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Rimasi tutta la notte su quelle scomode sedie di metallo della sala d'attesa, la mattina mi svegliai con il corpo dolorante, andai a trovare Ethan, stava meglio.

Uscii dall'ospedale per prendergli qualcosa da mangiare, se no avrebbe dovuto mangiare quei pasti schifosi dell'ospedale.

Gli comprai un hamburger e delle patatine fritte, da quel che mi aveva detto le sue preferite, entrai nel grande edificio dell'ospedale e andai nella stanza 102, nella stanza c'era una ragazza lì con lui così mi nascosi dietro alla porta.

La ragazza si sdraiò con Ethan, Ethan le prese la mano, gliela baciò  ed infine la poggiò sul suo petto; il mio cuore si bloccò, i miei occhi si bagnarono, il mio corpo cedette, mossi le mie molli gambe per tornare a casa, pensavo fossi speciale, pensavo fossi importante per lui, volevo vedere un'ultima cosa, così mi sporsi un'altra volta per vedere cosa succedesse, erano molto vicini, le loro labbra quasi si sfioravano, poi esse si toccarono, in quel momento indietreggiai scesi velocemente le scale, volevo andare a casa, dalla mia ormai inesistente famiglia.

Corsi verso la piccola villa dove vivevamo in quel momento, suonai il campanello e Alex venne ad aprirmi.

"Ehi tesoro, come mai a casa così presto?" domandò un po' stordito e probabilmente fatto, io gli tirai una gomitata e lui cadde a terra, salì di corsa le scale, volevo fare qualcosa, qualcosa che avrebbe messo a rischio la mia vita, qualcosa che avrebbe acceso la mia adrenalina, ma non trovavo l'idea giusta, volevo solo che la mia voglia di vivere si accendesse dentro di me.

-

Era tardo pomeriggio ormai, mi ero preparata per andare in discoteca, di questa discoteca, a quanto pare molto famosa, ne parlavano molti i ragazzi giù di sotto, avevo sentito cose assurde su di essa, sta sera loro sarebbero andati, così ne approfittai per unirmi a loro; il mio vestito, troppo corto, mi arrivava sotto al sedere, il trucco non troppo pesante sul marrone e le scarpe rubate ad una ragazza nella villa completavano il mio outfit per la serata.

Uscimmo di casa per le undici, la discoteca non era molto lontana, si poteva sentire la musica rimbombare e il terreno tremare, entrammo, la puzza di fumo, alcool e erba era eccessivamente forte, gli sguardi di alcuni ragazzi - la maggior parte a petto nudo- caddero su di me e sul mio corpo. Alex mi tirò una pacca sul mio sedere mentre andava in pista, andai a prendere qualcosa di forte da bere e mi accessi una sigaretta, la mia testa girava, ma leggermente, non ero del tutto ubriaca, ma neanche del tutto sobria.

Mi buttai in pista, le mani che sentivo sul mio corpo erano tante, ma solo due erano ben salde ai miei fianchi e per un secondo pensai che fossero quelle di Ethan, davanti a me c'erano solo persone che ballavano, così mi girai e vidi un ragazzo, era castano e i suoi occhi erano verdi con delle piccole chiazze marroni.

Era stupendo, i suoi morbidi capelli si muovevano con il ritmo della musica elettronica, i suoi occhi avvolgevano il mio esile corpo e le sue mani i miei magri fianchi.

Le sue mani erano ormai arrivate al mio fondoschiena, poi sotto al vestito, sfiorava dolcemente le mie cosce, e pian piano arrivò alle mie mutande di cotone infilò le mani dentro ad esse, le mie labbra lasciarono un piccolo gemito, si fermò e rimise le sue mani sui miei fianchi, mi sentii la testa pesante, i miei occhi pian piano si chiusero , il mio corpo si fece molle, mi prese fra le sue braccia ed io ero ormai priva di sensi.

Take me away - E.D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora