattutto nei primi tempi, poi smise, mi piaceva come mi trattava all'inizio, come se fossi vetro, come se fossi diamante, poi con il passare del tempo iniziò a trattarmi come qualcosa di inutile, come un oggetto. 

Piangevo, piangevo per la miliardesima volta in quella settimana, mi stavo rompendo pezzetto per pezzetto.

Take me away - E.D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora